I sintomi associati alla variante Xec sono simili a quelli delle precedenti varianti Omicron. Al momento, non ci sono segnalazioni di un aumento della gravità dell’infezione rispetto ad altre varianti
La variante Xec, una nuova mutazione del Covid-19 appartenente alla famiglia delle varianti Omicron, sta rapidamente guadagnando terreno in Europa e altre parti del mondo. Identificata per la prima volta a giugno 2024, Xec è il risultato di un ibrido tra le varianti KS.1.1 e KP.3.3. Le sue caratteristiche genetiche sembrano darle un vantaggio significativo in termini di diffusione, motivo per cui gli esperti prevedono che potrebbe diventare la variante dominante durante la stagione autunnale e invernale.
Alta contagiosità e previsioni di diffusione
Xec sta dimostrando un’alta contagiosità, con una rapida diffusione già osservata non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti e in Asia. Andrea Garcia, vicepresidente della American Medical Association, ha dichiarato che la variante potrebbe presto superare la mutazione KP.3.1.1, che ha dominato i contagi durante l’estate. Anche Eric Topol, direttore dello Scripps Research Translational Institute, ritiene che Xec possieda tutte le caratteristiche per guidare la prossima ondata di infezioni.
Caratteristiche della variante Xec
La variante Xec è una combinazione di due sottovarianti: KS.1.1, conosciuta come variante FLiRT, e KP.3.3, denominata variante FLuQE. Mike Honey, esperto di Melbourne, ha osservato che la crescita di Xec a livello globale è significativa, con un incremento del 3,8% al giorno (pari al 27% settimanale), rendendola la variante a più rapida diffusione rispetto ad altre come JN.1.
Sintomi della variante Xec
I sintomi associati alla variante Xec sono simili a quelli delle precedenti varianti Omicron e includono febbre, mal di gola, mal di testa, tosse e dolori muscolari. Al momento, non ci sono segnalazioni di un aumento della gravità dell’infezione rispetto ad altre varianti.
Protezione vaccinale
Marco Cavaleri, responsabile del dipartimento rischi sanitari presso l’Agenzia europea del farmaco (Ema), ha sottolineato che i vaccini anti-Covid attualmente disponibili nell’Unione Europea offrono una protezione adeguata contro le varianti derivate dal ceppo JN.1, comprese le nuove mutazioni come Xec. Cavaleri ha ribadito l’importanza di vaccinare le persone a rischio in vista dei mesi freddi, poiché il virus continuerà a mutare.
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