Dissapori tra il presidente del Consiglio e Conte, Draghi: “Il governo non rischia”

di Corinna Pindaro

“Sono ottimista, il governo non rischia”, ha detto Mario Draghi nell’attesissima conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri. Draghi ha continuato, quindi, a smentire fermamente le circostanze che hanno causato dissapori negli ultimi giorni,  a causa di alcune indiscrezioni che vedevano coinvolto il premier e il M5s.  “Conte ha confermato di non essere interessato all’appoggio esterno” all’esecutivo ha precisato il premier, che ha sottolineato: “Lo dissi dall’inizio, che il governo non si fa senza il M5S, questa resta la mia opinione”.

La questione era stata sollevata dal leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte dopo le dichiarazioni un’intervista pubblicata su Il Fatto Quotidiano del sociologo Domenico De Masi secondo cui Mario Draghi avrebbe chiesto a Beppe Grillo di rimuovere Conte dai pentastellati. “Vorrei precisare che Grillo mi aveva riferito di queste telefonate, vorrei chiarire che siamo una comunità, lavoriamo insieme. Lo trovo sinceramente grave che un premier tecnico che ha avuto da noi investitura, si intrometta nella vita di forze politiche che lo sostengono per altro. Il nostro obiettivo, comunque, non è sostenere Draghi, il nostro obiettivo è sostenere e tutelare gli interessi degli italiani”, ha commentato piccato Giuseppe Conte.

Dal canto suo il presidente del Consiglio, mentre era ancora a Madrid per il vertice Nato, si è affrettato a smentire la maretta. “Con Conte ci siamo parlati poco fa, l’avevo cercato stamattina mi ha richiamato lui, ci risentiamo domani per vederci al più presto. Il governo non rischia”, ha detto con tono apparentemente pacato Draghi.

Tuttavia, rientrato a Roma Mario Draghi è immediatamente andato al Quirinale per incontrare Sergio Mattarella, ufficialmente per aggiornarlo delle conclusioni raggiunte durante il vertice Nato ma, molto probabilmente, anche per discutere delle ingarbugliate situazioni che scuotono la maggioranza ed in particolare dei dissapori con Giuseppe Conte che, nei giorni scorsi, hanno già condotto ad una scissione nel Movimento.

In particolare, infatti, Conte non ha mai fatto mistero di non condividere l’approccio del governo alla guerra in Ucraina e di non ritenere giusto l’invio di nuove armi a Kiev. Sebbene, dopo l’uscita di Di Maio dai pentastellati e la costituzione del nuovo gruppo parlamentare Insieme per il futuro,  sia stata adottata la risoluzione che consentirà l’invio di aiuti militari in Ucraina fino alla fine dell’anno i pentastellati mostrano sempre con maggiore insofferenza nel permanere con la maggioranza,

Pertanto, il presidente del Consiglio nel bel mezzo degli impegni internazionali con l’Alleanza atlantica si è trovato costretto a smentire le voci su una sua ipotizzata richiesta di togliere di mezzo Giuseppe Conte e minimizzare l’accaduto. Nel corso del Cdm, comunque, si sono affrontati anche gli intricati nodi del caro bollette e dell’assestamento di bilancio. La Lega e Fdi hanno, invece, ottenuto il rinvio di una settimana della discussione sullo Ius Scholae e la legalizzazione della cannabis.

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