di Corinna Pindaro
All’interno del Dl Aiuti Bis il Consiglio dei ministri disporrà una normativa di salvataggio per l’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia, al fine di aiutarla a uscire dalla crisi di liquidità. Lo hanno annunciato il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, e il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, nel corso del vertice con Acciaierie d’Italia, sindacati, Confindustria e Regioni.
Giorgetti, secondo quanto riferito da fonti presenti al vertice, ha sottolineato la disponibilità del governo “ad un impegno finanziario significativo con garanzia dello Stato per Acciaierie d’Italia. Sarà sufficiente fino a che le condizioni di contesto tornino in una relativa normalità. Auspichiamo che l’intervento possa essere assecondato dal socio ArcelorMittal”. Il ministro Orlando, invece, ha dichiarato che “ci sono le condizioni per realizzare un intervento”. Nella bozza del Dl Aiuti bis circolata, l’Ilva compare all’articolo 31 nel capitolo “Disposizioni urgenti in materia di agevolazioni alle imprese” e “di investimenti in aree di interesse strategico”, articolo che tutt’ora risulta privo di testo. “La stiamo limando”, ha detto sul punto Giorgetti che ha fatto sapere che la disposizione dovrebbe comprendere interventi funzionali a supportare l’operatività dell’azienda: dalla liquidità necessaria a rilanciare le produzioni, in considerazione dei costi delle materie di approvvigionamento e dei costi energetici, alla tutela dei lavoratori e delle imprese dell’indotto.
L’ad Morselli ha sottolineato che “Acciaierie d’Italia è un’azienda sana ma ha destinato tutte le risorse e la ricchezza generata, agli investimenti, che non abbiamo mai smesso di fare e che continuiamo a fare. Investimenti per il piano ambientale che significa il nostro futuro. La carenza è quella del circolante, che non nasce adesso ma da due anni. Siamo limitati nell’acquisto delle materie prime e della produzione da monte a valle. Noi non siamo per la chiusura dell’area a caldo. È il cuore del sistema azienda ed è vitale per Genova, Novi e diversi altri siti produttivi di Acciaierie d’Italia. Stiamo cercando risorse finanziarie perché l’area a caldo vada al massimo, ovviamente nel rispetto dei vincoli ambientali”.
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