E’ morto Francesco Alberoni, il sociologo ed intellettuale che seppe rivolgersi “alle élite senza potere”

Si è spento al Policlinico di Milano a 93, stroncato da una terapia alla quale si era sottoposto per problemi renali. Nel 2019 era stato candidato di Fratelli d’Italia alle europee, ma non era stato eletto

di Corinna Pindaro

Il sociologo, giornalista e scrittore, Francesco Alberoni, é morto a Milano. Aveva 93 anni, si è spento al Policlinico dove era ricoverato da alcuni giorni per una complicazione sopraggiunta durante una terapia alla quale era sottoposto per problemi renali. La notizia è stata data alla famiglia all’agenzia Ansa.

Ma vediamo chi era questo intellettuale poliedrico che come pochi altri è stato protagonista della storia culturale e della sociologia italiana. Dopo aver completato i suoi studi al Liceo Scientifico Respighi di Piacenza, Francesco Alberoni si trasferì a Pavia, dove divenne uno studente del Collegio Cairoli e conseguì la laurea in medicina nel 1953. Durante il suo periodo a Pavia, approfondì gli studi in psichiatria sotto la guida di Carlo Berlucchi ed Ermenegildo Gastaldi, oltre a dedicarsi alla statistica stocastica con Giulio Maccacaro, diventando uno studente di spicco di sir Ronald Fisher.

Successivamente, Alberoni si immerse nello studio della psicoanalisi a Milano con il noto Franco Fornari, approfondì la matematica e la teoria dell’informazione con Guido Bortone e intraprese studi con padre Agostino Gemelli. Tra il 1959 e il 1960, condusse ricerche sulla probabilità soggettiva che furono pubblicate nel Journal of General Psychology.

Durante i suoi studi con Alfred McClung Lee, Alberoni si interessò ai mezzi di comunicazione di massa, dedicandosi in particolare al concetto di “divismo” come forma di pettegolezzo collettivo in una società di massa e attraverso i mezzi di comunicazione di massa. Questo argomento fu trattato nel suo lavoro “L’élite senza potere” (Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, 1961).

Nel campo sociologico, Alberoni si focalizzò sulle discontinuità sociali e sul processo attraverso il quale l’ordine emerge dal caos. Questa linea di ricerca lo portò a sviluppare un’idea guida per la comprensione dei movimenti collettivi. Collaborò strettamente con noti pensatori come Edgar Morin, Roland Barthes, Alain Touraine, Serge Moscovici, Michel Maffesoli, David Riesman, Neil Smelser, Samuel Bellah, Norman Brown e Sasha Weitman, partecipando a studi congiunti.

Nel 1958, Francesco Alberoni si sposò con Vincenza Pugliese e insieme ebbero tre figli: Margherita, Francesca e Paolo Giovanni Agostino. In seguito, ebbe una convivenza di oltre dieci anni con Laura Bonin, docente di antropologia culturale all’Università di Trento, dalla quale ebbe un quarto figlio, Giulio, in onore dell’antenato Giulio Alberoni.

Nel 2005, Alberoni divenne membro del consiglio di amministrazione e consigliere anziano facente veci del presidente della RAI. Dal 1982 al 2011, scrisse una rubrica intitolata “Pubblico e privato” per il Corriere della Sera, pubblicata ogni lunedì in prima pagina.

Dal 2002 al 2012, ricoprì la carica di Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Nel 2019, si candidò alle elezioni europee con le liste di Fratelli d’Italia, ottenendo 5.231 preferenze nel nord-ovest e posizionandosi all’ottavo posto, pur non risultando eletto.

Francesco Alberoni è stato sposato con Rosa Giannetta, docente universitaria, giornalista e scrittrice, fino alla sua morte avvenuta il 3 gennaio 2021. Inoltre, ha contribuito al Giornale, curando la rubrica domenicale “L’articolo della domenica”.

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