Redazione
Franco Piperno è morto. Lo storico leader di Potere Operaio, prima protagonista di tante una battaglie civili, poi docente all’Università della Calabria e infine amministratore del Comune di Cosenza, accanto a Giacomo Mancini si è spento all’INRCA di Cosenza, dove era stato ricoverato da qualche giorno in condizioni gravi a seguito di un malore. Lo scorso 5 gennaio aveva compiuto 82 anni.
Piperno ha insegnato Fisica della materia all’Università della Calabria, a Arcavacata. Il suo ingresso nella giunta comunale di Cosenza, al fianco del leader socialista, ha portato un approccio innovativo e moderno a quell’esperienza amministrativa, caratterizzata dalla transizione al nuovo millennio. Tra le sue principali iniziative, va ricordato il lancio del “Monitore Brutio”, un portale di informazione locale dal linguaggio popolare, pensato per ridurre il gap tra l’amministrazione e i cittadini. Ma soprattutto, è stato il promotore del progetto del Planetario, al quale dedicò passione e impegno. La sua esperienza politica continuò anche durante la sindacatura di Eva Catizone.
Originario di Catanzaro e fondatore di Radio Ciroma, Piperno era profondamente legato a Marta Petrusewicz. È stato una delle figure più controverse della Calabria. Ribelle e carismatico, protagonista della stagione del ’68, la sua vita si è intrecciata con il brigatismo, la lotta di classe e la ricerca della giustizia sociale, toccando anche i grandi misteri irrisolti della storia italiana, come il rogo di Primavalle e il caso del sequestro Moro. In fuga dalla giustizia, trovò asilo prima in Francia, sotto la presidenza di Mitterrand, e successivamente in Canada.
Intellettuale raffinato, la sua carriera accademica era iniziata come ricercatore alla Sapienza di Roma. Ha insegnato in istituzioni di prestigio, sia in Italia che all’estero, tra cui il Politecnico di Milano e l’Università Pierre e Marie Curie di Parigi.
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