di Corinna Pindaro
Il governo non ha intenzione di concedere alcuna proroga delle misure del Superbonus, sembrerebbe invece intenzionato a valutare l’ipotesi di ampliare il meccanismo delle cessioni, allargando la platea di soggetti coinvolti oltre le banche, con esclusione delle persone fisiche. Le notizie si apprendono a seguito della riunione di maggioranza sul dl Aiuti, che dovrebbe approdare in Aula il 4 luglio.
Nonostante le richieste dei rappresentati dei gruppi parlamentari volte a chiedere più tempo per villette, case popolari, spogliatoi nei centri sportivi appare chiaro il no dell’esecutivo a disporre nuove risorse. Il ministero dell’Economia, nell’apposita riunione, ha fatto sapere esplicitamente di non essere disponibile a intervenire su eventuali proroghe. Per quanto riguarda, invece, le cessioni sembra che solo al termine della riunione si sia aperto qualche spiraglio.
Tuttavia, per essere sicuri occorrerà aspettare l’emendamento. Le cessioni sono considerate il punto critico della disciplina del Superbonus, qualora non si intervenisse molti operatori del settore lanciano l’allarme di un possibile blocco del mercato. La Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa ha chiesto e ottenuto un incontro con il ministro dell’Economia Daniele Franco: “decine di migliaia di imprese della filiera delle costruzioni che non riescono a cedere i crediti d’imposta legati ai bonus per la riqualificazione degli immobili a causa del congelamento del mercato”.
Intanto la presidente della commissione Attività produttive del Pd, Martina Nardi, ha chiesto l’apertura di un tavolo con le associazioni di categoria e il vicepresidente del M5s alla Camera, Luca Sut, ha detto di essere pronto a valutare il testo dell’emendamento non appena arriverà in Parlamento assieme “alle imprese edili e al settore bancario”. “Durante il confronto tra il governo e le forze di maggioranza sul Superbonus 110% abbiamo sottolineato la necessità di una maggiore consapevolezza della grave crisi in cui le manovre correttive frettolose del Governo sulla cessione dei crediti fiscali hanno gettato imprese e famiglie. Restiamo in attesa della riformulazione dei nostri emendamenti, finalizzati a sbloccare i crediti incagliati nei cassetti fiscali e a farne ripartire la circolazione, ma non si può correre il rischio di mettere in campo un provvedimento che non risolva definitivamente il problema. Ci confronteremo con le imprese edili e del settore bancario e con le associazioni di categoria coinvolte per valutare la riformulazione del governo: un intero comparto e centinaia di migliaia di famiglie chiedono alle istituzioni di portarle fuori dal limbo in cui si sono ritrovate a causa dello ‘stop and go’ normativo di questi mesi”, ha detto Luca Sut .
Ad ogni modo occorre tenere presente che entro pochi giorni dovrebbero terminare i lavori delle commissioni Bilancio e Finanze sul dl Aiuti, che oltre all’emendamento sul Superbonus potrebbe contenere una modifica sui debiti fiscali. Una proposta a firma del deputato di Italia Viva Luigi Marattin che chiede l’aumento da 60mila a 120mila euro del limite delle cartelle per cui sia possibile chiedere il pagamento in 10anni, vale a dire 72 rate, senza che il contribuente debba “documentare la temporanea situazione di obiettiva difficoltà”.
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