di Corinna Pindaro
Le elezioni comunali del 2021 decretano la vittoria del centrosinistra nei principali comuni italiani. Dopo il primo turno in cui sono risultati vincitori a Milano Beppe Sala, a Bologna Matteo Lepore, a Napoli Gaetano Manfredi il centrosinistra si aggiudica al ballottaggio anche le città di Roma e Torino. Nella Capitale ha vinto Roberto Gualtieri, conquistando già a due terzi dello spoglio il 60,08% delle preferenze, a netta distanza dal candidato di centrodestra Enrico Michetti che si attesta al 39,92%. A Torino il ballottaggio ha consacrato la vittoria di Stefano Lo Russo, con il il 59,21% contro il 40,7% di Paolo Damilano.
Gualtieri, il nuovo sindaco di Roma, già a scrutinio in corso ma con un risultato ormai certo ha ringraziato i romani affermando: “Sono grato della fiducia che mi è stata accordata, metterò tutto il mio impegno per onorarla”. Il candidato sindaco di Roma per il centrodestra, Enrico Michetti ha invece commentato: “L’esito è laconico, in bocca a lupo a Gualtieri. Auguri al sindaco, Roma è la cosa più importante e bisogna lavorare per questo, abbiamo dato il massimo e in queste condizioni abbiamo fatto quello che si poteva”. L’affluenza è diminuita di sei punti rispetto al primo turno (dal 39 al 33). Il distacco tra i due candidati è molto netto, probabilmente dovuto al fatto che il centrodestra non è stato in grado di intercettare coloro che si erano astenuti al primo turno. Ad uno sguardo attento non può non notarsi che mentre Giuseppe Conte aveva dichiarato il suo voto per Gualtieri, Virginia Raggi non ha voluto dare indicazioni agli elettori. Segno che probabilmente, in molti casi, i 5 stelle hanno scelto di astenersi dal voto. “Da parte mia ci sarà leale sostegno nelle battaglie che avranno a cuore Roma”, ha detto oggi la sindaca uscente. Sarà, comunque, la composizione della giunta di Gualtieri ad evidenziare se ed in che misura saranno tenuti in considerazione i pentastellati. Gualtieri, inoltre, non potrà non tenere conto del risultato ottenuto al primo turno da Carlo Calenda. Infine, sul risultato avrà certamente influito l’assalto alla Cgil di No Green pass e Forza Nuova e, per forza di cose, la folla che è scesa in piazza sabato in solidarietà con i sindacati e l’assenza dei leader di centrodestra.
Resta confermato il dato negativo sull’affluenza, risultata in netto calo rispetto al primo turno (quando già si era registrato un forte passivo rispetto alla precedente tornata). Il dato nazionale è del 43,93%, rispetto al 52,67% di due settimane fa.
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