Elezioni Usa. I due vice in corsa, le scelte “furbe” di Kamala e Donald per conquistare il Midwest

La partita più importante delle presidenziali usa si gioca in realtà tra Vance e Walz, i numeri due in corsa in ticket con Trump e Harris. Vance viene dai bassifondi bianchi dell’Ohio, che ha raccontato nel suo celebre bestseller “Hillbilly Elegy” e Waltz dalla middle class del Nebraska e del Minnesota. Testimonianza vivente entrambi, come non lo sono i loro partner, del fatto che in America l’ascensore sociale può ancora essere preso.

 

Ex marine. Classe 1984. Nato a Middletown, nell’Ohio, stato che il 3 gennaio 2023 lo ha eletto senatore, James David Vance, nome d’arte di James Donald Bowman, il candidato vicepresidente che corre in ticket con Donald Trump,  è figlio dell’America più povera e degradata, quella che lui stesso ha raccontato nel suo libro, “Hillbilly Elegy: A Memoir of a Family and Culture in Crisis”, pubblicato nel 2016 da Harper e diventato  bestseller e nel 2020 portato sul grande schermo da Ron Howard, protagoniste star di assoluta grandezza come  Amy Adams and Glenn Close… L’America della spazzatura bianca, white rubbish…o white trush…popolata da tossici, alcolisti e obesi,  segnata da abusi e povertà. Quella che sogna il riscatto, che fuma e mangia sul divano dinanzi alla tv, che si presta a fare da cavia per i test di nuovi farmaci in cambio della spesa al supermarket. Quel lumpenproletariat, “proletariato straccione”,  descritto da Karl Marx, privo di coscienza di classe e reazionario e che negli Stati Uniti  vota repubblicano. Una realtà sociale fragile e instabile dove  è un miracolo che ci sia qualcuno che ce la faccia. Un fiore nel fango. Come Vance, ragazzino dalla straordinaria intelligenza, abbandonato dai genitori e allevato dalla nonna che è riuscita a farlo laureare a Yale.

Ex sergente maggiore della Army National Guard ed ex insegnante. Classe 1964. Nato a West Point in Nebraska, ma vissuto in Minnesota, stato che lo ha eletto Governare, Tim Waltz, il candidato vicepresidente di Kamala Harris, incarna invece il self made man  della classe media americana che ce l’ha fatta. La madre casalinga, il padre impiegato in una scuola pubblica e morto di cancro quando frequentava il liceo, anche lui come il suo sfidante Vance ha avuto la fortuna di essere allevato da nonni illuminati. Dopo gli studi, nel 1981, Walz si arruola nell’Ang e vi presta servizio per ventiquattro anni, con incarichi in Arkansas, Texas, Circolo Polare Artico, New Ulm, addestrandosi nell’artiglieria pesante e lavorando in zone di disastri colpite da inondazioni e tornado. Nel 1989 ottiene il titolo di Cittadino-Soldato dell’anno del Nebraska e dopo l’11 settembre viene inviato per sei mesi in Europa per supportare l’Operazione Enduring Freedom. Le sue decorazioni includono l’Army Commendation Medal e due Army Achievement Medal. Walz si ritira dall-Arm National Army nel 2005. L’anno prima, dopo essere stato nominato coordinatore di contea per la campagna elettorale di John Kerry alla presidenza, Walz decide di iscriversi al Partito Democratico e al Partito Democratico-Contadino-Laburista del Minnesota (Dfl), candidandosi nel 2006 alla Camera dei Rappresentanti contro il deputato repubblicano Gil Gutknecht. Walz riesce a sconfiggere Gutknecht il 7 novembre 2006 e il 3 gennaio 2007 assume le funzioni di rappresentante, per poi essere sempre riconfermato nelle elezioni generali del 2008, 2010, 2012, 2014 e 2016.

Vance e Walz sono due scelte ottime, le migliori possibili, per entrambi i candidati alla Casa Bianca. Parlano più di loro la lingua di quel vasto segmento dell’America lontana anni luce sia dal tycoon della West Coast che dalla benestante procuratrice di Los Angeles.

Il vice di Trump come quello scelto dalla Harris non sono figli di papà. Appartengono alla gente del Midwest, quella vasta landa d’America che comprende linois, Indiana, Iowa, Kansas, Michigan, Minnesota, Missouri, Nebraska, North Dakota, Ohio, South Dakota e Wisconsin, poco battuta dai turisti che si limitano a sorvolarla per raggiungere le città cult statunitensi. Territori sconfinati, molti dei quali prosperarono nel Novecento grazie alla grande industria, soprattutto automobilistica, ma che oggi sono polverosamente in declino desiderosi di rialzare la testa. Ed è per questo che rappresentano un bacino elettorale importante per i due partiti i lizza. Un bacino sempre in bilico di voti che possono essere decisivi per l’esito finale. E’ qui che si gioca la partita più difficile per Harris e Trump. O meglio tra Vance e Waltz. Tra la classe media e il sottoproletariato. Tra colletti bianchi e senza colletto. Tra impiegati e piccoli professionisti open mind e agiati sia bianchi che neri, e hillbilly, bianchi poveri, disoccupati, arretrati, con un basso livello di istruzione, che abitano nelle zone rurali e di montagna.