Elezioni Usa. L’America prospera quando il ceto medio prospera, il principio su cui si fonda il piano economico della Harris

Politica dei prezzi controllati per i generi di prima neceessità, sostegno alle famiglie che aspirano ad acquistaree la prima casa,  sgravi fiscali alle imprese che operano nel settore dell’edilizia popolare, aumento del reddito salariale, rimessa in moto dell’ascensore sociale. La candidata dem, accusata di populismo progressista, parla al cuore della middle class

 

 

L’America prospera quando il ceto medio prospera. Migliorare le condizioni di vita di impiegati, casalinghe, insegnanti, pensionati  e di tutti quelli che devono fare ogni giorno i conti con le bollette, con l’aumento dei prezzi dei generi alimentari e che hanno problemi ad assicurare il college ai figli. E’ questo il punto chiave del programma economico di Kamala Harris, la candidata dem alla Casa Bianca, subentrata al presidente Joe Biden,  mentre la gara era già al suo acme e forse troppo tardi. La vicepresidente in carica degli Stati Uniti e sfidante di Donald Trump, ha parlato per 30 minuti a Raleigh, in Carolina del Nord, all’Hendrick Center for Automotive Excellence,  spiegando che il suo obiettivo è quello di restituire dignità, sicurezza e capacità di sognare alla middle class, che rappresenta la vera spina dorsale del paese, creando nuove opportunità, riducendo il costo della vita e la pressione fiscale.

“Servono salari adeguati, i bambini non possono crescere in povertà, e gli anziani devono vivere con decoro”, ha detto sottolineando quanto sia importanterimettere il moto quell’ascensore sociale, da tempo bloccato negli Stati Uniti, che in passato era garanzia per tutti di crescita sociale. “Credo fermamente che questa elezione riguardi due visioni molto diverse per la nostra nazione, la nostra guarda al futuro l’altra al passat”, ha affermato Harris, che ha raccontato anche di aver lavorato da ragazza in un McDonald’s e di aver visto sua madre sacrificarsi e risparmiare ogni giorno per più di un decennio per comprare la loro prima casa, sottolineando come proprio il costo delle abitazioni, con i prezzi alle stelle, sia un grosso ostacolo alla prosperità economica.

La sua ricetta? Incentivi per la costruzione di tre milioni di case in quattro anni, garantendo sgravi fiscali alle imprese che lavorano a progetti destinati ad abitazioni popolari. Non solo. La Harris propone anche aiuti  fino a 25.000 dollari di aiuti per la caparra alle famiglie decise ad acquistare la loro prima casa, con la creazione di un fondo da 40 miliardi, da destinare alle autorità locali affinchè individuino soluzioni innovative a questo drammatico problema. “La casa -ha detto la candidata- va al di là del suo valore materiale intrinseco, è un simbolo. E’ il simbolo dell’orgoglio che deriva dal duro lavoro e rappresenta la stabilità finanziaria  e ciò che sarai in grado di fare per i tuoi figli”.

Quanto ai beni alimentari e di prima necessità, la Harris ha annunciato che darà mandato alle agenzie federali di impedire, anche attraverso multe, pratiche antitrust nel settore agricolo e industriale per evitare che i prezzi vengano gonfiati.  “Aiuteremo l’industria a diventare più competitiva, i piccoli business a crescere” , per favorire la concorrenza, ha promesso scagliandosi anche contro l’idea del suo competitor Trump di imporre dazi su tutto l’import, perché questo si ripercuoterebbe soprattutto sulle fasce a reddito medio basso. La Harris ha in progetto inoltre di destinare mille miliardi e anche più alle famiglie a reddito medio-basso, portando i crediti di imposta a 3.600 dollari l’anno dai 2000, decisi durante la pandemia ma ormai scaduti. La candidata dem vuole anche ripristinare gli sgravi fiscali  per i redditi più bassi. di detassare la mance e aumentare il minimo salariale chee oggi è fermo al 7,25 dollari l’ora.

Qualcuno parla già riferendosi ai progetti economico-finanziari della harris di “populismo progressista” e ovviamente Trump è andato oltre definendo quello della sua avversaria “un piano alla Maduro” (il riferimento è al discusso presidente venezuelano), ma è il punto è che per Harris il tempo stringe e le promesse da fare all’elettorato sempre in bilico che è quello della classe media americana devono essere allettanti. Non a casa Kamala ha scelto come suo vice in ticket Tim Waltz, che è icona di questo importante segmento sociale. Ex sergente maggiore della Army National Guard ed ex insegnante. Classe 1964. Nato a West Point in Nebraska, ma vissuto in Minnesota, stato che lo ha eletto Governare, incarna infatti l’ideale del self made man, proveniente da una famiglia a medio reddito, che ce l’ha fatta, con la madre casalinga, il padre impiegato in una scuola pubblica e morto di cancro quando frequentava il liceo, e il sostegno arrivato dai nonni, generazionalmente più fortunati dei suoi genitori.