Etiopia: niente più che una provocazione tigrina i razzi lanciati in Eritrea

di Ennio Bassi

Asmara – Niente di più che una provocazione, un tentativo mal riuscito di coinvolgere l’Eritrea nell’azione militare che il governo etiopico sta conducendo nella regione del Tigray per ristabilire ordine e far rispettare gli accordi di pace.

Viene bollato cosi da fonti del Governo Eritreo il lancio di due razzi avvenuto sabato sera nei pressi dell’Aeroporto di Asmara. Un’azione che Il leader della regione settentrionale etiope dissidente del Tigray, Debretsion Gebremichael, aveva invece rivendicato con una certa enfasi, sostenendo che “anche le forze etiopi stanno utilizzando l’aeroporto di Asmara” per far decollare i mezzi usati nei raid contro la regione del Tigray, e quindi lo scalo è un “obiettivo legittimo”.

L’attacco comunque non ha creato né vittime, né danni particolari, con i razzi caduti ben lontani da abitazioni e dall’aeroporto, così come confermato da diversi testimoni che si trovavano proprio all’aeroporto internazionale della capitale eritrea. Tant’è che i voli in arrivo e in partenza da Asmara non hanno subito signficativi ritardi.

Dallo scorso 4 novembre nel Tigray sono in corso operazioni militari ordinate dal primo ministro Abiy Ahmed per mettere fine ad una serie di atti sovversivi dei tigrini, che dopo aver perso il controllo del governo di Addis Abeba sono ora impegnati in una serie di atti volti a destabilizzare il governo guidato dal Premio Nobel per la Pace Abiy.

Un tentativo velleitario al quale l’esercito etiopico sta rispondendo con fermezza. Questa azione militare di Addis Abeba nella regione tigrina viene infatti al termine di una serie di provocazioni portate dalle formazioni dissidenti con fine di creare caos e tensione nell’area. Il Primo Ministro Abiy è così dovuto intervenire con l’esercito sapendo che la pacificazione e la prosperità dell’intero Corno d’Africa passa attraverso la soppressione di sobillatori come sono gli ormai sconfitti tigrini.

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