Eurogruppo ed Ecofin sotto la presidenza ungherese: presenza ridotta e boicottaggi istituzionali

Il motivo centrale di questa frattura risiede nelle recenti missioni del primo ministro ungherese Viktor Orbán in Russia e Cina, che hanno sollevato polemiche all’interno dell’Unione Europea

I recenti vertici dell’Eurogruppo e dell’Ecofin a Bruxelles, sotto la presidenza ungherese, sono stati segnati da tensioni e divisioni, culminando in una presenza estremamente ridotta dei ministri e un sostanziale boicottaggio da parte di numerosi Stati membri e istituzioni europee. Il motivo centrale di questa frattura risiede nelle recenti missioni del primo ministro ungherese Viktor Orbán in Russia e Cina, che hanno sollevato polemiche all’interno dell’Unione Europea, in particolare per il loro legame con la guerra in Ucraina.

Una Partecipazione Limitata e Boicottaggi Istituzionali

Le riunioni dell’Eurogruppo ed Ecofin hanno visto un numero di partecipanti inferiore rispetto alle attese. In particolare, solo sette ministri hanno partecipato all’Eurogruppo, inclusa la presenza del ministro dell’Economia italiano Giancarlo Giorgetti, mentre la riunione dell’Ecofin ha contato anche sulla presenza del ministro ungherese delle Finanze. Tuttavia, molte istituzioni hanno deciso di boicottare i vertici, segnando una profonda spaccatura. Mentre la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, e il presidente dell’Eurogruppo, Pascal Donohoe, hanno partecipato regolarmente, la Commissione europea ha scelto di non inviare i suoi rappresentanti di massimo livello, con Valdis Dombrovskis e Paolo Gentiloni assenti e sostituiti da figure di minore rilievo.

Il Contesto Politico del Boicottaggio

Il boicottaggio è strettamente legato alle recenti azioni di Viktor Orbán, il cui governo ha intrapreso missioni diplomatiche autonome in Russia e Cina, senza coordinarsi con l’Unione Europea, che ha invece adottato una posizione critica verso la Russia a causa dell’invasione dell’Ucraina. Queste iniziative hanno sollevato interrogativi sulla coerenza delle politiche europee in materia di sicurezza e relazioni estere, generando forti critiche da parte di altri Stati membri e della Commissione.

Le Dichiarazioni di Pascal Donohoe e il Significato del Vertice

Il presidente dell’Eurogruppo, Pascal Donohoe, ha cercato di minimizzare la portata del boicottaggio, sottolineando la natura informale del vertice e la sua importanza per discutere questioni di rilevanza economica, come gli standard di vita e le prospettive occupazionali. Donohoe ha spiegato che la scelta di tenere l’Eurogruppo a Budapest è stata fatta in risposta alla richiesta di alcuni ministri, desiderosi di partecipare all’Ecofin informale previsto nella capitale ungherese. Tuttavia, nonostante i tentativi di salvare l’immagine dell’evento, la scarsa partecipazione e l’assenza di figure chiave hanno messo in luce la profondità delle tensioni politiche all’interno dell’Unione.

La Reazione dell’Ungheria

Il ministro delle Finanze ungherese ha minimizzato l’impatto del boicottaggio, affermando che ogni Stato membro ha il diritto di decidere autonomamente come essere rappresentato. Tuttavia, l’isolamento dell’Ungheria in questo contesto segnala un crescente malcontento tra i partner europei nei confronti della politica estera ungherese, e la mancata partecipazione di molti ministri è un chiaro segnale di disapprovazione verso le recenti scelte del governo Orbán.

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