Forum Ambrosetti: Zelensky: “Sostegno dell’Italia anche nella ricostruzione”, Orbàn critica Salis

Il ministro della Difesa italiano Crosetto: “Il nostro appoggio si concretizza anche con la fornitura di ciò che serve per sopravvivere”

Al forum Ambrosetti di Cernobbio tra gli ospiti più attesi certamente  il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha sottolineato il ruolo cruciale che l’Italia avrà nel processo di ricostruzione del suo Paese. Dopo la sua partecipazione alla riunione del Gruppo di contatto sulla difesa in Germania, Zelensky ha dichiarato che il sostegno italiano non si limiterà all’aiuto militare, ma si estenderà anche alla ripresa economica e infrastrutturale post-conflitto. Zelensky ha ricordato che l’Italia è un alleato fondamentale e ha incontrato diverse figure di spicco della politica e del mondo imprenditoriale italiano, tra cui la premier Giorgia Meloni, con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione tra Kiev e Roma.

A proposito del sostegno dell’Italia a Kiev il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, da Ramstein ha evidenziato l’impegno del governo nel fornire assistenza militare all’Ucraina, in particolare con il sistema di difesa SAMP-T, che ha avuto un ruolo chiave nel proteggere il Paese dagli attacchi missilistici russi. Crosetto ha sottolineato che la priorità non è solo garantire la capacità militare dell’Ucraina, ma anche tutelare la popolazione civile dagli attacchi russi che colpiscono ospedali, scuole e infrastrutture energetiche.

Oltre agli aiuti militari, Crosetto ha ribadito il sostegno umanitario dell’Italia, che include la fornitura di generatori elettrici. Questi aiuti sono cruciali per sopperire ai danni subiti dalla rete energetica ucraina, distrutta per oltre il 70%, specialmente in vista del rigido inverno.

Viktor Orbán critica l’elezione di Ilaria Salis al Parlamento Europeo

Nel corso del Forum Il primo ministro ungherese Viktor Orbán, noto per le sue posizioni controverse, ha rilasciato n dichiarazioni che hanno subito fatto scalpore. Nonostante definisca Giorgia Meloni una “sorella cristiana”, Orbán non ha risparmiato critiche pungenti all’Italia, soprattutto quando interrogato sul caso di Ilaria Salis, un’attivista italiana rimasta in carcere in Ungheria per 15 mesi. La sua risposta è stata fredda e distaccata, descrivendo la situazione come un “affare italiano” e insinuando che l’elezione della Salis al Parlamento europeo fosse tipica dello “stile italiano”, una chiara espressione di disapprovazione.

Quando gli sono state chieste ulteriori informazioni sulle accuse contro la Salis, il leader ungherese ha assunto toni da giudice, dichiarando che i fatti dimostrerebbero che “ciò che ha fatto Salis è un crimine”, nonostante il processo sia ancora in corso.

Sul fronte internazionale, Orbán ha espresso il desiderio di ripristinare il dialogo con la Russia, lamentando la mancanza di comunicazione tra l’Europa e Mosca. Ha sottolineato la necessità di un cessate il fuoco immediato prima di discutere un piano di pace tra Russia e Ucraina, e ha auspicato un incontro tra i presidenti Putin e Zelensky. Pur dichiarando di avere un “buon rapporto” con Zelensky, Orbán ha lasciato Cernobbio senza incontrare il leader ucraino.

Orbán, noto sostenitore di una “democrazia illiberale”, ha ribadito la necessità di meno unità politica all’interno dell’UE e più cooperazione economica. Ha criticato il Green Deal, definendolo un ostacolo per l’economia europea, e ha proposto un “opt-out” per i Paesi che non desiderano seguire le politiche migratorie comuni dell’UE. Ha inoltre ribadito la centralità del concetto di sovranità nazionale, insistendo che alcune decisioni dovrebbero essere prese a livello statale piuttosto che comunitario.

Salis ha risposto duramente a Orbán attraverso un post su X (precedentemente Twitter), accusandolo di essere un “tiranno” e criticando il suo atteggiamento verso lo stato di diritto e la presunzione di innocenza. L’eurodeputata ha difeso la sua elezione, sottolineando che il suo ingresso al Parlamento Europeo rappresenta una risposta alla visione autoritaria del premier ungherese e una difesa dei valori democratici e antifascisti. Salis ha ribadito il suo impegno a lottare per la libertà, l’uguaglianza e il rispetto della diversità, valori che, secondo lei, Orbán e i suoi alleati cercano di minare.

Infine, ha sottolineato come la sua elezione rifletta la volontà di molti italiani di opporsi alle politiche repressive di leader come Orbán, confermando la sua determinazione a continuare la lotta per la giustizia e i diritti umani.

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