Frodi sui bonus edilizi, la Gdf di Monza ha indagato 40 persone e sequestrato 32 milioni di euro

L’indagine prosegue quella che già nei mesi scorsi ha visto il sequestro di oltre 90 milioni di euro. Era stato messo a punto un complesso sistema di acquisto, cessione e monetizzazione  illecita di crediti riguardanti gli interventi edilizi realizzabili con il “bonus facciate al 90%”

di Mario Tosetti

I bonus edilizi, croce e delizia per il sistema paese, hanno tra le altre cose dato vita a una lunga serie di frodi. L’ultima, su cui sta indagando la Guardia di finanza di Monza, vede coinvolte 40 persone e il sequestro di 32 milioni di euro.

Già nei mesi scorsi la Gdf di Monza aveva sequestrato  90 milioni di euro. A destare l’allarme sono state alcune anomalie nelle prescrizioni antiriciclaggio e alcuni alert sollevati nei confronti di un commercialista di Legnano, che avrebbe compiuto operazioni di acquisto di crediti da un’ampia platea di persone fisiche in relazione ad interventi edilizi compresi nel “bonus facciata al 90%”, per poi subito dopo procedere con una serie di cessioni “a catena” degli stessi crediti che potevano, così, essere monetizzati da una banca.

Con il prosieguo delle indagini sono state individuate ulteriori anomalie e acquisiti indizi da cui è emerso un sistema fraudolento in cui sono risultate coinvolte oltre 70 ditte individuali e società costituite proprio allo scopo di  far circolare crediti d’imposta inesistenti e acquisire così denaro in maniera illecita. Il tutto si sarebbe consumato tra il 2021 e il 2023.

Grazie all’approfondimento sulle posizioni delle persone fisiche coinvolte il Nucleo operativo di Monza ha identificato un quadro complesso di elementi convergenti da cui è emersa la natura fittizia del crediti, la duplicazione della cessione dei crediti con uno stesso importo e codici tributo differenti.

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