di Laura Ghiandoni
Una rocambolesca fuga dal proprio paese occupato dai talebani per continuare a praticare lo sport amato: il calcio. Il Pakistan ha accolto oggi le calciatrici della nazionale giovanile afghana arrivate insieme ad un gruppo di familiari. Sono 32 giovani atlete, per un totale di circa 115 persone rimaste nelle ultime settimane bloccate nel paese, con i documenti validi per la partenza, ma impossibilitate ad utilizzarli in seguito all’attentato all’aeroporto di Kabul avvenuto il 26 agosto.
Il governo di Islamabad aveva concesso loro il visto per motivi umanitari dopo che i talebani poco prima di salire al potere le avevano minacciate perché, secondo le leggi della sharia, per le donne praticare sport non è concesso.
Nelle settimane di permanenza forzata in Afghanistan le giovani calciatrici per alcune settimane si sono nascoste, cancellando i loro profili sui social, e oscurando ogni traccia della loro presenza sul territorio occupato dai talebani, fino a quando sono riuscite a partire per il Pakistan che le ha accolte.
Le atlete sarebbero dovute arrivare in Qatar, invece erano rimaste indietro rispetto alle colleghe della nazionale, le quali erano partite l’ultima settimana di agosto dopo aver stretto un accordo con il governo australiano.
Le giovani calciatrici rimaste bloccate in Afghanistan sono riuscite a trovare una via di fuga grazie al supporto dell’organizzazione Football For Peace. L’ong con sede in Inghilterra, ha creato insieme alla Federcalcio pakistana un ponte che ha condotto le ragazze al sicuro in terra pakistana. Un lasciapassare sul territorio afghano ottenuto grazie al dialogo aperto con il mondo talebano meno radicale.
Nella serata del 14 settembre il gruppo ha superato il confine afghano arrivando a Torkham, cittadina situata nella parte orientale del paese. È stato accolto dal ministro federale pakistano per l’informazione, Fawad Chaudhry, il quale ha dato accolto le calciatrici su Twitter: “Diamo il benvenuto alla squadra di calcio femminile dell’Afghanistan”.
Nella dichiarazione Chaudhry ha specificato: “Le giocatrici erano in possesso di passaporto afghano valido e visto pakistano”.
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