Gaza, Hamas: “Si entri subito nella seconda fase”

Tel Aviv punta una proroga di sei settimane della prima fase ma la milizia islamista tiene il punto

Al via al Cairo i negoziati tra Israele e Hamas sulla prossima fase del cessate il fuoco a Gaza. Hamas ha rilasciato una prima dichiarazione affermando di essere impegnata ad attuare l’accordo “in tutte le sue fasi e in tutti i suoi dettagli”. “Invitiamo la comunità internazionale a esercitare pressione su Israele affinché rispetti pienamente l’accordo e a entrare immediatamente nella seconda fase, senza ritardi o elusioni”, hanno aggiunto i leader di Hamas, mentre Tel Aviv frena e vorrebbe allungare di sei settimane la prima fase dell’intesa per il cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza.

Le fasi della tregua

La cosiddetta prima fase della tregua si sarebbe conclusa con il rilascio da parte di Hamas di 33 ostaggi israeliani, tra vivi e morti, in cambio della liberazione dalla carceri israeliane di migliaia di detenuti palestinesi. Nonché del progressivo ritiro dell’ Idf dalla Striscia e dell’ingresso di aiuti umanitari ingenti. Secondo alcune fonti egiziane, però, Israele punterebbe a ottenere una proroga di sei settimane (42 giorni) della prima fase. Tel Aviv punta insomma alla liberazione di pochi ostaggi alla settimana, come nell’ultimo mese e mezzo, senza procedere verso il ritiro completo del suo esercito dalla Striscia. Hamas però tira dritto e preme per passare immediatamente alla prevista seconda fase dell’intesa. Questa prevede il rilascio dei restanti ostaggi israeliani (59 rapiti tra soldati e civili, 24 dei quali si ritiene siano ancora vivi). In cambio, oltre alla liberazione di altre centinaia di detenuti, è previsto appunto il ritiro delle forze israeliane dal corridoio Philadelphia, quello di confine proprio con l’Egitto. Da qui Israele non intende invece evacuare, secondo quanto annunciato il 27 febbraio dall’Idf.

Hamas: “Rilasceremo tutti gli ostaggi quando ci sarà una chiara posizione sulla fine della guerra”

Per questo motivo, Hamas chiede alla comunità internazionale «pressioni su Israele affinché rispetti integralmente quanto previsto dall’accordo e a entrare immediatamente nella seconda fase, senza ritardi o elusioni». Fonti di Hamas rivendicano che gli ostaggi israeliani rappresentano «un’importante carta vincente» e non saranno rilasciati tutti, vivi e morti, finché non ci sarà una chiara posizione israeliana sulla fine della guerra.

Media: “Israele si sta preparando a tornare in guerra a Gaza”

Intanto, un diplomatico occidentale ha riferito al Times of Israel che Israele «si sta preparando a tornare in guerra contro Hamas, convinto che l’accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi non durerà più di alcune settimane». Secondo il report è previsto che le tattiche dell’Idf cambieranno rispetto all’ultimo anno di combattimenti. Funzionari e militari israeliani starebbero preparando infatti una campagna militare «più intensa». La fonte ha spiegato che, secondo il suo punto di vista, la pianificazione e l’attuazione di un’alternativa ad Hamas devono avvenire simultaneamente alla lotta delle truppe israeliane contro il gruppo, «altrimenti, avremo un’occupazione israeliana a tempo indeterminato e un’insurrezione di Hamas», ha affermato il diplomatico.

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