Gaza, raid israeliano nel sud della Striscia: 28 morti

La protezione civile di Gaza ha descritto gli attacchi come un “massacro di massa”

gazaGli attacchi aerei israeliani non si fermano.  Un bombardamento su Khan Yunis, nel Sud della Striscia di Gaza , ha causato almeno 28 vittime, come riporta Al Jazeera. L’agenzia palestinese Wafa ha indicato che cacciabombardieri israeliani hanno colpito un’abitazione nell’area di al-Manara. Giovedì 24 ottobre, un attacco precedente su una scuola diventata rifugio per sfollati nel campo di Nuseirat aveva provocato 18 morti e numerosi feriti. Secondo le Forze di Difesa Israeliane (IDF), nell’edificio si nascondevano membri di Hamas.

Gaza: “Massacro di Massa” Secondo la Protezione Civile

La protezione civile di Gaza ha descritto gli attacchi come un “massacro di massa”, denunciando la distruzione di almeno 10 edifici residenziali nel campo profughi di Jabalia, nel Nord della Striscia. Al Jazeera e l’agenzia palestinese Wafa parlano di circa 150 tra morti e feriti.

Rivelazioni su Documenti Attribuiti a Yahya Sinwar: Le Istruzioni sugli Ostaggi

Il quotidiano palestinese al Quds ha pubblicato presunti documenti redatti da Yahya Sinwar, ex leader di Hamas, con istruzioni su come gestire gli ostaggi. Uno dei documenti sottolinea la necessità di proteggere la vita dei prigionieri israeliani, considerati essenziali per possibili scambi di detenuti palestinesi. Altri documenti elencano il numero e la distribuzione degli ostaggi in diverse aree della Striscia, includendo un gruppo di 22 persone non identificate.

Attualmente, delle 251 persone prese in ostaggio da Hamas durante l’attacco del 7 ottobre, circa 97 risultano ancora detenute a Gaza, secondo le IDF.

Raid Aereo su una Residenza per Giornalisti in Libano: Tre Vittime

Secondo fonti locali, un attacco aereo israeliano ha colpito una residenza per giornalisti a Hasbaya, nel sud del Libano. Altre testate arabe, come Al Arabiya, confermano che il raid ha provocato tre vittime e due feriti. Tra le vittime vi sono un cameraman e un ingegnere impiegati dall’emittente Al-Mayadeen, vicina all’Iran, e un altro cameraman dell’emittente Al-Manar, affiliata a Hezbollah. Testimoni sul posto riferiscono che il bungalow, in cui soggiornavano i giornalisti, è stato colpito intenzionalmente.

Condanna del Ministero dell’Informazione Libanese: “Crimine di Guerra”

Il ministero dell’Informazione libanese ha condannato l’attacco, definendolo un “crimine di guerra” per l’uccisione di giornalisti mentre svolgevano il loro lavoro. Al-Mayadeen ha dichiarato che Israele è responsabile dell’attacco al suo ufficio, situato nella periferia meridionale di Beirut, e ha denunciato l’accaduto come un’aggressione contro i media.

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