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Genocidio armeno, il potere della memoria

genocidio armeni

di Mario Tosetti

genocidio armeniIl 24 Aprile ricorre la commemorazione dell’anniversario del genocidio armeno subito durante la Prima Guerra Mondiale. Il Genocidio è il peggiore dei crimini contro l’umanità e la memoria è un atto di responsabilità collettiva, affinchè  pagine nere della storia non abbiano a ripetersi.

Il giorno della commemorazione del genocidio armeno si carica, poi,di un altro significato quanto mai attuale. La negazione da parte della Turchia del genocidio armeno, che si limita ad ammettere che vi sia solo stata una guerra civile con vittime da entrambe le fazioni, e le rinnovate aspirazioni espansionistiche turche rappresentano una sfida a cui l’Europa intera deve tendere.

Ricordare quanto subito da parte del popolo armeno, vittima di un massacro da parte dell’Impero Ottomano, in cui hanno perso la vita  di 1,5 milioni di persone è un atto di cui le istituzioni in primis devono farsi portatrici. Mentre, proprio nel 2021 Joe Biden probabilmente sarà il primo Presidente Usa a riconoscere il genocidio “invitiamo le Istituzioni della Repubblica a ricordare, soprattutto in chiave attuale – dichiara il Coordinamento delle Organizzazioni e Associazioni armene in Italia in una nota- l’esemplare modello d’integrazione che gli armeni d’Italia hanno saputo esprimere per secoli. L’Italia, dove siamo responsabili cittadini, è il Paese che ci ha accolti anche dopo il Genocidio e al cui sviluppo e progresso abbiamo portato il nostro incessante contributo. Chiediamo alle Istituzioni della Repubblica, memori degli straordinari intrecci culturali e identitari fra i nostri due popoli, di salvaguardare e valorizzare le millenarie tracce della presenza armena in Italia”.

Il Coordinamento delle Organizzazioni e Associazioni armene in Italia invita, inoltre,  le istituzioni italiane a porre in essere delle azioni concrete contro l’armenofobia e che sensibilizzino la Turchia. “Chiediamo di adoperarsi in tutte le sedi bilaterali e multilaterali affinché la Turchia faccia i conti con la storia e riconosca le responsabilità dell’Impero Ottomano nel genocidio del popolo armeno e l’Azerbaigian rilasci senza precondizioni le centinaia di prigionieri civili e militari armeni dalle carceri azere”, si legge nella nota divulgata che continua,”Insieme, stigmatizziamo a sei mesi dalla guerra contro l’Artsakh (Nagorno Karabakh), la distruzione del patrimonio artistico e religioso cristiano armeno nei territori conquistati dall’Azerbaigian, così come è già avvenuto in Turchia dopo il genocidio, nonché la politica di armenofobia nei confronti di tutti gli armeni nel mondo. Se ne è avuta drammatica conferma nella recente inaugurazione dell’osceno“parco della guerra” allestito nella capitale dell’Azerbaigian con macabri trofei di guerra e manichini di armeni in pose degradanti. Chiediamo alle Istituzioni della Repubblica di adoperarsi nelle sedi internazionali per arrestare questi crimini”.

La memoria serve “per non ripetere da quella buca di cenere la morte”, come recita la celebre poesia di Quasimodo ed è ugualmente valevole come per l’olocausto ebraico anche per  il genocidio armeno, l’enorme sacrificio in termini di vite umane deve essere monito perchè orrori del genere non abbiano a ripetersi.

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