Hacker filorussi attaccano siti web di ministeri, istituzioni e aziende

Il gruppo hacker ha rivendicato le azioni attraverso Telegram, criticando la premier Giorgia Meloni per il suo sostegno all’Ucraina

hackerIl gruppo hacker filorusso Noname057(16) ha lanciato una nuova serie di attacchi informatici contro i siti web di ministeri, istituzioni e aziende italiane, in risposta al sostegno offerto dal nostro Paese all’Ucraina. Gli attacchi, realizzati tramite la tecnica del Ddos (Distributed Denial of Service), hanno provocato interruzioni temporanee dei servizi senza però causare danni critici. Tra i portali presi di mira si annoverano quelli dei ministeri degli Esteri e delle Infrastrutture, della Consob, dei Carabinieri, della Marina, dell’Aeronautica, e di aziende di trasporto pubblico come Atac a Roma, Amat a Palermo e Amt a Genova. La maggior parte dei siti risulta già in fase di ripristino.

Gli hacker filorussi: «L’Italia pensi a sé stessa, non all’Ucraina»

Gli attacchi odierni rievocano quelli avvenuti due settimane fa contro i portali degli aeroporti di Linate e Malpensa. Le operazioni sono iniziate intorno alle 7 del mattino, causando disservizi per circa un’ora. Il gruppo hacker ha rivendicato le azioni attraverso Telegram, criticando la premier Giorgia Meloni per il suo sostegno all’Ucraina. «Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha confermato il continuo supporto all’Ucraina durante un incontro con Zelensky a Roma», si legge nel messaggio degli hacker. «L’Italia dovrebbe occuparsi della propria sicurezza informatica, anziché preoccuparsi degli altri».

Cosa sono gli attacchi Ddos e come funziona la difesa del geofencing

Gli attacchi perpetrati dagli hacker filorussi sono di tipo Ddos (Distributed Denial of Service), una tecnica che sovraccarica server o reti inviando un numero elevatissimo di richieste di accesso, rendendo i siti web inaccessibili agli utenti legittimi. Questo tipo di incursione è frequentemente utilizzato per colpire aziende, infrastrutture informatiche e servizi pubblici.

Per fronteggiare tali minacce, l’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza (ACN) ha implementato la strategia del geofencing, una tecnologia che sfrutta la geolocalizzazione per limitare l’accesso a reti o servizi digitali a specifiche aree geografiche. Bloccando il traffico proveniente da regioni considerate sospette, il geofencing consente di ridurre significativamente il numero di richieste fraudolente, rafforzando la protezione delle infrastrutture digitali.

 

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