Ictus da clima: come il cambiamento climatico mette a rischio le nostre vite.

Le temperature estreme sono responsabili dell’aumento delle morti per ictus in tutto il mondo, con una maggiore incidenza in Asia e in Africa.

Il cambiamento climatico ha effetti sempre più allarmanti sulla salute collettiva.
Dal 1990 ad oggi il numero di ictus causati dalle temperature troppo alte o troppo basse è significativamente aumentato in tutto il mondo. A rivelarlo uno studio condotto dai ricercatori dello Xiangya Hospital of Central South University in Cina, che hanno analizzato 30 anni di cartelle mediche provenienti da 200 paesi diversi.

Solo nel 2019 si sono verificate oltre mezzo milione di morti per ictus provocati da temperature eccessive, tanto da poter parlare di “ictus da clima”.
Il freddo, in particolar modo, determina una vasocostrizione che porta ad un aumento della pressione sanguigna, fattore di rischio per l’ictus.
Il caldo, specifica lo studio, può invece causare disidratazione e alterare i livelli di colesterolo.

I territori più a rischio sono quelli con temperature più fredde e più torride e inadeguati livelli di assistenza sanitaria. A detenere il record di mortalità per ictus da clima è l’Asia centrale, subito seguita dall’Africa.
La ricerca delinea uno scenario allarmante, man mano che il pianeta si surriscalda, infatti, gli ictus da clima diventeranno sempre più frequenti.

L’estate scorsa è stata la più calda dal 1850 e si prevede che le temperature supereranno altri record nell’imminente futuro: questo marzo è stato il più torrido mai registrato.
Il gruppo di ricerca ha adottato un approccio globale esaminando allo stesso tempo dati storici, geografici ed elementi clinici.
Lo studio ha riscosso grande attenzione a livello mondiale: è ormai lampante la necessità di misure multilivello per ridurre al minimo le emissioni e migliorare la qualità dell’aria che respiriamo, affrontando allo stesso tempo la crisi climatica.

Il dottor Ali Saad, neurologo del programma “ Climate and Healt” dell’Università del Clorado, parla spesso ai suoi pazienti colpiti da ictus di questo fenomeno, ricordando loro quanto possano essere pericolose le temperature estreme. Parte della riabilitazione dei suoi pazienti, infatti, consiste proprio nello inserire avvisi meteo sui loro cellulari per evitare che si espongano a condizioni metereologiche avverse.
Sicuramente è necessaria altra ricerca per determinare l’impatto effettivo del cambiamento climatico sulle morti da ictus, ma, speiga l’autore dello studio, “le future ricerche dovrebbero mirare a ridurre questa minaccia trovando politiche sanitarie e ambientali efficaci”.

(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati