Il 2023 è stato l’anno più caldo della storia, complice El Niño: lo rivela il programma di osservazione Ue

Gli esperti del clima rivelano che per quasi la metà dei giorni del 2023, la temperatura ha avuto un incremento di oltre 1,5 gradi rispetto alla media registrata tra il 1850 e il 1900

di Mario Tosetti

Il 2023 ha raggiunto livelli record in termini di temperatura globale, secondo il programma di monitoraggio ambientale dell’UE, Copernicus climate change (C3s). Oltre metà dei giorni dell’anno hanno registrato una temperatura superiore di almeno 1,5 gradi rispetto alla media tra il 1850 e il 1900. A novembre, in due occasioni specifiche, l’aumento termico ha raggiunto un picco inedito di 2 gradi. Questi dati significanti rappresentano una minaccia per l’Accordo di Parigi, poiché la temperatura media globale è ormai prossima al limite critico di 1,5 gradi rispetto all’era preindustriale.

Inoltre, il 2023 ha segnato un triste record per il numero di eventi climatici estremi, tra cui ondate di calore, inondazioni, siccità e incendi boschivi. Questi fenomeni hanno colpito tutte le regioni del globo evidenziando la problematica globalità del cambiamento climatico.

La temperatura media mondiale alla superficie terrestre nel 2023 è stata di 14,98 gradi, che supera di 0,17 gradi il record precedentemente stabilito nel 2016. Il trend del riscaldamento si è accentuato in particolare nella seconda metà dell’anno, con ogni mese da giugno a dicembre che ha battuto il record di calore rispetto al mese corrispondente di ogni anno precedente.

Un contributo significativo all’innalzamento delle temperature è derivato da El Niño, il fenomeno atmosferico di riscaldamento dell’Oceano Pacifico che è stato particolarmente intenso a partire dalla primavera 2023. Questo fenomeno contribuisce all’aumento delle precipitazioni in alcune zone e alla siccità in altre.

Le emissioni di anidride carbonica e metano nell’atmosfera hanno raggiunto livelli record nel 2023, attestandosi rispettivamente a 419 ppm (parti per milione) e 1902 ppb (parti per miliardo). Mentre le emissioni globali stimate di carbonio derivanti dagli incendi boschivi nell’anno appena concluso sono aumentate del 30% rispetto al 2022, soprattutto a causa degli incendi persistenti in Canada.

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