Il Fisco stringe i controlli: focus su case riqualificate con Ecobonus e Sismabonus

Aggiornamenti catastali nel mirino per aumentare la trasparenza e migliorare gli incassi fiscali. Previsti accertamenti e sanzioni per chi non si mette in regola

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Oltre al Superbonus, anche gli immobili riqualificati con Ecobonus e Sismabonus dal 2019 sono al centro dell’attenzione del Fisco. Le linee guida dettate dall’Atto di indirizzo per il raggiungimento degli obiettivi di politica fiscale, stilato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), prevedono un rafforzamento dei controlli catastali. Gli obiettivi includono sia l’individuazione degli immobili non dichiarati sia la verifica degli aggiornamenti catastali obbligatori, necessari quando i lavori aumentano il valore di mercato dell’abitazione.

L’importanza della variazione catastale

Gli interventi di riqualificazione energetica e miglioramento sismico aumentano il valore di mercato degli immobili, rendendo necessario l’adeguamento della rendita catastale entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori. L’omessa comunicazione di tale aggiornamento rappresenta una violazione, che può comportare accertamenti e sanzioni. Gli immobili che hanno beneficiato dei bonus fiscali, come Ecobonus e Sismabonus con aliquote dal 65% all’85%, sono ora sotto la lente degli accertamenti.

L’aumento della rendita catastale ha conseguenze dirette sulle imposte: in caso di compravendita, il Fisco può riscuotere tasse più alte, calcolate proprio su questo valore. Anche i Comuni traggono benefici fiscali, poiché l’IMU per le seconde case si basa sempre sulla rendita rivalutata.

Potenziamento dei controlli catastali

Il governo prevede un’intensificazione dei controlli attraverso la mappatura delle proprietà non aggiornate in catasto. Saranno effettuati incroci tra le banche dati per identificare gli immobili che necessitano di verifica, concentrandosi su quelli ristrutturati grazie a fondi pubblici. Questa attività punta a individuare situazioni irregolari per cui sarà necessario procedere con l’adeguamento catastale.

Accertamenti del fisco e sanzioni in arrivo

Entro la fine dell’anno potrebbero essere notificati accertamenti per i lavori effettuati a partire dal 2019. La legge prevede infatti che l’atto di contestazione venga notificato entro il 31 dicembre del quinto anno successivo alla violazione. In caso di comproprietà, l’accertamento può essere inviato a uno qualsiasi dei proprietari, indipendentemente dalle quote di possesso.

Con l’accertamento, l’Agenzia delle Entrate può comunicare direttamente la nuova rendita catastale rivalutata e applicare sanzioni per il mancato rispetto dei termini di aggiornamento.

Come regolarizzarsi ed evitare sanzioni

Chi non ha comunicato la variazione catastale ha ancora la possibilità di mettersi in regola prima dell’arrivo di un accertamento. È possibile ricorrere al ravvedimento operoso, che consente di ridurre le sanzioni. Il calcolo delle penalità viene effettuato automaticamente dal sistema quando il tecnico abilitato presenta la dichiarazione di variazione.

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