Una storica sentenza ad agosto aveva stabilito che il colosso della tecnologia gestiva un monopolio illegale
Il governo degli Stati Uniti ha chiesto a un giudice di ordinare la cessione da parte di Google del suo browser Chrome. Si tratta di una decisione che rientra nell’ambito di una forte repressione antitrust contro il gigante di Internet. In un atto depositato in tribunale, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha sollecitato una revisione delle attività di Google che includa il divieto di accordi che rendano Chrome il motore di ricerca predefinito sugli smartphone per impedirgli di sfruttare il suo sistema operativo mobile Android.
Il precedente: la sentenza sul monopolio illegale
A ottobre il dipartimento di Giustizia americano aveva dichiarato che avrebbe chiesto a Google di apportare profondi cambiamenti, dopo che una storica sentenza ad agosto aveva stabilito che il colosso della tecnologia gestiva un monopolio illegale. Chiedere la vendita di Chrome a Google segnerebbe un punto di svolta decisivo da parte dei regolatori Usa, che hanno in gran parte lasciato in pace i giganti della tecnologia da quando non sono riusciti a smembrare Microsoft due decenni fa.
Il processo iniziato nel 2020
Il processo in questione era iniziato nel 2020, quando durante la prima amministrazione di Donald Trump il dipartimento di Giustizia aveva accusato Google di aver abusato del proprio monopolio nella ricerca online per danneggiare la concorrenza. Ma non solo, il gigante della tecnologia era accusato anche di voler eliminare in questo modo possibili innovazioni di cui i consumatori avrebbero potuto beneficiare.
È bene sottolineare come secondo la legge statunitense di per sé non è illegale avere il monopolio di un settore dell’economia: il problema era che Google avrebbe ottenuto questo monopolio infrangendo la legge e poi l’avrebbe mantenuto con metodi illegali. Si tratta di un processo storico, sia dal punto di vista pratico che simbolico, dato che è il primo di tipo antitrust – cioè legato alla concorrenza sul mercato – avviato dal governo degli Stati Uniti contro una grande azienda tecnologica. L’ultimo c’era stato nel 1998 contro Microsoft, una vicenda processuale che portò enormi cambiamenti in tutto il settore tecnologico.
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