Questa mattina l’incontro che il leader di Viale dell’Astronomia ha definito “positivo”. “Giorgetti -ha riferito- ha condiviso con noi che la via per incrementare la produttività del Paese e il sostegno al welfare è fare investimenti nell’industria”
Gli industriali sono pronti a fare la loro parte. Lo ha assicurato il presidente di Confindustria Emanuele Orsini incontrando il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ieri parlando della legge di bilancio aveva annunciato che avrebbe chiesto sacrifici a tutti. “Siamo disposti a ripensare a parti delle tax expenditure”, ha confermato Orsini, illustrando il contenuto del colloquio con Giorgetti, durante il suo intervento all’Assemblea generale di Confindustria Bari Bat. “Oggi -ha ricordato- sono 120 miliardi e noi abbiamo la necessità di trovare 10 miliardi all’interno delle fiscal expenditures per fare in modo di rendere strutturali gli investimenti per l’impresa”, investimenti, ha rimarcato, che sono “centrali” per l’industria italiana.
NUCLEARE E POST PNRR
Orsini ha riferito “di aver chiesto che venga messa nella legge di bilancio la possibilità di finanziare le sperimentazioni sul nucleare nel nostro Paese, perché -ha spiegato- quella è la strada” e di aver discusso con il ministro anche del Piano strutturale di bilancio e della necessità degli investimenti post-Pnrr, post 2026”. “Giorgetti -ha detto il leader di Confindustria- ha condiviso con noi che la via per incrementare la produttività del Paese e il sostegno al welfare è fare investimenti nell’industria,
AUTO
Il presidente ha parlato anche del settore automobilistico: “Quando vediamo che in Germania Volkswagen sta chiudendo due stabilimenti, ovviamente vuol dire che qualche perplessità c’è, l’incertezza delle tecnologie da poter utilizzare c’è. Bisogna salvaguardare il know-how dei Paesi. Noi abbiamo 42 milioni di veicoli in Italia, di cui 7 milioni in Euro6 o Euro7. Abbiamo una potenzialità pazzesca di sostituzione. Ricordo che la filiera dell’automotive, che ci è riconosciuta da tutto il mondo come fornitori di pezzi delle auto, coinvolge 70mila persone che rischiano il posto di lavoro. E noi dobbiamo salvaguardare queste persone. Stiamo ragionando con Confindustria di altri Paesi europei -ha rivelato- partendo dal punto d’incontro della neutralità tecnologica. Il tema dell’auto è fondamentale per il nostro Paese. Dobbiamo trovare nuovi sbocchi. Serve tempo anche per fare le transizioni industriali, altrimenti diventa il deserto. Non possiamo pensare che la decarbonizzazione diventi la deindustrializzazione del nostro Paese. Mi auguro che ci sia un futuro per l’industria italiana dell’auto. Dobbiamo essere attrattivi”, ha concluso Orsini.
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