“Il vento sta cambiando” é ora questo il mantra di tutto il Pse che da Roma ha lanciato il suo manifesto per le Europee

 

E’ partita da Roma la campagna elettorale del Pse per le europee che si terranno a giugno con l’annuncio ufficiale della candidatura dell’attuale commissario al Lavoro, il lussemburghese Nicolas Schmit, alla presidenza della Commissione Europea. Il congresso, cha si é dato come slogan “L’Europa che vogliamo”, riunito per due giorni nel palazzo della Nuvola, ha anche approvato per acclamazione il manifesto che rappresenta di fatto il programma in vista del voto del 6-9 giugno. E i cui punti chiave sono: il fermo sostegno all’Ucraina, cui va garantita, si legge, “assistenza politica, umanitaria, finanziaria e militare per tutto il tempo necessario”,   all’avvio “dei negoziati di adesione alla Ue” da parte di Kiev, ma anche della Moldavia e Bosnia Erzegovina e “alle aspirazioni europee della Georgia”; l’attuazione di “una forte politica di sicurezza e di difesa comune europea che operi in modo complementare alla Nato”; il rafforzamento della cooperazione tra Ue e Stati Uniti e Regno Unito;  un riequilibrio delle relazioni con la Cina con la quale avviare forme di cooperazione per “affrontare le pressanti questioni globali”; e per quanto riguarda il Medio Oriente, luce verde “a una conferenza di pace internazionale per giungere a una giusta soluzione a due Stati tra israeliani e palestinesi”.

Nel manifesto si far riferimento anche alla necessitá di costruire un’Europa più “efficiente e democratica”, che sappia rilanciare il partenariato con il Sud globale. Si sottolineano le opportunità e i rischi legati all’intelligenza artificiale e l’importanza di realizzare politiche solidali, di investire sui giovani, di creare posti di lavoro di qualità per tutte e tutti, di lavorare a un’economia europea forte e aperta nel mondo, ad assicurare una giustizia fiscale che produca giustizia sociale, al diritto alla salute, alle cure e ai farmaci, ai servizi pubblici, alla tutela dell’ambiente, a un’agricoltura sostenibile.

Trascinante è stato l’intervento di Schimt.  “Dobbiamo stare insieme  contro l’estrema destra, battendoci contro chi diffonde odio e divisione”, ha detto il candidato presidente, che ha espresso anche solidarietá agli studenti di Pisa e vicinanza al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Nessun contatto con Ecr e Id. Al Ppe e al Alde dico siate coerenti con la vostra storia”, ha aggiunto, ricordando che “grazie alle idee e alla forza dei socialisti   l’Ue ha protetto i cittadini dallo shock della crisi e della pandemia”. “Non lasceremo che in Europa  torni l’austerity, non lo permetteremo. Per questo vogliamo vincere le elezioni, per questo abbamo fatto presssione affinchè ci sia il salario minimo ovunque nella Ue. Voglio che gli elettori sappiano che i socialdemocratici lotteranno per loro, contro i contratti come Uber, contro falsi lavori autonomi, i nostri cittadini hanno bisogno di veri lavori”, ha infine rimarcato rivolgendosi alla  Schlein, seduta in prima fila, e congratulandosi con lei per il risultato alle regionali in Sardegna. “Cara Elly è vero, il vento sta cambiando, andiamo a vincere queste elezioni”, ha detto. E la segretaria dem gli ha risposto facendo con le mani il gesto del cuore.

Il vento sta cambiando e va posta fine alla normalizzazione dell’estrema destra. E’ stato questo il mantra della due giorni socialista. Il punto in cui tutti si sono ritrovati e al quale è stata la Schlein a dare il “la”, ricordando che “la Meloni ha aperto le porte a Orban. E che la Meloni e Salvini hanno portato in Italia gli amici di Putin”. “Noi invece -ha assicurato-  portiamo in Italia gli amici dell’Italia e dell’Europa. Non possiamo lasciare l’internazionalismo ai nazionalisti. Cercano sempre un nuovo nemico: i migranti, le donne, i giudici, le Ong, i gay”.

Al congresso, aperto dal presidente del Pse Stefan Lofven, hanno preso parte oltre 500 delegati arrivati da ogni paese d’Europa, 150 rappresentanti dei movimenti giovanili di sinistra e diversi premier socialisti. La chiusura è stata affidata alle note di Bella Ciao. In mattinata anche un blitz di tre attiviste femministe, che hanno protestato contro la mancata approvazione della definizione europea di stupro nella direttiva Ue contro la violenza sulle donne. Elly Schlein, nel suo intervento, ha ripreso il tema affermando che è necessario “lottare per i diritti delle donne contro il patriarcato e per sostenere il lavoro femminile senza smettere di battersi per affermare che lo stupro è un reato comunitario”

 

 

 

 

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