Inflazione in crescita, ma la Bce procederà al taglio dei tassi

L’entità del taglio ai tassi d’interesse  sarà probabilmente limitata a 25 punti base, come nei precedenti interventi, nonostante alcuni membri del consiglio direttivo, tra cui Fabio Panetta, abbiano suggerito di adottare misure più incisive

bceA novembre, l’inflazione ha registrato una crescita sia in Italia che in Europa, con un aumento rispettivamente all’1,4% e al 2,3%. Questo rialzo, che incide soprattutto sui beni essenziali, solleva preoccupazioni per le famiglie italiane e per le future decisioni della Banca Centrale Europea (BCE) in materia di politica monetaria.

L’Impatto dell’Inflazione in Italia

In Italia, il rialzo dell’inflazione è dovuto principalmente all’aumento dei prezzi di energia e alimentari, due categorie che incidono fortemente sui bilanci familiari. Il carrello della spesa ha subito una “netta accelerazione”, passando dal +2% di ottobre al +2,6% di novembre, con conseguenze pesanti per le famiglie. Nonostante ciò, l’inflazione di fondo – che esclude beni volatili come energia e cibo – è rimasta pressoché stabile, attestandosi all’1,9%, contro l’1,8% del mese precedente.

Questo andamento evidenzia che il rincaro complessivo è determinato da fattori specifici piuttosto che da una ripresa generalizzata dei prezzi. Tuttavia, l’aumento dei costi di beni essenziali rappresenta un peso significativo per le famiglie italiane: il Codacons stima un aggravio di circa 460 euro annui per nucleo familiare, riducendo la fiducia dei consumatori e la propensione alla spesa in un momento già difficile.

Inflazione in Europa: Un Ostacolo alle Decisioni della BCE

A livello europeo, l’inflazione è risalita al 2,3%, tornando sopra l’obiettivo del 2% fissato dalla BCE. Questo incremento, sebbene in parte dovuto a un confronto sfavorevole con i dati di novembre 2023, sottolinea come alcuni settori, in particolare i servizi, continuino a mostrare costi elevati. In Paesi strategici come la Germania, l’inflazione ha toccato il 2,4%, contribuendo a mantenere il livello medio europeo oltre il target.

Nonostante la ripresa non sembri minare il percorso di rientro dei prezzi avviato negli ultimi mesi, essa complica il quadro per la BCE, che deve bilanciare la lotta all’inflazione con il sostegno a un’economia sempre più fragile.

Le Prossime Mosse della BCE

La Banca Centrale Europea si prepara alla riunione di dicembre, dove è previsto un ulteriore taglio dei tassi di interesse, il terzo consecutivo e il quarto dell’anno. Tuttavia, l’entità del taglio sarà probabilmente limitata a 25 punti base, come nei precedenti interventi, nonostante alcuni membri del consiglio direttivo, tra cui Fabio Panetta, abbiano suggerito di adottare misure più incisive.

Le posizioni all’interno della BCE restano contrastanti. Da una parte, le “colombe” spingono per una riduzione più decisa dei tassi, sostenendo che l’economia debole richiede un intervento più forte. Dall’altra, i “falchi” temono che un allentamento eccessivo possa alimentare ulteriormente l’inflazione, specialmente dopo il recente rialzo.

Impatti su Famiglie ed Economia

Il rialzo dell’inflazione pesa direttamente sulle famiglie italiane, che devono far fronte a un aumento dei prezzi di beni essenziali in un periodo già critico. Sul piano europeo, il fenomeno complica le decisioni della BCE, che deve trovare un equilibrio tra il controllo dell’inflazione e il sostegno a un’economia che mostra segni di debolezza.

La riunione di dicembre sarà cruciale per delineare le prossime mosse della BCE e stabilire un percorso che risponda alle esigenze dei consumatori, delle imprese e dei mercati finanziari, in un contesto sempre più incerto.

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