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Innovazione e ricerca: Quale sarà l’impatto dell’ intelligenza artificiale per i formatori?

L’AI potrà supportare certamente i formatori e gli insegnanti, ma non potrà mai sostituirli completamente. Queste figure rimangono essenziali e centrali per la guida e la supervisione degli studenti nella creazione del loro bagaglio formativo

di Marcello Presicci

Nell’ultimo decennio abbiamo assistito a rapidi cambiamenti nella tecnologia, novità che hanno interessato fortemente anche le aree dell’apprendimento. Oggi siamo all’apice di un vero cambio di paradigma tecnologico, una variazione capace di generare un impatto significativo nel mondo del lavoro e in quello della formazione, vale a dire l’ IA generativa. Ma in che modo questo strumento cambierà il mestiere del formatore?

Come sappiamo l’IA può rapportarsi con una grande varietà di contenuti come codici di programmazione, testi, immagini, video, audio. Tra le attività in ambito formativo che possono essere compiute dall’IA generativa annoveriamo: l’analisi di dati, la classificazione di contenuti, la correzione e la sintesi di testi, la risposta a domande, l’elaborazione di immagini e la produzione di nuovi contenuti. Questo significa in prospettiva poter automatizzare, ottimizzare e rendere più efficienti numerosi processi di lavoro connessi allo studio e alla acquisizione di nozioni.

L’uso di ChatGPT da parte degli studenti è un tema centrale

Ad esempio gli studenti nelle scuole e nelle università stanno già utilizzando strumenti come ChatGPT per ottenere risposte e informazioni in modo immediato, sollevando la necessità di trasformare o aggiornare le modalità di insegnamento. E’ un tema centrale che interesserà molto i luoghi del sapere e della formazione nei prossimi anni.

Segnatamente, le tradizionali lezioni frontali tendono a promuovere un apprendimento passivo, mentre il modello dell’active learning si dimostra più efficace poiché più completo. Questo approccio coinvolge i discenti in attività di problem solving, lavoro di gruppo ed esercitazioni pratiche. Tuttavia implementare l’apprendimento attivo richiede un grande sforzo da parte dei docenti nella creazione dei materiali e una preparazione adeguata degli studenti.

Qui il ruolo dell’IA generativa può essere strategico e decisamente vantaggioso, poiché in grado di semplificare il lavoro dei docenti rendendo più interessante e attiva la comprensione e lo studio dei discenti. Inoltre sono già allo studio strumenti virtuali che adattano i contenuti alle esigenze di ciascuno studente, facilitando l’apprendimento individuale e uniformando i livelli del sapere acquisito.

L’utilizzo di IA nella formazione richiederà equilibrio

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nell’area della formazione richiederà quindi un equilibrio tra l’uso dell’AI generativa e lo sviluppo delle competenze umane. Come è noto gli strumenti di AI generativa semplificheranno la creazione di materiali didattici e faciliteranno l’apprendimento attivo. È un cambiamento in atto che richiede il pieno coinvolgimento da parte dei formatori per sfruttarne appieno le potenzialità, individuando delle linee guida e dei perimetri entro i quali muoversi sapientemente.

Dal punto di vista empirico l’AI potrà quindi supportare certamente i formatori e gli insegnanti, ma non potrà mai sostituirli completamente. Queste figure rimangono essenziali e centrali per la guida e la supervisione degli studenti nella creazione del loro bagaglio formativo. I docenti ad esempio potranno utilizzare l’AI per personalizzare il percorso di apprendimento dei discenti, basti pensare come molte piattaforme di formazione online utilizzano già l’AI per monitorare le prestazioni degli studenti e fornire feedback personalizzati.

Come ha affermato il prof. Christhopher Dede, titolare per 22 anni della cattedra ‘Timothy E. Wirth’ in tecnologie dell’apprendimento presso la Harvard Graduate School of Education, lo studio individuale è comunque insostituibile. “Per costruire il loro futuro gli studenti devono capire punti di forza e limiti dell’AI, ma non necessariamente come funziona tecnicamente, così come per guidare l’automobile non bisogna essere per forza meccanici o ingegneri. Devono però soprattutto imparare che l’obiettivo di un viaggio non è la meta ma il viaggio stesso. Compiti, esami e consegne assegnati dai docenti non sono solo importanti per i risultati prodotti, ma perché abituano gli studenti ad apprendere e ad esprimere le competenze che acquisiscono. Se fai fare tutto il tuo lavoro all’intelligenza artificiale generativa non stai intraprendendo alcun viaggio: non stai quindi imparando come arrivare a destinazione”. In conclusione l’AI offre un’opportunità per migliorare l’istruzione e renderla più accessibile e completa, ma nulla potrà mai sostituire del tutto la figura centrale del formatore.

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