Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che ci sono stati progressi nei negoziati per il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza, a oltre 14 mesi dall’inizio del conflitto
Nella notte, l’esercito israeliano ha condotto incursioni nei campi profughi della Cisgiordania occupata, come riportato da Al Jazeera. Le operazioni hanno interessato diverse aree, tra cui il campo di Tulkarem e quello di al-Ein, dove si registrano violenti scontri tra le forze israeliane e combattenti palestinesi. Altri raid sono stati segnalati nei territori occupati di Azzun, a est di Qalqilya, e a Hizma, a nord della Gerusalemme est occupata.
Israele prolunga lo stato d’emergenza
Nel frattempo, il parlamento israeliano, la Knesset, ha approvato l’estensione dello stato d’emergenza fino al 16 dicembre 2025, come raccomandato dal gabinetto di sicurezza. Questa misura, votata da 29 parlamentari contro 7, consente al governo di emanare regolamenti bypassando l’approvazione parlamentare.
Contestualmente, è stato approvato un disegno di legge per aumentare il deficit del Paese al 7,7% del PIL e incrementare di 9 miliardi di shekel il bilancio del 2024. Questi fondi aggiuntivi sono destinati principalmente alle spese per la difesa.
Prospettive per il rilascio degli ostaggi
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che ci sono stati progressi nei negoziati per il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza, a oltre 14 mesi dall’inizio del conflitto. Le sue parole, pronunciate in parlamento, fanno eco a recenti dichiarazioni dei militanti palestinesi, che avevano parlato di sviluppi verso un possibile cessate il fuoco e un accordo.
Netanyahu ha ribadito l’impegno del governo, affermando: «Tutto quello che stiamo facendo non può essere rivelato, ma continuiamo a lavorare per riportarli a casa. Con cautela, posso dire che ci sono stati progressi». Rivolgendosi alle famiglie degli ostaggi, ha concluso: «Non rinunceremo ai vostri cari, che sono anche i nostri cari».
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