Jannik Sinner batte Novak Djokovic, va in finale in Australia per il suo primo slam ed entra nella storia

Epica vittoria dell’azzurro nella semifinale di Melbourne contro il campionissimo serbo per 6-1, 6-2, 6-7, 6-3. Ora lo attende il vincitore di Medvedev-Zverev

Redazione

Nella storia del tennis italiano e mondiale comincia una nuova era: quella di Jannik Sinner, il primo italiano ad andare in finale agli Australian Open. In un epico match il giovane alto atesino ha  battuto in semifinale il 10 volte vincitore Novak Djokovic con i parziali di 6-1, 6-2, 6-7, 6-3 in quasi tre ore e mezza di gioco. Il campione serbo non perdeva a Melbourne da 2195 giorni. ora Sinner affronterà domenica il vincente di Medvedev-Zverev.

Lucide le parole di Sinner al termine dell’incontro: “E’ stata una partita durissima – ha detto l’azzurro –  Ho iniziato benissimo nei primi due set, Nole ha sbagliato tanto. Ho sbagliato un match point nel 3°, ma volevo essere pronto per il set successivo. Ho iniziato alla grande e non vedevo l’ora di giocare questa partita. Avevo perso con Nole a Wimbledon, ho imparato da quella partita. Fa parte del mio processo di crescita. Giochiamo in modo simile, la risposta è il nostro punto forte. Cercavo di far partire lo scambio, non dico le tattiche perché ho la sensazione che faremo qualche altra partita contro“.

Mi ero allenato con Djokovic quando avevo 17 anni, cercavo di imparare dai migliori. Mi aveva consigliato di essere imprevedibile, di migliorare il servizio – ha raccontato Sinner –  ma ho la sensazione di poter migliorare ancora. Volevo essere preparato, dallo scorso anno la fiducia è altissima ed ero sicuro di poter giocare contro i migliori del mondo. Scenderò in campo con il sorriso e darò il massimo nella mia prima finale Slam. Zverev o Medvedev? La guarderò, mi piace guardare il tennis e la guarderò tranquillo. Sono 2 giocatori incredibili, sarà interessante. Vediamo chi affronterò domenica. La mia famiglia è a casa e starà a casa: saluto tutti i tifosi italiani, abbiamo anche la finale di doppio ed è bello essere ancora in corsa

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