di Emilia Morelli
False comunicazioni sociali ed emissioni di fatture per operazioni inesistenti, ecco le ipotesi di reato che fanno tremare la Juventus. Risultano indagati tutti i vertici: il presidente della squadra, Andrea Agnelli, il vice, Pavel Nedved, l’ex direttore generale Fabio Paratici. In particolare oggetto di indagine sono 280 milioni di euro considerati “sospetti” e i rapporti economici con Cristiano Ronaldo. Le indagini dell’Operazione Prisma, nome in codice del fascicolo, sono iniziate dallo scorso maggio mentre le operazioni di sequestro sono state disposte di venerdì, per non condizionare l’andamento del titolo in borsa.
Dal decreto di perquisizione e sequestro si evince che il pool di magistrati della Procura di Torino a capo delle indagini ha intenzione di ricostruire minuziosamente, operazione per operazione, tutte le plusvalenze della Juventus degli ultimi tre anni. L’accusa è quella di aver conseguito “per sè o per altri un ingiusto profitto nei bilanci”. In particolare gli inquirenti delineano alcune tipologie di operazioni ritenute “sospette”. Anzitutto gli acquisti cosiddetti “a specchio” in cui Juventus e un altro soggetto si scambiavano giocatori “a somma zero con assenza di movimento finanziario e presenza di un duplice effetto positivo”, oltre che l’ ipervalutazione di giocatori giovani o in scadenza contratto.
Negli atti di indagine già a monte sono individuate queste operazioni fraudolente, ad esempio lo scambio di Marques e Pereira col Barcellona, in cui si ritiene si sia registrato per intero il ricavo nell’esercizio in corso e spalmato i costi negli esercizi successivi così da falsare gli indici di bilancio della società. Il fascicolo d’indagine contiene, inoltre, numerose intercettazioni dei vertici bianconeri nel periodo dell’ultimo calcio mercato. Dalle intercettazioni sembrerebbe che gli indagati fossero pienamente consapevoli della portata delle operazioni in essere, necessarie a loro avviso per tamponare le perdite. La Juventus viene paragonata “ad una macchina ingolfata” ed esplicitamente si legge “hanno chiesto di fa le plusvalenze”. A fare finire nel mirino delle indagini, anche, i rapporti con Cristiano Ronaldo è proprio un’intercettazione in cui i dirigenti parlano di una “carta famosa che non deve esistere teoricamente”. Secondo la ricostruzione investigativa si tratta di si tratta, appunto, di una scrittura privata relativa al rapporto contrattuale e le retribuzioni arretrate di Cristiano Ronaldo.
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