La Bce: possibile un nuovo taglio dei tassi, le incognite

La BCE potrebbe rispondere con un primo taglio dei tassi di un quarto di punto, portandoli al 2,5%. Tuttavia, sarà fondamentale valutare anche le nuove proiezioni su crescita e inflazione, oltre alle indicazioni su eventuali futuri interventi

bceLa settimana in corso si preannuncia densa di appuntamenti macroeconomici di rilievo per gli investitori, con l’attenzione puntata in particolare sulla riunione della Banca Centrale Europea (BCE) prevista per giovedì. L’attesa è tutta sulle prospettive di un possibile taglio dei tassi, mentre i dati più recenti sull’inflazione in Francia e Italia sembrano rafforzare questa ipotesi. In Francia, a febbraio, l’inflazione si è attestata allo 0,9% su base annua, un dato inferiore alle previsioni che indicavano un incremento dell’1,1%. Anche in Italia l’inflazione è rimasta stabile all’1,7%, allontanando i timori di una crescita ulteriore. Questi numeri hanno contribuito a spingere al rialzo i prezzi dei titoli di Stato, segnalando un consenso crescente sulle future mosse della BCE.

L’inflazione dell’Eurozona e la Banca Centrale Europea

Il quadro inflazionistico sarà ulteriormente completato lunedì con la pubblicazione dei dati relativi all’Eurozona. Gli analisti prevedono un rallentamento dell’inflazione complessiva al 2,3% dal precedente 2,5%, mentre l’indice core dovrebbe scendere al 2,6% dal 2,7% di gennaio. La BCE potrebbe rispondere con un primo taglio dei tassi di un quarto di punto, portandoli al 2,5%. Tuttavia, sarà fondamentale valutare anche le nuove proiezioni su crescita e inflazione, oltre alle indicazioni su eventuali futuri interventi. Non si esclude la possibilità che l’istituto guidato da Christine Lagarde possa decidere di prendersi una pausa prima di procedere con ulteriori riduzioni. La conferenza stampa post-meeting sarà un momento chiave per ottenere maggiori dettagli sulla strategia della BCE, mentre Lagarde tornerà a parlare il giorno successivo in un convegno internazionale che coinvolgerà diversi banchieri centrali.

Dazi USA e Scenario Geopolitico

L’incertezza sulle decisioni della BCE è acuita da fattori esterni, tra cui il possibile impatto delle nuove tariffe commerciali annunciate da Donald Trump. A partire dal 4 marzo, entreranno in vigore dazi del 25% su prodotti provenienti da Messico e Canada, mentre per la Cina è prevista una tariffa aggiuntiva del 10%, portando i dazi complessivi sui beni cinesi al 20% dall’inizio della presidenza Trump. Questo scenario potrebbe influenzare le prospettive economiche globali e avere ripercussioni sui mercati finanziari.

Nel frattempo, martedì prenderà il via il congresso nazionale del Partito Comunista Cinese, che si concluderà mercoledì. L’evento sarà determinante per comprendere le contromosse della Cina sui dazi imposti dagli Stati Uniti e per ottenere dettagli sui piani di stimolo economico annunciati a fine 2024. Tra le misure attese, si parla di un indebitamento governativo più aggressivo per sostenere la domanda interna e contrastare le pressioni disinflazionistiche persistenti.

Dati Macroeconomici in Evidenza

Oltre alla BCE e alle tensioni commerciali, gli investitori monitoreranno attentamente una serie di indicatori economici cruciali. Lunedì verranno pubblicati i dati sui PMI manifatturieri di Italia, Francia, Germania ed Eurozona, insieme a quelli del Giappone, della Cina (Caixin) e degli Stati Uniti (Markit). Mercoledì sarà la volta dei PMI relativi al settore dei servizi.

Negli Stati Uniti, il focus principale sarà sul mercato del lavoro. Venerdì verranno diffusi i dati relativi agli occupati e al tasso di disoccupazione, con le previsioni che indicano una crescita dell’occupazione e una stabilità del tasso di disoccupazione al 4%. Sempre nella giornata di venerdì, sarà da seguire con attenzione l’intervento del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, che potrebbe offrire spunti cruciali sulle future mosse della banca centrale americana.

Con molteplici variabili in gioco, dalla politica monetaria europea ai riflessi della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, la settimana si prospetta decisiva per comprendere le dinamiche future dei mercati finanziari e le strategie delle principali istituzioni economiche globali.

 

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