La Biblioteca Museo Teatrale Siae si arricchisce del Fondo Franco Cuomo

La Biblioteca Museo Teatrale Siae si è arricchita in questi giorni di un nuovo fondo, intitolato a Franco Cuomo, (Napoli, 22 aprile 1938 – Roma, 23 luglio 2007), costituito dalla documentazione relativa alla sua attività di drammaturgo, ma anche romanziere, giornalista e saggista, dal 1960 alla morte nel 2007, cui si aggiungono materiali riferiti alla pubblicazione e messa in scena postuma delle sue opere.

La storia è al centro degli interessi dell’autore, che è stato anche un fine studioso di esoterismo, e soprattutto la storia medievale a cui spesso sono ispirate le trame dei suoi scritti. Ma la parte più cospicua del fondo è riconducibile ai rapporti di Cuomo con il mondo del teatro: dai copioni scritti con Carmelo Bene, Maricla Boggio, Franco Enriquez, Aldo Trionfo e altri, ai testi originali (insigniti dei più importanti premi drammaturgici nazionali), traduzioni e adattamenti messi in scena da registi e attori come Maurizio Scaparro, Corrado D’Elia, Massimo De Rossi, Cosimo Cinieri, Riccardo Reim, Pino Micol, Sergio Fantoni, Geppy Gleijeses ecc., alla corrispondenza con Paolo Grassi (dal 1969 al 1977), Ivo Chiesa, Giuseppe Bartolucci, e altri protagonisti della scena del secondo Novecento.

Dai documenti emergono un punto di vista originale e una chiave di lettura del tutto inediti sulla storia del teatro e della cultura italiana dagli anni Sessanta agli inizi del Duemila. Se ciò che distingue Cuomo giornalista e saggista è l’attenzione alla contemporaneità, indagata attraverso una incessante attività sul campo, i materiali teatrali raccontano una figura di intellettuale fuori dei canoni e non etichettabile: una sorta di dramaturg ante litteram. In particolare i materiali archivistici aiutano a far luce quasi in presa diretta sulle trasformazioni che in quell’arco di tempo hanno segnato il sistema dello spettacolo e la dialettica con le istituzioni: dopo l’esordio con Carmelo Bene, Cuomo si è infatti dedicato a un teatro di impegno politico, passando successivamente a un teatro che lui stesso definiva “barocco”, comunque sempre all’interno dei circuiti ufficiali di più alto livello.

Non sarebbe stato possibile raccogliere una mole così vasta e variegata di materiali se l’Autore non fosse stato il primo ad aver minuziosamente tenuto traccia del proprio percorso intellettuale, conservando e ordinando carte, riviste, libri, appunti nel suo studio privato a Trastevere e nella sua abitazione. Nel 2023 il patrimonio archivistico è stato fisicamente riordinato, inventariato e in parte digitalizzato (specie per quanto riguarda gli articoli in periodico in copia unica), con la supervisione di Velia Iacovino, da Jessica Pulsone e Silvia Gussoni. Quest’ultima, impegnata in un dottorato di ricerca su Carmelo Bene, ha potuto reperire nel Fondo preziosissime testimonianze inedite che sono diventate il fulcro della sua tesi finale e di due monografie di prossima pubblicazione.

Scheda Biblioteca Museo Teatrale Siae

La Biblioteca Museo Teatrale Siae è aperta al pubblico dal 1932. Il nucleo originario delle sue raccolte è costituito dalla collezione di Luigi Rasi, in gioventù attore, poi direttore della Scuola di Recitazione di Firenze e studioso di storia del teatro, oltre che appassionato collezionista. Altri importanti fondi si sono aggiunti nel tempo: il fondo librario Cesare Levi, l’archivio Capranica, la biblioteca di Carlo Emilio Gadda, gli archivi di Edoardo Boutet ed Adolfo Re Riccardi, il fondo fotografico Gastone Bosio, la raccolta iconografica Armando Petrucci, il fondo Ettore Petrolini, la raccolta di caricature di Umberto Onorato, le collezioni di bozzetti scenografici di Augusto Carelli e Franco Laurenti, e molti altri fondi di varia tipologia e consistenza. E adesso anche il Fondo Franco Cuomo.

La raccolte librarie della Biblioteca (circa 50 mila volumi; circa 400 periodici, fra chiusi e correnti) spaziano dalle edizioni del Cinquecento alle pubblicazioni contemporanee, nell’ambito specialistico della storia del teatro e, più in generale dello spettacolo: opere teatrali di tutte le epoche e di tutti i generi, saggi critici, opere di consultazione e repertori, pubblicazioni periodiche italiane e straniere, ed una consistente raccolta di articoli tratti dai quotidiani italiani (oltre mezzo milione di recensioni). L’archivio comprende inoltre una notevole collezione di copioni, manoscritti e carteggi autografi; una sezione speciale è costituita dall’Archivio Storico di SIAE, una raccolta di documenti legati ai nomi più celebri della cultura italiana di fine Ottocento e del Novecento. Le raccolte non librarie comprendono le più diverse tipologie di materiali: ritratti fotografici e foto di scena, organizzate in un archivio che documenta la vita teatrale dalla seconda metà dell’Ottocento ai giorni nostri: locandine, manifesti e programmi di sala.  Le raccolte museali comprendono sculture, dipinti, disegni, stampe, costumi, accessori e oggetti di scena e marionette.Si tratta della più ricca raccolta di iconografia teatrale in Italia, e di una delle più importanti del suo genere nel mondo intero.

Scheda Franco Cuomo

Da sn Lydia Mancinelli, Carmelo Bene e Franco Cuomo

Franco Cuomo comincia la sua attivita’ di drammaturgo scrivendo a quattro mani con Carmelo Bene il “Faust o Margherita”, testo messo in scena nel 1966 al Teatro dei Satiri di Roma con grandissimo successo di pubblico e di critica anche straniera. Contemporaneamente sperimenta il teatro politico. Nello stesso anno scrive “Il caso Matteotti”, regia di Edmo Fenoglio, Arnaldo Ninchi e Gianni Musy protagonisti, che sara’ rappresentato nel marzo del 1968. Una piece che fece epoca e alimento’ il dibattito politico dei quei mesi caldi. Al debutto al Teatro della Lungara, come riportano le cronache, seduti in prima fila c’erano tra i tanti personaggi importanti anche Pertini e Nenni.  Dopo questi due successi, Cuomo scrive “I nuovi santi- materiali per un teatro di guerriglia” (Regia di Maricla Boggio) nella formula del Living Theater americano; “Il Discorso per la ‘Lettera ad una professoressa’ della scuola di Barbiana”, messo in scena da Franco Enriquez. E ancora a quattro mani con Maricla Boggio “Santa Maria dei Battuti- Rapporto sulla istituzione psichiatrica e sua negazione” che va in scena nel 1969. Spettacolo di grande impegno sociale e artistico che prende spunto dal libro di Franco Basaglia “L’Istituzione Negata” e che porta il suo contributo alla battaglia per la radicale riforma del sistema psichiatrico. Dello steso filone altri due testi importanti: “Compagno Gramsci” (1972) e “Passione 1514” (1972). Si conclude con quest’ultima opera in scena allo Stabile di Bolzano il ciclo di esperienze teatrali a sfondo prevalentemente politico.

Inizia cosi’ per Cuomo una nuova stagione. Nella sua produzione subentra “una visione estetica, barocca e decadente”. E’ il tempo di testi come “Caterina delle Misericordie” (1970) Premio Riccione, “Giovanna d’Arco e Gilles de Rais”, (1972) Premio Vallecorsi, in cui lo scrittore matura un linguaggio completamente nuovo. Seguiranno, solo per citare le opere piu’ importanti, ‘Nerone” (1979), messo in scena anche in Russia, “Una Notte di Casanova” (1984), messo in scena oltre che in Italia a Parigi e in altre localita’ della Francia, “Addio Amore” (1986), che ricostruisce la tragedia di Beatrice Cenci.

Ma di Cuomo vanno ricordate anche altri due importanti momenti che hanno segnato la storia del teatro. Nel 1977 Maurizio Scaparro gli affido’ una traduzione nuova del “Cyrano” di Edmond Rostand, 80 anni dopo quella di Giobbe in versi martelliani, per un’ operazione culturale che culmino’ in un grandissimo successo anche in Francia, dove il testo fu proposto in italiano, protagonista Pino Micol. Nel 1983 Scaparro e Cuomo scoprirono l’esistenza di una versione del “Caligola” di Camus del 1941. Il testo, non semplicemente rivisitato, ma ricostruito nello spirito dell’originale stesura di Camus, debutto’ in prima mondiale al Teatro Argentina di Roma, il 24 novembre 1983.

Ma proprio mentre e’ all’apice del successo come scrittore teatrale all’improvviso Cuomo decide di abbandonare la scrittura drammaturgia. Da’ il suo addio al palcoscenico con ‘Il Miles Gloriosus”, regia sempre di Scaparro, rappresentato al Teatro Argentina di Roma. E’ il 1990, l’anno che segna il debutto di Cuomo nel romanzo con “Gunther cavaliere templare” che diventa un caso letterario. L’editore Newton Compton lo propone al Premio Strega. E l’outsider Cuomo, come e’ definito dalla critica, ottiene un vero e proprio pienone di voti e si piazza primo nella cinquina dei finalisti. Cuomo torna in lizza per il piu’ autorevole premio letterario italiano nel 1997 con il “Codice Macbeth”, anche questa volta entrando nella rosa dei finalisti. Una saga quella dei templari, che ha avuto fortuna anche all’estero, soprattutto nell’area spagnola e latino americana, che si conclude con l’ultimo romanzo “Il Tradimento del Templare”, pubblicato postumo il 23 settembre 2008 da Baldini Castaldi Dalai.

Tra gli altri romanzi: “Carlo Magno”, in 5 volumi (Newton Compton 1998-2000) “Il signore degli Specchi” (Newton Compton 1991), “Scroll” (Solfanelli 1990), “I Semidei” (Rusconi 1995), “I sotterranei del cielo” (Baldini Castaldi Dalai 2001), “Il Tatuaggio” (Baldini Castaldi Dalai 2002), “Anime Perdute- Notturno veneziano con messa nera e fantasmi d’amore” (Baldini Castaldi Dalai 2007).

Dicembre 2023. Pupi Avati premiato con il Franco Cuomo International Award

Tra i saggi di Cuomo, molti dei quali tradotti in spagnolo e polacco, grande successo hanno riscosso: “L’elogio del Libertino” (pubblicato da Savelli nel 1982 e poi dalla Newton Compton nel 1995), “Gli ordini cavallereschi nel mito e nella storia” (Newton Compton 1992), “Le Grandi Profezie” (Newton Compton 1997), “Storia ed epopea della Cavalleria”(Newton Compton (1995), “Santa Rita degli Impossibili” (Piemme 1997), e “I Dieci”, uscito nel 2005 con Baldini Castoldi Dalai. E ancora, ha pubblicato saggi su L’Ozio (Edizioni del Gallo 1990), su Oscar Wilde e il decadentismo vittoriano (“Chi ha guardato negli occhi la bellezza”edito da Savelli 1970), sull’ordalia (“Nel nome di Dio” (Prefazione di Franco CardiniNewton Compton 1994) sulla tragedia di “Beatrice Cenci” ( Rendina 1994).

Cuomo ha collaborato anche con la Rai come curatore (o consulente) di programmi radiofonici e televisivi di argomento culturale come L’Occhio sul Teatro e Magico e Nero (Videosapere) nonche’ di vasto respiro popolare come CaraRai, Cronache del Cinema e del Teatro, Obbiettivo Europa, Cineteatro. E’ stato redattore di quotidiani e periodici con mansioni di inviato speciale, critico e caporedattore dei servizi culturali, e’ stato condirettore delle riviste Fiera e Achab, nonche’ autore di saggi monografici per riviste specializzate come “Medioevo”. E’ stato spesso ospite anche di popolari trasmissioni tv come Stargate, Voyageur, Unomattina, Maurizio Costanzo Show, Top Secret, Specialestoria Tg1. A lui è intitolato il Franco Cuomo International Award, prestigioso premio che lo scorso dicembre è arrivato alla sua IX edizione.

 

 

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