La Nato compie 75 anni ed é piú “agguerrita” che mai. Il piano di Stoltenberg per non fermare il conflitto in Ucraina

100 miliardi per Kiev e una serie di meccanismi che evitino che la guerra possa fermarsi. Il socialista norvegese é diventato un falco agguerrito

Press Conference NATO Secretary General Jens Stoltenberg

E se la Ue non bada a spese e ha addirittura creato uno strumento ad hoc per l’invio di aiuti militari all’Ucraina, la Nato, che proprio oggi compie 75 anni, si prepara a varare un fondo da 100 miliardi di dollari per garantire un sostegno solido e sicuro a Kiev per i prossimi cinque anni. Non solo, il piano al quale sta lavorando lo stesso segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg e che sará presentato al prossimo vertice Nato che si terrá a Washington in luglio, mira a trasferire il controllo sull’invio degli armamenti letali destinati all’Ucraina ora nelle mani degli Stati Uniti  all’Alleanza. Un escamotage pensato ad hoc per impedire il blocco del flusso di queste risorse nel caso di un eventuale cambio di guardia alla Casa Bianca.

L’Ucraina, secondo Stoltenberg, ha bisogno di “denaro fresco per vincere la guerra” , di munizioni che arrivino in modo costante e che siano meno affidate “ai contributi volontari e più agli impegni dell’alleanza”. Cosí, per mettere a riparo il destino di Kiev e la guerra santa contro la Russia dai possibili cambiamenti geopolitici, dagli eventuali ripensamenti degli alleati e  dalla eventuale vittoria alle presidenziali americane di Donad Trump,  Stoltenberg, che lascerá la guida dell’alleanza in autunno, ha anche ricalcolato l’impegno di ogni alleato, legandolo ai coefficienti di bilancio. Cosa che ridurrebbe anche il budget americano. Washington con questo sistema invece di spendere 60 mld, a tanto ammonta il pacchetto bloccato dal veto dei falchi repubblicani al Congresso, dovrebbe sborsare “soltanto” 16 miliardi. Ma, il segretario si è chiesto se gli altri paesi del Patto, Polpnia a parte, ci starebbero a aumentare le proprie quote?  Se lo smanioso presidente Volodymyr Zelenskyj sia disposto ad aspettare fino all’estate (quando la guerra si spera sia finita)?  E se Putin non fermi appositamente l’offensiva a tutto campo che sta preparando? Non sarebbe meglio mettersi tutti intorno a un tavolo e salvare il salvabile e destinare quei 100 miliardi alla ricostruzione dell’Ucraina, piuttosto che alla sua totale distruzione.

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