“Maggio risveglia i nidi, maggio risveglia i cuori, porta le ortiche e i fiori, le serpi e l’usignol. Schiamazzano i fanciulli in terra, e in ciel gli augelli: le donne hanno nei capelli rose, negli occhi il sol” (Giosuè Carducci)
Anche il primo maggio è polarizzato tra maggioranza di governo e opposizione, con i giornali che riflettono il solito schema. Repubblica e Stampa utilizzano la Festa per attaccare il governo, la prima espande uno studio Svimez sul lavoro femminile: al Sud una donna su due non ha un impiego, al Nord una su quattro; la seconda intervista la segretaria del Pd, Schlein, che torna a chiedere il salario minimo. Entrambe hanno una sovracopertina dedicata, La Stampa usa le parole di Sergio Mattarella sulle morti bianche. Repubblica intervista Landini, il Fatto intervista il segretario della Uil, Bombardieri, che è sulle posizioni della Cgil. Conte va a firmare il referendum contro il Jobs Act promosso dalla Cgil. Cacciari in un dotto articolo su La Stampa vorrebbe “la ricostruzione del potere del sindacato”, attraverso lotta sul salario e reddito di cittadinanza. Sbarra, segretario Cisl, vorrebbe invece il patto sociale ma sui quotidiani è quasi oscurato. Per la Confindustria c’è una bella lettera di Maurizio Stirpe sul Corriere, che intanto celebra la Festa del lavoro illustrando meglio di quanto aveva fatto ieri le misure del governo. Il Sole evita proprio di parlare del primo maggio, se non nella cronaca dell’intervento del presidente della Repubblica in Calabria.
I quotidiani ufficialmente vicini alla destra invece hanno esaurito il proprio compito ieri illustrando le misure sui bonus assunzioni e oggi si dedicano alla condanna di Gianfranco Fini a due anni e otto mesi per aver autorizzato la vendita della casa di Montecarlo, donata ad Alleanza nazionale da una sostenitrice e poi venduta sottocosto al cognato. La moglie è stata condannata a cinque anni. Con i tempi dell’appello tutto andrà in prescrizione, visto che la vicenda giudiziaria dura già da sette anni. La parabola politica dell’ex vicepremier che litigò con Berlusconi spostandosi a sinistra si chiude così, tra gli ozi estivi di Sabaudia al Kufra e qualche tentativo di rivendicare le fortune politiche di Fratelli d’Italia, che nacque sulle ceneri di An.
Mattarella non vede affatto bene l’autonomia differenziata: «Un danno separare le strade di Sud e Nord». E sul lavoro dice che “è libertà, ogni morte è inaccettabile”. E per i giovani “si è rotto l’ascensore sociale”, dice il presidente in Calabria.
Il Messaggero e il Fatto si dedicano in prima pagina alle liste per le elezioni europee, cui tutti danno comunque grande risalto. Fratelli d’Italia candida Sgarbi per risarcirlo della defenestrazione dal ministro della Cultura. Salvini e Vannacci apparecchiano uno show destrorso, sopra le righe e in fondo abbastanza triste, a Roma ma i big della Lega disertano. Ci sono invece Angelucci, Durigon, Crippa e pochissimi altri. Si candida anche Renzi, ma promette di andare davvero a Strasburgo. I grillini hanno in lista Carolina Morace, ex calciatrice professionista, e Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps. Forza Italia ha Letizia Moratti, il Pd Lucia Annunziata. Si capisce che Meloni e anche Schlein cerchino di riempire il vuoto con la propria candidatura. E meno male che il Pd ricandida l’inossidabile (ed efficiente) Patrizia Toia, che si prepara alla quinta legislatura a Strasburgo.
Le cronache dal Medio Oriente purtroppo assomigliano sempre più a quelle del giorno prima: nessun accordo tra Israele e Hamas per tregua e liberazione degli ostaggi mentre Netanyahu minaccia sempre di invader Rafah, anche se gli americani non vogliono.
Mike Pompeo, ex segretario Usa, sul Giornale elogia l’Italia atlantica di Giorgia Meloni e la indica cine esempio per l’Europa.
Il Sole apre sul Pil europeo che “riparte”. La Spagna va molto bene, e la Germania è in ripresa.
Il Foglio scrive che Fitto sta togliendo potere alle regioni e ai colleghi con la gestione del Pnrr e dei fondi di coesione.
Stellantis perde il 12 per cento dei ricavi e il 10 per cento in Borsa.
Urso propone un fondo europeo per risarcire le aziende che i russi confiscano e va in Cina a trattare affinchè Baidu, il colosso cinese delle auto elettriche apra uno stabilimento anche in Italia.
Il Foglio riprende le dichiarazioni di De Benedetti in tv: Elkann, secondo il finanziere, avrebbe comprato Repubblica per evitare che lo facesse Luca di Montezemolo (che in effetti se n’era interessato insieme a Cattaneo).
Milleri viene confermato alla guida delle aziende ex Del Vecchio.
Confusione alla Fondazione Crt, tra nuova presidenza, eventuale commissariamento e scaricabarile dei consiglieri sul patto occulto.
Valeria Vittimberga, amica di Fazzolari, è stata formalmente nominata Dg dell’Inps.
Aldo Cazzullo trova il tempo di dedicare due pagine di intervista a Gianni Morandi, comunque uno degli artisti più longevi e benvoluti.
Bella partita in Champions tra Bayern e Real Madrid, un pareggio con quattro reti. Stasera gioca la Roma in Europa League.
Ed ecco alcuni dettagli/approfondimenti. Assunzioni, bonus, incentivi. Le misure del Primo Maggio. Sì al decreto. A gennaio i 100 euro in busta paga per un milione di famiglie. Leo: «Siamo attenti ai conti pubblici». Il pacchetto di incentivi alle assunzioni attinge ai 5 miliardi del Piano giovani, donne, lavoro. (Enrico Marro, Corriere della Sera)
La cosa più difficile, nel famigerato “decreto Primo maggio” – di cui si discute da giorni e doveva ieri arrivare in Consiglio dei ministri prima di subire un nuovo rinvio, con promessa, quando sarà pronto, di effetti retroattivi – sarà distinguere tra le misure annunciate e quelle realizzate. Due esempi su tutti: i cento euro, una riedizione degli ottanta inventati da Renzi, che sarebbero dovuti piovere sulle tredicesime di una ristretta cerchia di lavoratori sottopagati, e invece finiranno nella calza della Befana, essendo più facile, o meno proibitivo per il governo trovare i cento milioni di euro di copertura nel bilancio del 2025 e non in quello di quest’anno. E il 120% di contributi pagati alle aziende che assumono (ma con una serie di limitazioni) e che avrebbero assunto lo stesso, come dimostrano i dati ufficiali che da mesi registrano questa tendenza. Ovviamente l’annuncio di queste misure, che circola già da giorni ed è stato oggetto di confronto sindacale concluso con Cgil e Uil contrarie e Cisl più comprensiva, campeggia nei titoli di giornali, siti e tg. Il governo è entrato in campagna elettorale, questa è l’unica vera notizia. (Marcello Sorgi, La Stampa)
Un morto sul lavoro ogni sei ore. Ma nessuno si indigna. Incredibilmente accettiamo, non ci indigna, non ci scandalizza, l’ipotesi di concludere il turno di lavoro in un obitorio. Eppure basterebbero i numeri per far sobbalzare. Dal 1975 a oggi, con una media di oltre 1.000 morti l’anno, abbiamo sfondato quota 50.000, come dire l’intera popolazione di città come Avellino, Teramo e assortite altre. (Stefano Massini, Repubblica)
La disoccupazione nascosta una donna su 4 non lavora. Il tasso elaborato dalla Svimez sul modello del labour slack di Eurostat considera anche gli scoraggiati e i sottoccupati Al Sud la percentuale femminile si impenna al 42%. L’Italia fanalino di coda in Europa con una media del 19,3%. Tra il Trentino Alto Adige e la Sicilia il divario al femminile si moltiplica per quattro, passando dall’11.3% al 47,4%. (Rosaria Amato, Repubblica)
La Rai e i timori di fuori programma al Concertone «Niente monologhi». Il ruolo di Anversa, il dirigente candidato al consiglio. (Antonella Baccaro, Corriere della Sera)
Nicola Saldutti sul Corriere: “Primo maggio: i diritti e le sfide sul lavoro. Sottovalutazioni: ricerca e innovazione sono insufficienti. E una linea continua tra formazione e lavoro non si riesce a crearla”.
Tito Boeri e Roberto Perotti su Repubblica: Più occupati, meno salari. Gli stipendi hanno perso il 10% del potere d’acquisto rispetto a 5 anni fa.
Primo maggio, Conte pronto a firmare il referendum della Cgil contro il Jobs Act, la prudenza di Schlein. La segretaria del Pd sarà insieme al capo del Movimento a Portella della Ginestra per ricordare l’eccidio dei contadini nel ‘47. L’ex premier fa sponda col sindacato di Landini, il Nazareno cauto. (Lorenzo De Cicco, Repubblica)
L’affare della casa di Montecarlo. Condannati Fini e la compagna. Due anni e 8 mesi all’ex presidente di An, 5 anni per Elisabetta Tulliani. Sei anni a Giancarlo Tulliani, cinque al papà Sergio. Otto anni all’intermediario. (Ilaria Sacchettoni, Corriere della Sera)
L’ex presidente della Camera si becca 2 anni e 8 mesi per l’incredibile vicenda dell’immobile donato al partito da una contessa. Cinque anni a Elisabetta Tulliani e al padre di lei, sei al fratello: per tutti e tre arriva anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Da «sono stato un coglione» a «è tutta una cazzata» il passo è breve. L’ex presidente della Camera Gianfranco Fini, già segretario del Movimento sociale italiano traghettato in Alleanza nazionale e nel Pdl, si era definito con i giornali un pirla per la vicenda della casa di Montecarlo, venduta di fatto dal partito presieduto da Fini al cognato Giancarlo Tulliani, schermato da una serie di società paravento per circa 300.000 euro e rivenduta a 1,36 milioni di dollari nell’inchiesta ruotava intorno agli affari del re delle slot machine e del gioco d’azzardo legale, il catanese Francesco Corallo, uomo dalle discutibili amicizie, prescritto a marzo dalle accuse e le cui macchinette entrarono in Italia (la società aveva il quartier generale alle Antille olandesi), conquistando, anche a colpi di decreti legge, un mercato da decine di milioni di euro, anche grazie ai buoni uffici della famiglia Tulliani. (Giacomo Amadori, La Verità)
«È stata una sentenza illogica, ferito da chi mi conosceva Lasciai la politica, lo rifarei». L’ex presidente della Camera: io assolto da tutti i reati legati alla vendita. La delegittimazione è arrivata soprattutto da ambienti di destra. Poi io ho votato convintamente per Giorgia Meloni. Berlusconi. Non ci siamo più né visti né sentiti. Ma quando è morto ho scritto quello che pensavo, al di là dei rapporti personali. (Paola Di Caro, Corriere della Sera)
Salvini lancia la corsa di Vannacci. Poi il sì ai candidati tra i mugugni. Il siparietto per la prima foto insieme: più a destra non si può. I paletti di Giorgetti sul militare. (Marco Cremonesi, Corriere della Sera)
Salvini silenzia Vannacci. “Noi coppia luciferina” I big disertano lo show. Ma Salvini ha bisogno di rasserenare le truppe. Non è un caso che, tra le duecento persone presenti, i leghisti del Nord si contino sulle dita di una mano. In quei territori, Vannacci è largamente sgradito. Il primo segno di pace offerto dal capo arriva quindi con le liste elettorali per le Europee, decise in un Consiglio federale tenuto nel pomeriggio in videoconferenza: Vannacci è ultimo tra i venti candidati in corsa per la Lega nel Nord-Ovest e penultimo nel Nord-Est, complice anche l’ordine alfabetico con cui sono stati inseriti i nomi nelle caselle successive alle prime posizioni. Ma arriva una compensazione: il generale non sarà capolista solo nell’Italia centrale, come precedentemente annunciato, ma anche al Sud. E in seconda posizione nelle Isole. Salvini, dopo il riequilibrio, invita tutti a darsi da fare attivamente nella corsa verso le Europee e annuncia tre manifestazioni per la chiusura della campagna elettorale a Milano, Roma e Bari. (Federico Capurso, La Stampa)
Salvini e Vannacci insieme, uno show vittimista: “Non si può più dire neanche buon Natale”. Il leader leghista col generale candidato dal Carroccio, a Roma per presentare il libro del vicepremier. Tra citazioni di Mussolini, richiami al crocifisso e critiche a Ue e Islam. (Stefano Cappellini, Repubblica)
Massimo Franco sul Corriere: Una deriva estrema per arginare gli alleati. La scelta del controverso generale punta a ridurre il travaso di voti a favore del partito della premier.
Europee, rush finale per le liste. In extremis arriva anche Renzi. Il leader di Iv: se eletto opterò per la Ue. Il tentativo della premier di far candidare Crosetto. (Adriana Logroscino, Corriere della Sera)
Von der Leyen attacca i tedeschi dell’Afd: “Mai con gli amici di Putin”. Le parole pronunciare a Maastricht sembrano confermare la volontà della presidente di aprire ai conservatori. (Claudio Tito, Repubblica)
«Voto Pd per inerzia ma Schlein fa fatica. Chiedere a Meloni l’abiura del fascismo è roba da confessori». Cacciari: Elly sdraiata sui temi di Giorgia. (Alessandra Arachi, Corriere della Sera)
Fassino denunciato contro di lui l’accusa di sei testimoni. Sarà il nuovo procuratore capo di Civitavecchia, Antonio Liguori, proveniente da Terni, a decidere il destino del procedimento che riguarda Piero Fassino. Liguori sta per prendere possesso dell’incarico e troverà sulla scrivania ad attenderlo un’informativa della Polaria, il commissariato di polizia dello scalo di Fiumicino. Il 15 aprile, infatti, il titolare del negozio duty free che si è sentito derubato dall’uomo politico ha presentato denuncia. Ma solo lunedì scorso, la polizia ha terminato gli accertamenti preliminari e ha depositato in procura il suo primo rapporto. Sulla base di quel che c’è scritto dentro, e soprattutto dalla valutazione che gli inquirenti daranno del gesto, considerando che si tratta di un presunto furto da 130 euro, trattandosi di una boccetta di profumo “Chance” di Chanel, il procuratore Liguori deciderà. Potrebbe scegliere la strada dell’archiviazione per “lieve tenuità del fatto”. O andare avanti. (Francesco Grignetti, La Stampa)
Il Cdm approva la riforma dei Fondi Coesione. Leo sul Fisco: “Bonus 100 euro nel 2025 perché non c’erano coperture”. Il viceministro parla di un “primo tassello” e mantiene l’obiettivo di un intervento sulle tredicesime il prossimo anno. Sgravio per un milione di famiglie. (Repubblica)
I giovani? Posto fisso addio, il timore di essere sfruttati «Meglio il salario variabile». Rapporto Ipsos-Lega Coop: equilibrio con la vita privata. (Diana Cavalcoli, Corriere della Sera)
Ambiente, il patto del G7 «Triplicare le rinnovabili». Al via la coalizione per l’acqua. Pichetto: «Un passo avanti, la transizione va guidata». (Fausta Chiesa, Corriere della Sera)
Sui balneari è battaglia. Il Consiglio di Stato: spiagge, subito le gare. Centinaio difende le proroghe: c’è la legge. Oggi apre la stagione. La sentenza arriva dopo il ricorso del 2023 di uno stabilimento a Moneglia. (Claudia Voltattorni, Corriere della Sera)
Essilux, i soci confermano Milleri: «In Borsa arriveremo a 100 miliardi». Il manager scelto da Del Vecchio votato all’83%. Eredità, i figli: lavoriamo ai dettagli. (Daniela Polizzi, Corriere della Sera)
Stellantis delude, schianto in Borsa: -10%. Piazza Affari boccia sonoramente i conti del primo trimestre 2024 di Stellantis: il titolo crolla del 10,1% arretrando così al valore di 20,88 euro. Tra gennaio e marzo giù del 12% i ricavi netti (41,7 miliardi) e in flessione del 10% le consegne consolidate di veicoli a 1,335 milioni. (Pierluigi Bonora, Il Giornale)
Spohr (Lufthansa): “Italia merita grande compagnia aerea. Ma ci sono linee rosse che non supereremo”. L’ad del gruppo tedesco ottimista di ricevere entro l’estate il via libera dell’Ue all’acquisizione di Ita Airways. Presentati nuovi impegni in favore della concorrenza: non c’è ancora piena intesa con l’Europa. Il vettore germanico in rosso nel primo trimestre. (Aldo Fontanarosa, Repubblica)
«Contro la mossa dei russi. Ariston deve potersi rivalere sugli asset dei beneficiari». Il ministro Urso: stiamo lavorando a un provvedimento europeo. Speriamo che la misura che stiamo preparando scoraggi Mosca dal seguire questa strada. (Claudia Voltattorni, Corriere della Sera)
Le imprese in Russia: fare chiarezza sulle sanzioni. Preoccupazione e ansia. Sono i sentimenti che attraversano la comunità imprenditoriale italiana in Russia dopo la nazionalizzazione temporanea di Ariston Thermo, passata sotto la gestione di Gazprom. Pochi imprenditori hanno voglia di parlare, ma a microfoni spenti molti si lasciano andare a riflessioni e in alcuni casi a veri e propri sfoghi sulla gestione dei rapporti con la Russia. Secondo il datebase dell’Università di Yale, aggiornato a ieri, su 1.028 grandi imprese che hanno lasciato la Russia dall’inizio del conflitto, le italiane sono l’1,4%, una decina. Le statunitensi sono circa 320, le britanniche un centinaio, le tedesche circa ottanta e le francesi una quarantina. Alcune imprese italiane stanno prendendo tempo per valutare la situazione, altre hanno ridotto l’attività o sospeso gli investimenti. Ma l’esodo dei grandi gruppi non c’è stato. Anzi, sempre secondo Yale, alcune aziende, tra cui proprio Ariston Thermo, avevano continuato l’attività. Proprio per questo la decisione di nazionalizzare le attività russe del gruppo marchigiano ha colto di sorpresa la comunità imprenditoriale italiana. (Lello Naso, Il Sole 24 Ore)
Gli altri temi del giorno
L’Italia invia a Kiev un Samp-T e anche i missili da crociera. Samp/T e Storm Shadow. L’Italia supera due altre linee rosse negli aiuti – che mai avrebbe inviato, parola di ministri della Difesa e degli Esteri – a Kiev. Il sistema di difesa aerea richiesto dal premier Zelensky infatti sta per essere trasferito all’Ucraina nel nono pacchetto italiano che il ministro Guido Crosetto sta per firmare. Eppure lui stesso aveva negato questa possibilità all’alleato per non lasciare sguarnito il nostro Paese che di Samp/T ne ha solo 5. Di questi, dopo la distruzione a gennaio da parte di un raid russo della batteria inviata in Ucraina appena 7 mesi prima, l’Italia ne avrebbe solo uno nel nostro Paese: uno sarebbe in Kuwait, uno in Romania e uno in Slovacchia. A proposito di collaborazione, il ministero della Difesa italiano persevera nel segreto sulle armi inviate a Kiev.
Ma la conferma della partecipazione italiana alla produzione dei missili a lungo raggio Storm Shadow anglo-francese destinati a Kiev secondo il vanto del ministro inglese Grant Shapps in un’intervista al Times, arriva dalla relazione annuale dell’Unità di controllo sull’invio degli armamenti (Uama). Nel report 2023, infatti, tra i programmi di co-produzione internazionale approvati campeggia “Storm Shadow – Sistema di armamento aria/superficie”. Paesi produttori: Italia, Gran Bretagna, Francia. Imprese coinvolte: Mbda Italia-Leonardo. (Alessia Grossi, Il Fatto Quotidiano)
«Da ottobre uccisi 182 dipendenti Unrwa». È un bilancio drammatico quello tracciato ieri a Ginevra da Philippe Lazzarini, Commissario generale dell’Unrwa, l’Agenzia della Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi: «Dall’inizio della guerra sono 182 i dipendenti uccisi». Non solo, almeno 160 locali, che ospitavano rifugiati, sono stati danneggiati o distrutti. E almeno 400 persone sono state uccise proprio in questi locali. L’eventualità, purtroppo non remota, che i militari israeliani entrino a Rafah, provocherebbe altre stragi.
«Alla gente non è stato ancora chiesto di lasciare Rafah», ha aggiunto Lazzarini, «ma c’è la sensazione che se non ci sarà un accordo di cessate il fuoco questa settimana, l’attacco potrebbe avvenire in qualsiasi momento». L’Unrwa, dall’inizio della guerra in Mediorente, ha ricevuto 115 milioni di dollari in donazioni private. Lazzarini ha ricordato che a seguito delle accuse israeliane sul presunto coinvolgimento di alcuni dipendenti dell’agenzia nell’attacco del 7 ottobre, la maggior parte dei Paesi donatori ha sospeso i suoi finanziamenti all’Unrwa. Tre di questi – Stati Uniti, Austria e Gran Bretagna – non li hanno ancora riattivati. Washington, in particolare, «ha detto chiaramente» che i fondi resteranno congelati «fino al marzo 2025», ha riferito Lazzarini, mentre Austria e Regno Unito non hanno ancora deciso. In totale, ha concluso, 267 milioni di dollari in finanziamenti in favore dell’Unrwa, la maggior parte dagli Stati Uniti, restano ancora sospesi. (Il Sole 24 Ore)
La minaccia di Bibi: «Invaderemo Rafah con o senza accordo» Gli Usa: cattiva idea. Netanyahu contro la Corte penale: non ha autorità. Il segretario di Stato Usa, Blinken, è arrivato a Tel Aviv: «L’offerta ad Hamas è generosa». Il piano prevederebbe dieci settimane di tregua e il rilascio graduale degli ostaggi. (Davide Frattini, Corriere della Sera)
Un anno fa la Corte penale internazionale (Cpi) spiccò un mandato di cattura per Putin, accusato di crimini di guerra per circa 19 mila bambini ucraini trasferiti in Russia: grande giubilo da Usa e Kiev, che però non riconoscono la Cpi per non dover ammettere i propri crimini. In sei mesi Netanyahu ha sterminato a Gaza circa 35 mila civili, di cui 15 mila bambini (su una popolazione di 2,5 milioni, contro i 10 mila civili morti in 26 mesi in Ucraina su 40 milioni di abitanti), ma per lui niente mandati di cattura. Anzi, si legge che la Cpi sarebbe pronta a spiccarne uno, ma potrebbe soprassedere se Bibi firmasse la tregua voluta da Usa e Uk. È l’ennesima prova che la Cpi è un organo politico travestito da tribunale, che processa solo chi fa comodo agli Usa. E il diritto internazionale è pura fiction per nascondere la legge del più forte. (Marco Travaglio, Il Fatto Quotidiano)
Intifada nell’eccellenza delle università newyorkesi. Durante la notte, maschere e kefiah in testa, un gruppo di manifestanti pro-Palestina ha sfidato l’ateneo occupando Hamilton Hall, uno dei principali edifici accademici del campus che nel 1968 divenne il simbolo della protesta anti-Vietnam. Uno stendardo con su scritto “Intifada” e “Student Intifada”, la parola araba che significa ribellione, è stata appesa a una delle finestre dell’edificio. Per tutta risposta l’università ha bloccato tutti gli accessi al campus, tranne quello della 116ª strada, e minacciato di espulsione gli studenti entrati con la forza a Hamilton Hall. Solo gli allievi che risiedono in uno dei sette dormitori e il personale essenziale sono potuti oggi entrare o uscire dal cancello su Amsterdam Avenue. (Francesco Semprini, La Stampa)
Nei mari della Grecia dove l’Europa impara a combattere senza l’aiuto degli Usa. Spagnoli, francesi, italiani, greci e turchi. Quasi cinquemila militari impegnati per dieci giorni ad addestrarsi nel Mediterraneo. L’esercitazione Nato “Neptune Strike” segnala la rivoluzione imminente: un ruolo sempre più autonomo delle Difese europee. (Gianluca Di Feo, Repubblica)
Columbia, occupazione come nel ’68. L’Ateneo: espelliamo i responsabili. Studenti nella Hamilton Hall. Democratici e Casa Bianca all’attacco: non è una lotta pacifica. (Viviana Mazza, Corriere della Sera)
Brexit, mezzo milione di italiani nel Regno Unito esclusi dal voto per l’Ue: “Il governo ci ha ignorati”. Gran parte degli altri Stati membri consente ai propri cittadini residenti oltremanica di votare per le europee: al consolato, per posta, o con voto elettronico. Gli italiani, invece, sono costretti a tornare in patria per farlo. Crisanti (Pd): “Ingiustizia e pregiudizi dall’esecutivo Meloni”. (Antonello Guerrera, Repubblica)
Il bastone e la carota di Francesco, così il Papa ha deciso di riabilitare don Georg. Bergoglio gli ha offerto tre nunziature in tre continenti diversi e lo storico segretario di Ratzinger ha optato per la Lituania. L’attesa dell’agreement da Vilnius. Il ramoscello d’ulivo contestuale all’operazione-verità del libro su Benedetto. (Iacopo Scaramuzzi, Repubblica)
Le carte: Nika, 16 anni, fu uccisa. E i tre agenti prima la violentarono. Iran, i pasdaran avevano detto alla famiglia: si è suicidata. La smentita nei documenti segreti. (Greta Privitera, Corriere della Sera)
La morte di Saman secondo i giudici. «L’assassino può essere la madre». Le motivazioni delle condanne: la 18enne non fu uccisa per il rifiuto delle nozze combinate. (Alessandro Fulloni, Corriere della Sera)
Beccaria. Stretta sui permessi e più ore in cella, così nelle carceri dilaga la violenza. Misure alternative non concesse, cinquemila uscite in meno in un anno e una circolare applicata al contrario. Con i detenuti costretti a rimanere 20 ore su 24 dietro le sbarre. Gli agenti: “Qui ogni giorno è una polveriera”. (Giuliano Foschini, Fabio Tonacci, Repubblica)
La scuola uccisa dalla burocrazia, ecco perché noi professori non capiamo l’ansia dei ragazzi. Il racconto. Dobbiamo produrre risultati, valutare, compilare modelli. Non c’è più tempo per un vero dialogo. (Viola Ardone, Repubblica)
“Il puppy yoga è illegale”. Per il Ministero della Salute è sfruttamento dei cuccioli. Il fenomeno che da mesi spopola in Italia e all’estero prevede che gli esercizi degli umani interagiscano (per il benessere dei primi) con i cuccioli. Una pratica diventata vietata. (Marco Juric, Repubblica)
Gli Anniversari
1707, la Scozia si unisce a Inghilterra e Galles
1851, apre i battenti a Londra la Great Exhibition
1786, prima a Vienna delle Nozze di Figaro di Mozart
1840, in Gran Bretagna il primo francobollo della storia
1844, Samuel Morse da una dimostrazione del telegrafo
1869, aprono a Parigi le Folies Bergère
1873, a Vienna l’Esposizione Mondiale
1886, incidenti di Chicago e lotte operaie per il lavoro
1893, Buffalo Bill mette in scena il Wild West Show
1925, Manifesto degli intellettuali antifascisti
1931, inaugurato a NY l’Empire State Building
1940, guerra: cancellati i Giochi Olimpici di Tokyo
1945, la radio tedesca dà notizia della morte di Hitler
1945, Goebbels si suicida con la moglie e i sei figli
1947, Salvatore Giuliano: strage di Portella della Ginestra
1948, proclamata la Repubblica popolare di Corea
1956, disponibile al pubblico il vaccino antipoliomielite
1960, abbattuto in Urss aereo Usa: Guerra Fredda
1961, Cuba: Fidel Castro annulla il diritto di voto
1967, Elvis Presley sposa Priscilla a Las Vegas
1971, entrano in servizio negli Usa le ferrovie Amtrak
1978, prima persona a raggiungere in solitaria il Polo Nord
1980, prima Festa dei Lavoratori in Europa
1988, muore a Roma Paolo Stoppa
1991, Giovanni Paolo II pubblica la Centesimus Annus
1994, muore a Imola Ayrton Senna
1997, i laburisti vincono dopo 18 anni di governo conservatore
1999, Ue: in vigore il trattato di Amsterdam
2003, Bush jr: fine della Seconda guerra del Golfo
2004, dieci nuovi paesi entrano a far parte della Ue
2009, la Svezia legalizza i matrimoni tra lo stesso sesso
2009, la Fiat acquisisce il controllo della Chrysler
2010, inaugurata l’Esposizione Universale di Shanghai
2011, Benedetto XVI proclama beato Giovanni Paolo II
2015, inaugurata l’Esposizione Universale di Milano
Nati oggi
1824, Salvatore Morelli
1852, Calamity Jane
1887, Vincenzo Cardarelli
1900, Ignazio Silone
1908, Giovanni Guareschi
1921, Rosalia Maggio
1931, Riccardo Dalisi
1937, Federica Rossi Gasparrini 1939, Aba Cercato
1944, Roby Facchinetti
1954, Carlo Buccirosso
1955, Ermete Realacci e Ricky Tognazzi 1976, Violante Placido
Si festeggiano San Giuseppe artigiano e San Riccardo Pampuri
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