La nota del 12 maggio

“Dio non poteva essere ovunque, e quindi ha creato le madri” (Rudyard Kipling)

Repubblica confonde la legittima opposizione al governo con l’Italia travolta dalla corruzione dopo il caso Liguria e lancia un allarme basato su una stima grossolana di 237 miliardi di costo delle pratiche corruttive. La denuncia è sostenuta tuttavia da un’intervista di Raffaele Cantone, ex capo dell’autorità anticorruzione e ora procuratore capo di Perugia, il quale però si occupa di contrastare i provvedimenti che il governo vorrebbe introdurre, a cominciare dalle regole sulle intercettazioni, e che limiterebbero la libertà di movimento dei pm. Questo non significa che lo spettacolo che sta venendo da Genova non sia sconfortante agli occhi dell’opinione pubblica, anche se si tratta di un caso difficilmente replicabile in altre parti d’Italia: in Liguria vi sono le attività portuali più importanti del Paese, 7 miliardi di opere pubbliche in corso, pochissimi imprenditori a gestirli, politica con molti poteri di indirizzare le risorse. Finora tuttavia, va ricordato, non si parla di dazioni personali al presidente della regione che è ai domiciliari, Giovanni Toti, ma di contributi elettorali regolarmente iscritti a bilancio da parte delle imprese di Spinelli. I pm ieri hanno aggiunto anche un falso in bilancio alla fedina penale di Toti, e bisognerà vedere se stanno centellinando la fuoriuscita delle prove a carico. Diversi il caso dell’ex presidente dell’autorità portuale, Signorini: oggi i giornali riportano che aveva avuto da Spinelli anche una carta prepagata con 500 mila euro per andare a giocare a Las Vegas, e poi invece utilizzata a Montecarlo. Gli stessi Spinelli, padre e figlio, con gli utili delle proprie aziende erano soliti spendere milioni in poco tempo al casinò di Montecarlo, come emerge dalle relazioni della Guardia di Finanza.

Guido Crosetto si fa intervistare da La Stampa, quotidiano molto diffuso in Liguria, e dice che “gli fa schifo chi scarica Toti”. Divisione dei compiti all’interno di Fratelli d’Italia, con Meloni che resta ufficialmente “fredda” e vorrebbe le dimissioni del tuttora presidente della Liguria, e uno dei ministri a lei più vicino che copre lo spazio garantista. Crosetto nell’intervista dice anche che a fine mandato ministeriale tornerà alle sue attività private.

Il Corriere apre sullo scontro tra Tajani e Giorgetti sulla retroattività del Superbonus: il ministro dell’Economia non arretra, ma Federica Brancaccio, presidente dei costruttori aderenti a Confindustria, dice che il nuovo testo è “meno impattante” sulle imprese del precedente. Sole e Giornale spiegano le nuove norme senza soffermarsi più di tanto sullo scontro politico.

Nordio all’assemblea dell’associazione magistrati resta solo 35 minuti e anche se prova ad ammorbidire i toni e a cercare il dialogo la chiusura dei magistrati alla separazione delle carriere è totale. Schlein viene invece applaudita. L’impressione è che ancora una volta qualsiasi tentativo di riforma della magistratura si arenerà di fronte alla difesa corporativa della categoria, e la politica purtroppo non sa essere all’altezza della divisione dei poteri di una democrazia industriale avanzata.

Il poliziotto accoltellato dall’ extracomunitario a Milano due giorni fa è stato salvato da un vero e proprio miracolo dei sanitari: 70 trasfusioni, 5 defibrillazioni e 9 ore di lavoro ininterrotto dell’equipe medica. Lo scrive giustamente il Giornale, ed è un tassello di quella contronarrazione sulle buone pratiche del servizio sanitario nazionale che tengono in piedi il sistema nonostante tutti i problemi che oggettivamente esistono. Francesco Dentali, presidente dei medici internisti ospedalieri, spiega sul Corriere come provare a sanare la frattura tra ospedale e territorio, “definendo con chiarezza ruolo e personale delle case di comunità”.

Bisignani sul Tempo fa l’elogio delle due “carissime nemiche”, la premier e la segretaria del Pd, in vista dell’incontro/scontro da Vespa, entrambe interessate a non far crescere nulla a centro. Travaglio invece le definisce “vispe Terese” e si rammarica perchè al posto di Schlein avrebbe dovuto esserci Conte.

Intanto Chiocci, direttore del Tg1, dopo aver mandato in onda il suo tg durante lo sciopero si consolida come testa di ponte di Fratelli d’Italia e del governo in rai, ruolo prima svolto dal Tg2 di Sangiuliano (lo scrive Domani).

A marzo nuova battuta d’arresto per le vendite della carta stampata, e non è una buona notizia: soltanto il Fatto guadagna il 5,7 per cento sul marzo 2023, gli altri perdono dal 7,3 del Corriere al 16,9 de La Verità.

Per la prima volta i dipendenti del Vaticano si organizzano con una class action contro il loro datore di lavoro: 49 impiegati dei Musei Vaticani firmano una lettera denunciando anche di essere stati costretti a restituire gli stipendi durante il lockdown. (Sul Corriere)

Lascia la segretaria generale del Senato, Elisabetta Serafin, e si trasferisce alla presidenza di Saipem. In pole per la successione Toniato, il giovane funzionario che nel 2011 fece da assistente a Mario Monti nella formazione del suo governo.

Biden prova ad anticipare Trump e mette dazi elevati sulle auto elettriche cinesi, mentre l’Italia concede gli incentivi per l’acquisto (su Repubblica).

Il Bologna vince a Napoli e l’anno prossimo potrebbe fare la Champions.

Ed ecco alcuni dettagli/approfondimenti. Nordio al congresso Anm ma il dialogo resta in salita. Le indicazioni più significative le dà a margine, quasi incidentalmente. Così se l’ormai mitologico progetto di separazione delle carriere è escluso possa mai prevedere l’alterazione della miscela tra componenti laici e togati del Csm, a detrimento di questi ultimi con un aumento dei membri di nomina politica, a farsi invece incerti sono i tempi di presentazione della riforma: «Non ho una data». Il ministro della Giustizia Carlo Nordio si precipita al congresso dell’Anm in corso di svolgimento a Palermo, dopo avere ospitato il G7 della giustizia nella “sua” Venezia. Un gesto di «omaggio e rispetto», assicura, nei confronti di tutta la magistratura che oggi peraltro compatta si riconosce in una linea di fortissima avversione al più volte annunciato disegno di legge di riforma costituzionale per distinguere giudici e pubblici ministeri sia nell’accesso sia nel percorso di carriera. Vuole essere conciliante Nordio e da una parte minimizza, sostenendo che, ferma restando la volontà di condurre in porto un intervento che rientra nel programma di governo valorizzato dal voto elettorale, nulla c’è di irrevocabile nel merito («questo non significa che le cose siano già state scritte e irrevocabilmente decise»). (Giovanni Negri, Il Sole 24 Ore)

Cantone: “Toghe intimidite, trojan vietati e reati aboliti. La lotta ai corrotti diventerà una missione impossibile”. Parla il procuratore di Perugia: “La separazione delle carriere è inopportuna. Colpire le indagini sulla collusione indebolisce anche la lotta alla mafia. È indispensabile una legge sul conflitto d’interessi”. (Liana Milella, Repubblica)

Un chiaro no alla battaglia coi magistrati. Conciliante oltre ogni aspettativa, seppure fermo sulla sostanza della riforma, l’intervento del ministro Nordio a Palermo al congresso dell’Anm, il sindacato dei magistrati – aperto venerdì, non va dimenticato, alla presenza di Mattarella – sta a significare che il governo non ha alcuna intenzione di aprire una guerra con le toghe. E c’era da aspettarselo, visti i precedenti di questi trent’anni, da Tangentopoli in poi, di introdurre la separazione delle carriere tra pm e giudici, falliti dopo una serie di scontri che non hanno giovato a nessuno. Nessuna delle due parti in lizza – magistrati e politici – vuol vivere con l’incubo che qualsiasi loro atto possa rappresentare una sorta di vendetta, in un senso o nell’altro. E se i magistrati da sempre si trincerano dietro l’obbligo dell’azione penale stabilito dalla Costituzione, Nordio ha ribadito che il governo, ciò che ha intenzione di fare, lo fa su mandato popolare, dato che la riforma della giustizia era ed è uno dei punti qualificanti del programma con cui la coalizione di destra- centro ha vinto le elezioni. (Marcello Sorgi, La Stampa)

Il gelo sul Guardasigilli che sta solo 35 minuti. Poi gli applausi a Schlein. Nel «fortino» dei magistrati le aperture di Pinelli (Csm). Renzi evita di parlare delle carriere divise: non c’è un testo su cui discutere. La segretaria del Pd: la separazione prelude alla sottomissione dei pm al governo. (Giovanni Bianconi, Corriere della sera)

Guido Crosetto: “Sono schifato da chi scarica Toti Pm politicizzati stravolgono le leggi”. Lei però pone interrogativi pesanti sul lavoro della magistratura. «Le inchieste sono una parte minima del clima di cui parlo. Il mio viene visto forzatamente come un attacco alla magistratura, ma è solo il tentativo di costruire regole comuni e condivise. Capisco che faccia comodo considerarlo un attacco per continuare a non affrontare i temi in modo serio». Vede una magistratura politicizzata pericolosa per gli equilibri democratici?

«Ci sono correnti e quindi è politicizzata. Lo constato. L’equilibrio però non è messo in pericolo dalle correnti della magistratura, ma da un potere che non ha più controlli, in cui anche un singolo pm, se arrabbiato con qualcuno, può distruggerlo. Su questo vorrei delle garanzie». (Federico Capurso, La Stampa)

Prima farsi interrogare nei prossimi giorni e poi chiedere la revoca degli arresti domiciliari. Prepara la sua difesa il governatore della Liguria Giovanni Toti che due giorni fa si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia. Ieri un’altra accusa si è aggiunta alla corruzione. L’ipotesi di falso legata alla gestione delle discariche in provincia di Savona: nel 2021 la procura aveva indagato l’imprenditore dello smaltimento rifiuti Pietro Colucci per finanziamento illecito al partito di Toti. Servono ancora ore per studiare le contestazioni basate su novemila pagine di un’inchiesta durata tre anni. Arresti domiciliari che il gip ha precisato nell’ordinanza cautelare necessari perché l’interdizione, cioè una misura inferiore, non si applica ai titolari di cariche elettive dirette. Per questo una revoca sarebbe agganciata a doppio filo alle eventuali dimissioni. Che per ora però non sono sul tavolo, prima va fatta una riflessione politica, precisa il legale di Toti, Stefano Savi. (Lodovica Bulian, Il Giornale)

Quei bonifici a Toti e al partito. I pm: «Leva per ottenere favori». Le nuove intercettazioni. Spinelli e il «regalo» a Signorini con la carta da 500 mila dollari. Le sue armi vincenti? Il sorriso, la battuta, la quinta elementare e poi ha persone che paga con pranzi, soldi. (Giuseppe Guastella, Corriere della Sera)

«Il governatore trattava per sé. Io sullo yacht? Non ho poteri, era per un parere». Burlando: mai negato un confronto. (Marco Imarisio, Corriere della Sera)

Spinelli, il grande pagatore. E scherza: lasciato solo dai legali. Mancano per un disguido, slitta l’interrogatorio. Lui: male non fare, paura non avere. (Andrea Pasqualetto, Corriere della Sera)

I soldi avanzati del ponte a Spinelli Bucci: “Imprenditori come maiali”. Prime dimissioni in Regione: lascia il capo di gabinetto Cozzani. Toti indagato anche per falso nel filone dei rifiuti Salta l’interrogatorio dell’imprenditore: “Signorini? Un amico”. Il sindaco sull’assalto al porto: “Sembra una porcilaia”. (Marco Lignana e Marco Preve, Repubblica)

Le armi spuntate della magistratura nella guerra alle nuove Tangentopoli. Abuso d’ufficio, l’uso dei trojan nelle intercettazioni e il traffico di influenze. Tutti i ritocchi al codice penale che indeboliscono il lavoro dei giudici. (Giuliano Foschini, Repubblica)

Giorgetti gela Forza Italia c’è la stretta sul Superbonus Tajani: no alla retroattività. La diluizione in 10 anni dei crediti del Superbonus è stata messa nero su bianco in un emendamento del governo presentato l’altra notte in commissione Finanze al Senato. In questo modo il ministero dell’Economia, come annunciato, interviene su ben 12 miliardi di euro di crediti che matureranno tra il 2024 ed il 2025 allungando poi da 5 a 10 anni anche la detraibilità del Sismabonus, introducendo nuovi paletti per le banche e gli intermediari finanziari e prevedendo – nonostante le proteste e gli appelli di costruttori e banche ed il no secco espresso da Forza Italia – una parziale retroattività dello spalma-crediti. Per famiglie e le imprese di costruzioni il nuovo regime si applicherà infatti a tutte le spese effettuate da inizio anno.(Paolo Baroni, La Stampa)

Superbonus, scontro nel governo Scintille tra Tajani e Giorgetti. Il vicepremier: «Valuteremo se c’è da cambiare». Il titolare del Mef: «Norma di buon senso, se ne faccia una ragione». Schlein: questa incapacità del governo di affrontare i problemi crea incertezza. (Marco Galluzzo, Corriere della Sera)

La linea del ministro: «Con me al Tesoro non si fa altro deficit». Il rigore sul bilancio e l’attesa per la procedura di infrazione Ue. L’incognita di Eurostat, che potrebbe rivedere il trattamento contabile dei bonus edilizi. «Il Superbonus è stato come una droga, ora bisogna disintossicare per gradi l’economia». (Mario Sensini, Corriere della Sera)

Maurizio Ferrera sul Corriere: Un’agenda veloce sulla natalità. La «glaciazione demografica» in Italia rispecchia un serio divario tra desideri delle coppie e realtà.

«Legge violata». «Tutti o nessuno». L’ira degli esclusi dal confronto tv. Meloni-Schlein da Vespa, il M5S scrive all’Agcom. Ma le leader puntano alla polarizzazione. (Maria Teresa Meli, Corriere della Sera)

De Luca chiama Patriciello “Pippo Baudo”, Meloni: “Spaventoso”. Lui replica: “Pensi ai fondi bloccati”. E il prete: “A repentaglio la mia vita”. (Alessio Gemma, Repubblica)

Europee, appello al voto di Mattarella con i presidenti di Germania e Austria: “Una volta raggiunta, la democrazia non è garantita”. Il presidente italiano insieme a Steinmeier e Van Der Bellen: “I nostri tre Paesi sanno che una volta raggiunta, la democrazia non è garantita”. (Repubblica)

Maurizio Molinari su Repubblica: Xi prova a dividere l’Europa. Nessuna concessione alla Ue, dialogo con Parigi, intesa strategica con Budapest ed una vera e propria storia d’amore con Belgrado: l’appena conclusa visita del presidente cinese Xi Jinping consente di comprendere meglio l’approccio scelto da Pechino nei confronti dell’Europa, al fine di dividerla fra amici e nemici.

Achille Occhetto: «Tre dirigenti del Pci volevano chiedere a Gorbaciov di scomunicarmi, ma lui rifiutò». L’ex segretario comunista: «Me lo disse quando lo incontrai, nell’89. Poi seppi che erano Cossutta, Ingrao e Tortorella. Già anni prima Berlinguer pensava al cambio del nome per il partito». (Francesco Verderami, Corriere della Sera)

«Transizione green, troppi errori in Europa Così perdiamo le imprese». Marcegaglia: ragionare sulle tecnologie, non sulle norme. (Federico Fubini, Corriere della Sera)

La rivincita dei “pigs”. Ora a guidare la marcia dell’Europa ci sono i paesi mediterranei. Dal 2021 al 2023 fra un quarto e metà di tutta la crescita della Ue può essere accreditata a Spagna, Portogallo, Italia e Grecia. Ma attenzione, la ripresa è lenta. E per un vero cambio di passo bisognerà aspettare il risveglio del gigante tedesco. (Maurizio Ricci, Repubblica)

«L’AI non è un rischio per i posti di lavoro Ma serve formazione». De Luca: lo sviluppo delle competenze è una criticità. I consulenti del lavoro: per il 66,7% l’AI porterà benefici in termini di nuova occupazione. (Isidoro Trovato, Corriere della Sera)

Apple, accordo vicino con OpenAI per avere l’Intelligenza artificiale di ChatGPT sull’iPhone. Le trattative tra le due società per integrare le funzioni sul sistema operativo iOS 18. (Repubblica)

Biden prova ad anticipare Trump: super dazi sulle auto elettriche cinesi. E ora tocca all’Europa. Martedì il presidente americano potrebbe varare un pacchetto di tariffe su chip e altri prodotti strategici made in China. L’obiettivo elettorale e quello economico. Il rischio che Bruxelles non faccia abbastanza. (Filippo Santelli, Repubblica)

Gli altri temi del giorno 

I russi conquistano altri cinque villaggi. «L’esercito ucraino è vicino al collasso». In attesa di comprendere quali siano i veri piani di Putin, la regione di Kharkiv continua a essere martellata a tutte le ore dagli ordigni russi. Le operazioni d’aria, con missili balistici e bombe guidate, servono a facilitare l’invasione di terra, dove i soldati del generale Salyukov sono avanzati di 3 km in 48 ore. Lo zar di Mosca non nasconde il desiderio di mettere le mani su una città tra le più strategiche, ma l’assalto dell’esercito potrebbe nascondere solo la volontà di allestire una zona cuscinetto tra le armate di Kiev e le aree di Kursk e Belgorod, regioni colpite dai droni ucraini anche ieri. Per invadere Kharkiv, ora distante solo 27 km, servirebbero altri 50mila uomini di cui Mosca non dispone, ma la scarsa consistenza delle difese ucraine, sottolineata anche da Peskov che parla di «truppe al collasso», sta facilitando il compito degli invasori. (Luigi Guelpa, Il Giornale)

«Mosca ora usa tattiche barbariche. Ma non ha la forza di sbaragliarci». Il governatore della città: so che resisteremo. (Francesco Battistini, Corriere della Sera)

Usa: Israele ha violato il diritto internazionale. Un rapporto del Dipartimento di stato americano alimenta le tensioni tra l’amministrazione Biden e Israele. Il Governo di Netanyahu potrebbe aver violato il diritto internazionale usando le armi americane a Gaza nella sua guerra ad Hamas in modi «incoerenti»,

«incompatibili con gli obblighi con le migliori pratiche migliori stabilite per mitigare i danni ai civili». Ma non essendoci prove conclusive al riguardo gli aiuti militari statunitensi possono continuare. È questo, in sintesi, l’ultimo nodo tra Washington e Tel Aviv. Il passaggio critico è questo: «È ragionevole ritenere» che Israele abbia violato la legge ma «la natura del conflitto a Gaza rende difficile raggiungere conclusioni definitive sui singoli incidenti», si legge nel documento in cui si sottolinea che Israele ha «la conoscenza, l’esperienza e gli strumenti per attuare le pratiche migliori per ridurre i danni ai civili nelle sue operazioni militari». (Roberto Da Rin, Il Sole 24 Ore)

Esodo da Rafah, enigma su Sinwar. Il video di un ostaggio. «È morto». Bibi pronto a presentare il piano per il futuro della Striscia (senza l’Autorità palestinese). Il dialogo sulla tregua è fermo, le delegazioni hanno lasciato l’Egitto senza accordo. (Davide Frattini, Corriere della Sera)

I corpi di 80 palestinesi sono stati rinvenuti in tre fosse comuni nei pressi dell’ospedale al-Shifa di Gaza City. Lo ha riferito il ministero della Sanità della Striscia di Gaza, autorità controllata da Hamas. Con quest’ultimo macabro ritrovamento, sale a 520 il numero complessivo dei corpi recuperati dalle fosse comuni scoperte in tutta l’enclave palestinese, sempre stando ai numeri dello stesso ministero. Sarebbero infatti sette le fosse comuni rinvenute nelle ultime settimane nei pressi degli ospedali Al Shifa, Nasser e Kamal Adwan dopo il ritiro delle forze israeliane. Fonti sanitarie di Gaza, interpellatedall’agenzia di stampa palestinese Wafa, hanno dichiarato che «l’esame visivo dei corpi riesumati dalle fosse comuni ha mostrato che la maggior parte apparteneva a pazienti privati di cure mediche. Abbiamo trovato corpi dilaniati dai veicoli dell’esercito israeliano che passavano sui corpi dei morti e abbiamo trovato teste senza corpi nelle fosse comuni nei cortili del Complesso Al Shifa», hanno aggiunto. (Il Giornale)

«Dovere di visita per i padri» Ma la campagna paritaria scatena accuse contro Macron. Francia, il presidente con i gollisti. Attacchi dalle femministe. Oltralpe una famiglia su 4 è formata da un solo genitore, nell’85% dei casi la madre. (Stefano Montefiori, Corriere della Sera)

Povera Cuba. Da una parte l’embargo americano che continua a fare male. Dall’altra un governo sempre più impopolare. Tra file per il diesel, cervelli in fuga e un popolo che prova ad arrangiarsi, viaggio nell’isola caraibica. Rassegnata alla sua crisi e costretta a cambiare. Per non morire. (Carlo Bonini, Repubblica)

Tasse non pagate, via ai pignoramenti. Camila in fuga dà l’addio al tennis. Giorgi potrebbe essere in California. Ieri è riapparsa sui social: «Mi ritiro dall’attività». (Ilaria Sacchettoni, Corriere della Sera)

Falcinelli, 23 nuovi video dalle bodycam della polizia «Ha sbattuto lui la testa». Spoleto, la madre dello studente: «Stava tentando di uccidersi». La difesa degli agenti di North Miami Beach: «Legato mani e piedi per la sua sicurezza». (Fulvio Fiano e Viviana Mazza, Corriere della Sera)

Il raid punitivo contro il trainer di Blasi. “Anche Fedez era presente al pestaggio”. «Un’azione rapida e violenta, durata 30, 40 secondi al massimo». All’ingresso del palazzo di via Marco Ulpio Traiano, vicino a «City Life», ieri pomeriggio non c’erano i guardiani che alle 3,30 del 21 aprile hanno assistito al pestaggio del personal trainer dei vip Cristiano Iovino. Ma, come gli investigatori, anche loro hanno ascoltato la testimonianza dei colleghi. Tra le nove persone scese dal minivan di colore scuro hanno riconosciuto Fedez: «C’era lui, una ragazza e anche il suo bodyguard», l’istruttore di kickboxing Christian Rosiello, presenza fissa della Curva Sud e amico stretto del leader indiscusso del tifo rossonero, Luca Lucci. (Monica Serra, La Stampa)

Sbloccato il rilascio dei passaporti: +38% ad aprile. L’agenda prioritaria online funziona. Con il nuovo sistema messo a punto al Viminale, grazie allo speciale gruppo di lavoro istituito dal capo della Polizia Vittorio Pisani, l’imbuto sui passaporti sembra superato e la normalizzazione avviata. Almeno a giudicare dai dati relativi ad aprile, il primo mese in cui la sperimentazione di una corsia preferenziale di prenotazione per chi ha bisogno del documento entro i trenta giorni successivi alla richiesta, partita il 5 marzo per dieci questure, è stata estesa a tutte le province e ai commissariati, che saranno totalmente coperti entro oggi. I passaporti stampati sono passati dai 218.443 di aprile 2023 ai 301.674 dello stesse mese del 2024 (+38,1%). (Il Sole 24 Ore)

Aurora dal Polo Nord alla Cina a causa della tempesta solare. La causa di questo magnifico spettacolo è da ricercare nella tempesta geomagnetica che era stata annunciata – ed è un fatto raro – dal National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti. che ha emesso un avviso di tempesta solare. Il fatto è che l’attività solare, sulla superficie della nostra stella beninteso, è al massimo del suo ciclo di circa 11 anni e dalla zona di macchie solari, che si vede da qualche giorno è partita una espulsione di materia ed energia che è stata classificata fra le maggiori mai avvenute, di grado G5 nella particolare scala usata per questi fenomeni. Il massimo degli effetti, sulla Terra, si è avuto fra Russia, Cina e India. In linea di massima tempeste così violente possono avere influenza negativa anche sulle reti che distribuiscono l’energia elettrica, i satelliti di telecomunicazione e anche quelli di geoposizionamento, come l’americano GPS o l’europeo Galileo. (Leopoldo Benacchio, Il Sole 24 Ore)

Ribelliamoci alla violenza patriarcale. Anticipiamo qui il discorso che Elena Cecchettin, attivista e sorella di Giulia, tiene oggi sul nostro palco: “Dobbiamo essere rivoluzionarie”. (Elena Cecchettin, Repubblica)

Concita De Gregorio su Repubblica: L’ignoranza non rende liberi. Bisogna riprendersi lo spazio politico parlando con la gente.

Salone del Libro 2024, l’invasione dei giovani. Lunghe code e folla a perdita d’occhio per gli scrittori. Due ore in fila per Dicker; 10 mila visitatori nei primi 40 minuti; 4.300 appuntamenti per la vendita dei diritti. Il successo del romance. (Jessica Chia, Corriere della Sera)

Il Corriere intervista Carmen Llera: «Amavo Moravia perché non voleva cambiarmi. Per scrivere usava la gelosia. Mi diceva: muoio e ti risposi». La scrittrice e gli anni a fianco di Moravia: «Dopo il telegiornale usciva da solo. Elsa Morante era felice di me».

Gli Anniversari

113, inaugurata a Roma la Colonna Traiana
454, Teodorico
1497, scomunicato Girolamo Savonarola
1792, brevettato il gabinetto che si l
1797, Venezia si consegna a Napoleone
1832, prima dell’Elisir d’amore di Donizetti
1859, muore Giovanni Ansaldo
1873, Oscar II re di Svezia
1881, la Tunisia protettorato francese
1928, revocato il diritto di voto alle donne in Italia
1937, Giorgio VI sovrano del Regno Unito
1942, Auschwitz: gasati 1.500 ebrei
1943, Winston Churchill arriva negli States
1949, l’Urss annulla il blocco di Berlino
1971, Mick Jagger sposa Bianca Perez Morena
1973, monopolio Rai: sequestrata Telebiella
1974, divorzio: gli italiani contro l’abrogazione
1976, Friuli: salgono a 950 le vittime del terremoto
1977, disco d’oro per Hotel California degli Eagles
1977, scontri a Roma per l’anniversario del divorzio
1978, Usa: agli uragani non solo nomi femminili
1979, inaugurato il tunnel del Frejus
1986, record della pedalata: 104,6 k/h
1993, muore Zeno Colò
1995, muore a Varese Mia Martini
2000, Londra: inaugurata la Tate Modern Gallery
2008, terremoto devasta la Cina
2016, Brasile: impeachment per Dilma Rousseff
2017, attacco informatico a milioni di computer nel mondo

Nati oggi

1700, Luigi Vanvitelli
1820, Florence Nightingale
1885, Mario Sironi
1907, Katharine Hepburn
1932, Umberto Bindi
1947, Carmelo Barbagallo
1963, Daniele Fossati

Si festeggiano i Santi Nereo, Achille, Pancrazio

(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati