La nota del 13 giugno

“Ascoltare vuol dire capire ciò che l’altro non dice” (Carl Rogers)

I quotidiani di oggi si dividono tra il G7 che parte con Giorgia Meloni padrona di casa in Puglia dopo aver vinto le elezioni, e la rissa alla Camera sull’autonomia differenziata. I rappresentanti dell’Occidente si accordano sugli aiuti all’Ucraina (anche attraverso l’utilizzo degli asset russi congelati), sul monito alla Cina e sulla tregua in Medio Oriente. Litigano sull’aborto, e la cosa viene subito utilizzata contro la premier da Repubblica e La Stampa. Il senatore Cinque Stelle Donno cerca di mettere un drappo tricolore sulle spalle di Calderoli, padre parlamentare dell’autonomia differenziata, e scatta la rissa. Viene trasmessa al rallentatore molte volte in tv, ma nessun giornale si prende la briga di parlare dei contenuti, di dire che la forzatura della Lega e l’acquiescenza di Fratelli d’Italia sono un danno per il Paese, testimoniato dalla storica altissima astensione del Sud alle europee.

Intanto l’Europa (è l’apertura del Sole) alza dall’attuale 10 per cento al 38 i dazi sulle importazioni di auto elettriche cinesi, seguendo l’America. Il passo conseguente però dovrebbe essere quello di eliminare la fine del motore endotermico entro il 2035 e scegliere la neutralità tecnologica, altrimenti ci rimettono i consumatori, cioè gli automobilisti, e naturalmente la filiera italiana dell’automotive.

Nuove scosse nel terremoto politico francese. Eric Ciotti si barrica nel suo partito, Marion Marechal Le Pen lo abbandona e torna dalla zia Marine, che intanto incontra Salvini. Macron difende la sua scelta di sciogliere leCamere, anche se sa che sta giocando con pochissime carte utili in mano.

Intanto Messaggero e Fatto (che rivela di un articolo aggiunto alla legge sulla cybersicurezza che prevede la deroga da parte della presidenza del Consiglio per i vertici dei Servizi che lasciano il ruolo) spingono Elisabetta Belloni, fidatissima di Giorgia Meloni, alla Commissione europea come responsabile della politica estera. Il Giornale invece scrive di Giorgetti, Fitto e di Franco e Cingolani: ovviamente in tal caso cambia il profilo e cambia la destinazione negli incarichi della Commissione. Repubblica rilancia l’ipotesi Enrico Letta come presidente del Consiglio d’Europa.

Sergio Mattarella va all’assemblea Confcommercio e parla di ripresa economica importante del Paese. Sangalli ripete che negli ultimi dieci anni ha chiuso il 25 per cento dei negozi.

I Cinque Stelle provano a ridimensionare Conte, anche se non hanno alternative per ora. L’avvocato pugliese invece, secondo il Giornale, vorrebbe liberarsi di Grillo e Travaglio in un colpo solo. Spadafora vuol fare un suo partito. Appendino attende la sentenza della Cassazione per essere libera di muoversi.

Luca Bottura su La Stampa a proposito del Pd scrive che, visto che non devono elaborare una sconfitta, al Nazareno sono quattro giorni che giocano alla PlayStation.

Intanto la commemorazione di Berlusconi alla Camera vede i 5 Stelle che ricordano i legami del fondatore di Forza Italia con il mafioso Mangano. I forzisti lasciano l’Aula.

La Stampa conferma le nomine in arrivo: Donnarumma alle Fs, Scannapieco resta a Cdp e Simona Agnes va alla presidenza Rai.

Dario Di Vico sul Foglio analizza i flussi elettorali di Swg: il 39 per cento degli operai ha votato Fratelli d’Italia e il 16 per cento il Pd.

Amazon costruisce negli Usa altre 14 mila case con il proprio Fondo dedicato all’edilizia agevolata, da destinare in primo luogo ai propri dipendenti.

Secondo il Fatto, Salvini vuole Giulio Burchi, già presidente di Italferr, alla guida di Aiscat.

Cambio al vertice dell’Autorità portuale di Genova e Savona: arriva Massimo Seno, Paolo Piacenza (indagato nell’inchiesta Toti) resta solo segretario generale.

La Verità scrive che Boccardelli è il favorito come prossimo Rettore della Luiss.

Aprile sempre nero per i giornali, anche il Corriere perde l’8 per cento di copie, Repubblica e Sole il 7 per cento, La Stampa il 12, Libero il 13 e La Verità il 17 per cento.

Altre medaglie agli Europei di atletica nella staffetta e nel salto in lungo. Buffon dice che abbiamo 5 0 6 giocatori della Nazionale di valore mondiale ma non dice quali sono.

Ed ecco alcuni dettagli/approfondimenti. I Sette Grandi in Italia, intesa su 60 miliardi a Kiev. Tensione sullaborto. Ma Palazzo Chigi: nessuno Stato ha chiesto modifiche alla bozza sul diritto delle donne. Accordo Usa-Ucraina sulla sicurezza.

Tra i temi anche la lotta al traffico illegale dei migranti. (Marco Galluzzo, Corriere della Sera)

G7, il primo scontro è sull’aborto. Il G7 organizzato dalla presidenza italiana si apre subito con un duro scontro. Non sulle numerose spinose questioni geopolitiche che sono al centro dell’agenda – dagli asset russi congelati alla Cina –, ma sul tema dei diritti. E in particolare su quello all’aborto, che in queste ore è finito al centro di un’accesa contesa tra le delegazioni dei Sette Grandi e in particolare tra quella italiana e quella francese, quest’ultima spalleggiata dai canadesi. Per il governo Meloni la semplice menzione della parola “aborto” è considerata un tabù e così, al momento, la presidenza non ha inserito un riferimento esplicito all’interruzione di gravidanza nella bozza di dichiarazione finale che dovrebbe essere approvata dai leader. (Marco Bresolin, La Stampa)

G7, c’è l’accordo: all’Ucraina i 60 miliardi di fondi russi. I leader del G7 hanno concordato di fornire all’Ucraina 50 miliardi di dollari attraverso l’utilizzo di beni russi congelati entro la fine dell’anno, ha dichiarato mercoledì la presidenza francese. «Abbiamo un accordo», ha dichiarato un funzionario della presidenza, in vista del vertice del G7 che inizia oggi in Italia e che si concentrerà sul sostegno alla lotta di Kiev contro l’invasione russa. I leader del G7 avevano l’obiettivo di concordare un accordo sull’utilizzo dei profitti derivanti dagli interessi sui 300 miliardi di euro (325 miliardi di dollari) di asset congelati della banca centrale russa per aiutare Kyiv, utilizzando i profitti come garanzia per un prestito fino a 50 miliardi di dollari. Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden incontrerà il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky durante il vertice del G7 in Puglia. (La Stampa)

G7, sul diritto all’aborto l’ira di Parigi e Berlino: “L’Italia non lo vuole nel documento finale”. La notizia dello scontro trapelata da Bruxelles. Roma avrebbe chiesto di cancellare il riferimento. Palazzo Chigi: “Dinamiche negoziali ancora in corso”. (Giuliano Foschini, Repubblica)

Alleanza in tre punti tra Meloni e Le Pen. E sui diritti arriva lo schiaffo dei partner. La premier costruisce un programma con Le Pen su emigrazione, green deal, energia e approccio conservatore ai diritti. La mossa è la ritorsione di Parigi e Berlino sul patto a destra. (Tommaso Ciriaco, Repubblica)

La tela diplomatica di Meloni da Gaza agli aiuti a Zelensky. Il faccia a faccia con il presidente Usa e la strategia sottotraccia per l’Ue. La ricucitura più difficile con Macron, che Salvini ha definito «instabile» e «bombarolo». (Monica Guerzoni, Corriere della Sera)

Antonio Guterres: “Pace in Ucraina senza cedere territori. A Gaza serve l’Onu”. Intervista al segretario generale dell’Onu: “In Medio Oriente va rotto il ciclo dell’orrore. Sosterremo in tutti i modi la soluzione dei due Stati”. (versione in inglese). (Paolo Mastrolilli, Repubblica)

Francesco l’imprevedibile scuote il rigido rituale del G7. L’attesa per il Papa, prima volta di un pontefice. Domani i colloqui coi leader. (Fabrizio Roncone, Corriere della Sera)

Macron contro gli estremismi «No a patti con il diavolo». Il presidente: «Il ritorno al popolo è un principio democratico».

Oggi è in Puglia per il G7. Che cosa avreste detto se la mia reazione fosse stata «facciamo finta di niente, avanti così»? (S.Mon., Corriere della Sera)

Paolo Garimberti su Repubblica: G7, un summit di anatre zoppe. Quattro su sette dei leader istituzionali a Borgo Egnazia sono a rischio di schiaffo elettorale o lo hanno già preso. In questo consesso un po’ malinconico risalta ancora di più il sorriso di Giorgia Meloni.

Autonomia, scoppia la rissa. Si accascia deputato 5 Stelle. Iezzi (Lega) prova a picchiare Donno, che finisce in ospedale. Laccusa: «Aggressione squadrista». Il leghista Furgiuele accusato di aver mimato il gesto della Decima Mas. Espulso. (Adriana Logroscino, Corriere della Sera)

Autonomia, botte alla Camera per il tricolore: pugni a Donno (5S) che cade a terra. Sospetti su deputati di Lega e FdI. Schlein evoca Matteotti. Durante la seduta sul ddl, il deputato grillino colpito dopo aver consegnato la bandiera dell’Italia al ministro Calderoli: “Io aggredito da parlamentari del Carroccio e FdI”. Espulso il leghista Furgiuele: aveva fatto il gesto della X. Il Senato approva l’elezione diretta del presidente del Consiglio: protestano le opposizioni. (Lorenzo De Cicco e Antonio Fraschilla, Repubblica)

Provocazioni e rissa alla Camera. Un deputato grillino, Leonardo Donno, scende dal suo scranno verso i banchi del governo. Ha un tricolore in mano. La sinistra, per una giornata, mostra fiera la bandiera della patria: è una novità. Il grillino muove verso il ministro Roberto Calderoli. Poco prima l’opposizione ha intonato «bella ciao». Il pentastellato vuole avvolgere il leghista con il verde, il bianco e il rosso patriottici. Arrivano i commessi. Cercano di frapporsi tra il grillino e Calderoli. Donno insiste. Pochi secondi e arrivano altri parlamentari, altri commessi. Scattano tafferugli. Igor Iezzi, leghista, arriva in maniera più concitata di altre. Il grillino cade. È una rissa. Il bollettino: un commesso uscito in barella, lo stesso Donno portato via in carrozzella, dopo un malore. Il Pd punta il deputato del Carroccio: «Ha picchiato un collega del M5s». Riccardo Molinari, capogruppo della Lega, minimizza: «Dinamiche parlamentari». (Francesco Boezi, Il Giornale)

«Ero troppo distante». «Ha alzato le mani». E ora si evoca il Var. Sedie che volano, espulsioni: così Montecitorio diventa un ring. Nel caos coinvolti decine di deputati Cacciato dall’Aula anche il pd Stumpo. (Fabrizio Caccia, Corriere della Sera)

Massimo Franco sul Corriere: Tra mediazioni francesi e gazzarre italiane. In un clima di rissa generale, e proprio mentre si discutevano le riforme della Costituzione, si regalava lo spettacolo vergognoso di eletti incapaci di dialogare. In Italia, la gazzarra parlamentare di ieri promette di rendere ancora più difficile e traumatico il percorso delle riforme costituzionali: tanto più dopo un risultato che sembra avere portato a un riconoscimento reciproco tra la premier e la leader dell’opposizione, Elly Schlein del Pd.

L’asse Salvini-Le Pen parla a Meloni: «Centrodestra unito, mai a sinistra». Il capo del Carroccio: «È una vergogna costruire in Europa lo stesso inciucio bocciato dagli elettori». Id si allarga ai portoghesi di Chega ma non riprende Afd. In Germania però cade il tabù: Cdu vuole l’accordo. Unità del centrodestra, nessuna apertura a sinistre ed eco-fanatici, determinazione a cambiare questa Europa. Matteo Salvini e Marine Le Pen durante il loro colloquio a due, ieri pomeriggio a Bruxelles, prima dell’incontro con tutti i leader che compongono Identità e democrazia, condividono queste priorità. «I cittadini europei», commenta Salvini, «si sono espressi con grande chiarezza. Solo Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen non se ne sono accorti». E poi aggiunge: «È una vergogna che Ursula e i suoi amici provino a costruire lo stesso inciucio, nonostante il voto molto chiaro dei cittadini europei». Il riferimento di Salvini alla Von der Leyen è il segnale che il leader della Lega vuole convincere Marine Le Pen a non prendere in considerazione la possibilità di votare a favore di un eventuale mandato di Ursula. D’altro canto, Salvini tiene duro con coerenza sul «no» all’alleanza con la sinistra: il sottotesto è una sfida a Ecr, i Conservatori guidati da Giorgia Meloni, che potrebbero anche votare la «fiducia» alla Von der Leyen insieme ai Socialisti, se le trattative per un Commissario europeo di peso andassero in porto. Nel mirino della Meloni c’è la delega al mercato interno, che nella Commissione uscente è nelle mani del francese Thierry Breton. (Carlo Tarallo, La Verità)

Isaia Sales su Repubblica: Chiudersi all’Europa e rintanarsi nei confini regionali rappresenta la senilità della politica o, meglio, quanto di più antigiovanile e antimeridionale si possa immaginare.

Ue, le trattative per accelerare. E c’è l’opzione Letta al Consiglio. Von der Leyen vede Macron. L’ex premier l’alternativa a Costa anche per convincere l’Italia. Si complica il passaggio di Orbán in Ecr per la contrarietà di alcuni Paesi del gruppo. (Francesca Basso, Corriere della Sera)

Salvini incontra Le Pen nel vertice anti Ursula: gli elettori sono stati chiari. «Unità del centrodestra in Europa». Resta la distanza con Afd. L’obiettivo di Id è rimuovere il cordone sanitario che lo tiene fuori dal potere Ue. (Marco Cremonesi, Corriere della Sera)

L’abbraccio di Salvini e Le Pen a Bruxelles: “Fermiamo l’inciucio sul nome di Ursula”. Vertice dei sovranisti a Bruxelles, tra battute su Macron e appelli all’unità ai conservatori di Meloni. Ma l’italiana vuole stare al tavolo dei leader ed è fredda sul fronte delle destre. Divisioni in Ecr sull’ingresso di Orbán. I sovranisti di Id valutano di riammettere l’Afd. (Emanuele Lauria, Repubblica)

Tahar Ben Jelloun su Repubblica: Francia, la partita a poker di Macron. L’estremismo di Jordan Bardella è assoluto. Per questo ho paura. E molti francesi si sentono smarriti di fronte al rischio che ha preso il presidente.

Antonio Polito sul Corriere: Non si può far finta di niente. Le conseguenze e le prospettive dopo il voto europeo. È interesse sia di Fratelli d’Italia sia del Pd rilanciare il progetto dell’Unione su basi nuove.

Tregua (armata) nel M5S. Ma contro il terzo mandato c’è la rivolta dei «giovani». Cresce l’insofferenza verso Conte: un parlamentare su tre è critico. (Emanuele Buzzi, Corriere della Sera)

Fratoianni: “Subito l’unità dei progressisti. Siamo pronti a governare”. Intervista al segretario di Sinistra italiana: “Il voto europeo ci dice che possiamo fermare Meloni e la destra solo con quest’alleanza. Chiamerò tutti a partire da Schlein e Conte”. (Giovanna Vitale, Repubblica)

Mattarella: “Salvaguardare l’indipendenza della magistratura per garantire lo Stato di diritto”. Il presidente incontra la Rete Europea dei Consigli di Giustizia e mette in guardia “dalle gravi conseguenze” qualora “le nomine e le carriere dei magistrati siano influenzate politicamente” proprio mentre è chiamato a inviare alle Camere il ddl costituzionale sulla separazione delle carriere. (Liana Milella, Repubblica)

I fiori in aula, gli show e la messa. L’abbraccio a Silvio un anno dopo. Cerimonie a Mediaset e Villa San Martino. Alla Camera l’attacco del M5S: i forzisti escono. (Chiara Baldi, Corriere della Sera)

Se l’ultima tentazione, tra “miracoli” e leggende, è santificare il Cavaliere. A un anno dalla morte è giusto ricordare Silvio Berlusconi: nessuno ha cambiato le nostre vite come lui. Ma “beatificarlo” rischia di appannarne la complessità. (Filippo Ceccarelli, Repubblica)

La Fed non si fida e blocca i tassi. “Nel 2024 ci sarà un solo taglio”. Il costo del denaro resta nella fascia 5,25-5,5%. Powell: “Ci vorrà un po’ più di tempo per raggiungere l’obiettivo” L’inflazione al 3,3% a maggio aveva illuso le fBorse che speravano in un allentamento della politica monetaria. (Massimo Basile, Repubblica)

Gli altri temi del giorno

Auto elettriche: ora l’Ue fa guerra alla Cina (forse). Dopo nove mesi di indagine conoscitiva, e sulla scorta di provvedimenti analoghi già presi dagli Usa, la Commissione Ue ha deciso che sì, le auto elettriche cinesi costano troppo poco perché sono sussidiate dallo Stato e fanno dunque concorrenza sleale a quelle europee, motivo per cui l’Unione metterà dazi aggiuntivi fino al 38,1% su quelle importate dal Dragone. I dettagli finiranno in un regolamento che sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Ue il 4 luglio: siccome i dazi sono provvisori e compensativi, il voto degli Stati non è vincolante. Sembrerebbe l’inizio di una complicata guerra commerciale – la reazione di Pechino è scontata – ma in realtà sulla scacchiera siamo ancora all’apertura coi pedoni: ora ci saranno colloqui tra Bruxelles e la Cina, assai sollecitati dalla Germania, per capire se esiste una soluzione onorevole per entrambi alla querelle. (Marco Palombi, Il Fatto Quotdiano)

Ue, dazi fino al 48% sulle auto cinesi. Nel dettaglio, Bruxelles intende applicare dazi differenziati a seconda del produttore: del 17,4% per la società BYD, del 20% per il gruppo Geely e del 38,1% per l’impresa SAIC. «Gli altri produttori cinesi di auto elettriche, che hanno collaborato all’inchiesta ma non sono stati inseriti nel campione, saranno soggetti al dazio medio ponderato del 21%», ha precisato l’esecutivo comunitario. Questi dazi, per il momento provvisori, vanno ad aggiungersi al dazio del 10% già in vigore. (Beda Romano, Il Sole 24 Ore)

Dazi fino al 48% sulle auto cinesi. Reazione di Pechino: ritorsioni. La mossa della Ue sui veicoli elettrici. Le critiche della Germania e delle case europee. (Francesco Bertolino, Corriere della Sera)

L’inflazione cala al 3,3% ma la Fed lascia fermi i tassi: «Entro l’anno un solo taglio». Powell: ci vorrà più tempo, scarsi progressi sui prezzi. (Giuliana Ferraino, Corriere della Sera)

Barilla rilancia a Parma: nuovo centro di ricerca da 20 milioni di euro. Luca Barilla: la sostenibilità passa dalla massima cura del territorio. (Alessia Conzonato, Corriere della Sera)

Concorrenza sui binari La francese Sncf entra nell’Alta Velocità. I nuovi collegamenti tra Torino-Napoli e Milano- Venezia in servizio nel 2026. (Irene Maria Scalise, Repubblica)

Kiev: «A Lucerna basi per la pace. Entro due mesi tavolo con Mosca». Le proposte elaborate senza Cina e Russia. Ma Putin non cederà sui confini. (Lorenzo Cremonesi, Corriere della Sera)

La Borsa di Mosca blocca gli scambi in euro e dollari. «La Russia non lascerà senza risposta simili azioni aggressive», ha assicurato Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, commentando la nuova tornata di sanzioni americane annunciata ieri. Ma intanto è Mosca a essere costretta a correre ai ripari: nell’elenco delle 30 persone fisiche e 200 organizzazioni inserite nella “lista nera” del Tesoro Usa c’è anche la Borsa di Mosca, la prima del Paese. Nel giorno della Festa nazionale russa, la Banca Centrale ha comunicato immediatamente che a partire da oggi, 13 giugno, «scambi e transazioni in dollari ed euro sono sospesi, a causa dell’introduzione di misure restrittive da parte degli Stati Uniti». (Antonella Scott, Il Sole 24 Ore)

L’Ucraina colpisce ancora in Russia: distrutta con gli Himars la base di Nezhegol, il principale posto di comando russo per attaccare Kharkiv. Domenica e lunedì scorsi l’Ucraina ha devastato di nuovo – usando missili Himars occidentali, e forse in un caso anche un aereo – due obiettivi molto importanti in Russia. E ora attraverso diverse immagini satellitari è possible confermarlo anche in mod terzo. Il più grave dei due colpi mortali inflitti alla Russia è avvenuto lunedì 10 giugno al posto di comando della 6a Armata combinata (unità militare 31807). Si tratta di un bersaglio cruciale, un posto di comando che era dislocato presso il centro ricreativo Nezhegol (appartiene all’Università statale di Belgorod), vicino a Shebekino, regione di Belgorod. Una delle princiali basi della Russia. Forse la principale per attaccare l’area di Kharkiv. (Jacopo Iacoboni, La Stampa)

Israele, oltre 200 razzi dal Libano. Blinken: Hamas blocca la tregua. L’attacco dopo l’uccisione di un leader di Hezbollah. Gli Usa: ora più persone soffriranno. L’Onu accusa lo Stato ebraico e i miliziani di crimini di guerra e contro l’umanità. (Marta Serafini, Corriere della Sera)

Inchiesta dell’Onu: da Israele e Hamas crimini di guerra. Nell’indecifrabile partita a poker giocata dal premier israeliano Netanyahu e dai leader di Hamas c’è qualcuno che perde sempre: le vittime civili. Che continuano ad aumentare. Gli accordi di pace vengono annunciati quasi ogni giorno, eppure la guerra continua e le relazioni bilaterali si inaspriscono. Gli esperti della Commissione d’inchiesta creata dall’Onu ritengono che nel quadro dell’offensiva israeliana a Gaza siano stati commessi crimini contro l’umanità, in particolare «di sterminio, persecuzione di genere contro uomini e ragazzi palestinesi, omicidio, trasferimento forzato, tortura e trattamenti inumani e crudeli». Nel rapporto che verrà presentato la prossima settimana al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, oltre a Israele, vengono accusati anche sette «gruppi armati palestinesi», tra cui Hamas, di aver commesso crimini di guerra dal 7 ottobre. (Il Sole 24 Ore)

Unhcr, nel mondo 120 milioni di profughi: tre su quattro sono in fuga dal clima. Il loro numero è cresciuto di 10 milioni solo nell’ultimo anno. Grandi: “Più sforzi per l’accoglienza da parte dei Paesi ricchi. La comunità internazionale si impegni per la pace”. (Alessandra Ziniti, Repubblica)

L’avvocato e il kayak travolto: «Se sono stato io, pagherò». Napoli, il legale al timone della barca che ha investito la ragazza: «Non l’ho vista». (Gennaro Scala, Corriere della Sera)

Musk e le avances alle dipendenti di SpaceX «Ti regalo un cavallo se fai sesso con me». L’inchiesta del «Wall Street Journal». La difesa: tutto frainteso. (Cecilia Mussi, Corriere della Sera)

Il Corriere intervista Mario Bernardini: «Mio papà, patron della Bussola: si picchiò con Paoli, dissero che era l’amante di Mina. E scambiò Celentano per un bagnino». Sergio Bernardini e il suo locale storico in Versilia raccontati dal figlio Mario: «Ai cantanti dava carta bianca. È morto in un incidente stradale mentre andava ad un appuntamento dove sarei dovuto andare io».

Gli Anniversari

323ac, muore a Babilonia Alessandro Magno
313, editto di Costantino a Milano
1373, alleanza tra Inghilterra e Portogallo
1774, schiavitù: Rhode Island primo a vietarla
1799, i sanfedisti di Ruffo riconquistano Napoli
1878, inizia il Congresso di Berlino
1946, Umberto II abdica e lascia l’Italia
1956, al Real Madrid la prima Coppa dei Campioni
1961, Usa: Gronchi a colloquio con JFK
1967, Usa: primo afroamericano alla Corte Suprema
1971, Vietnam: il NYT pubblica i Pentagon Papers
1973, fuga di gas: 1/2 mln di romani in strada
1976, arrestato a Londra il deputato Saccucci
1977, evaso e catturato l’assassino di M. L. King
1981, Vermicino: muore Alfredino Rampi
1982, Fahd re dell’Arabia Saudita
1983, Pioneer 10 prima sonda oltre il sistema solare
1986, muore a NY Benny Goodman
1988, Pci: Alessandro Natta si dimette da segretario
1995, la Francia riprende i test nucleari
1999, per la prima volta la Reggina in serie A
2000, graziato Agcà: attentatore di Giovanni Paolo II
2004, Cofferati sindaco di Bologna
2005, pedofilia: assolto Michael Jackson

Nati oggi

1865, William Butler Yeats
1888, Fernando Pessoa
1940, Ida Di Benedetto
1944, Ban ki-moon
1946, Ettore Andenna
1957, Maria Latella e Michele Zarrillo
1961, Armando Varricchio
1971, Stefano Pescosolido

Si festeggia Sant’Antonio da Padova

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