La nota del 18 maggio

“Quei giorni perduti a rincorrere il vento, a chiedere un bacio e a volerne altri cento..” (Fabrizio De Andrè)

Se in questo periodo non vi è un argomento dominante sulle prime pagine è un buon segno, visto che ad unificare i titoli di solito sono i fatti legati alle guerre in Ucraina e Medio Oriente. E cosi Corriere e Stampa scelgono il voto dell’Italia in Europa appaiato ai paesi dell’Est sui diritti Lgbt, cosa da cui si dissocia Tajani nella maggioranza (trattasi di argomento delicato in cui sia la difesa della famiglia tradizionale sia il via libera a quelle “nuove” sono a rischio di smentite dalla realtà dei rapporti interpersonali). Repubblica dilata lo scontro degli imputati con i giudici sulla vicenda genovese, scontro causato sia dagli avvocati di Roberto Spinelli secondo i quali il loro assistito avrebbe parlato di finanziamenti “leciti” e non “illeciti” a Toti, come invece scritto nei verbali pubblicati dai giornali, sia dal ritardo dell’interrogatorio al presidente della regione, cosa che il centrodestra vorrebbe venisse accelerato. Il Messaggero si occupa dei 40 mila statali di cui avrebbero bisogno i ministeri e che non si trovano e potrebbero essere rimpiazzati attraverso l’aumento dell’età pensionabile. Il Sole esplode in apertura un’indagine della Direzione antimafia, che stima due miliardi di crediti d’imposta fittizi in mano alle cosche, dato preoccupante che getta ombre su uno strumento fiscale molto utile e importante.

Il Fatto è l’unico quotidiano a prendere sul serio la proposta di pace buttata lì in Cina da Putin, una specie di atto dovuto per aiutare Pechino a mostrarsi meno schierata con Mosca agli occhi dell’Occidente. Ovviamente, il quotidiano sul quale scrive di geopolitica Alessandro Orsini fa sapere che lo sciagurato Zelensky ha detto subito no.

Il Viminale, lo scrive in prima pagina il Giornale, teme attentati in occasione delle elezioni, mentre gli Stati Uniti invitano all’allerta i propri cittadini e le proprie sedi nel mondo. Shani Louk, presa in ostaggio da Hamas nel blitz del 7 ottobre, è stata trovata cadavere insieme ad altri due israeliani.

La Stampa valorizza i calcoli di Scope Ratings, agenzia tedesca sul modello di Moody’s, secondo la quale il debito italiano sarà nel 2028 il 143,7 per cento del Pil, peggio della Grecia che si fermerà al 140 per cento.

Il Fatto fa sapere che Landini è vicino a raggiungere il traguardo delle 500 mila firme che servono per ottenere il referendum sul Jobs Act e che punta a raccoglierne un milione per dare più forza alla sua campagna.

Giorgia Meloni parla di accelerare sul nucleare alla riunione del B7, dove Marcegaglia invita politica e imprese ad agire insieme “sulle grandi sfide globali”.

Giorgetti risponde a Patuelli sul Superbonus e dice che poichè tutti fanno sacrifici, “se li fanno anche le banche non è sbagliato”.

Marco Elio Rottigni, attualmente responsabile delle partecipazioni estere di Intesa, sarà il nuovo direttore generale dell’Abi, la contropartita richiesta da Messina per la conferma di Patuelli.

I russi confiscano 463 milioni di beni a Unicredit, ma ne mantengono formalmente l’attività sul proprio territorio. Se ne discuterà nel tavolo con i russi attivato da Tajani.

Riunione d’emergenza oggi del Cda della Fondazione Crt dopo le accuse di Palenzona ieri su La Stampa. Giorgetti potrebbe ancora decidere il commissariamento.

La Ue continua a ostacolare l’accordo tra Ita e Lufthansa: ora vuole il rilascio del triplo degli slot.

Sarà direttamente Bergoglio a valutare se un’apparizione mistica è vera oppure no. A parte l’incertezza strutturale dell’evento, il Pontefice che più ha abbandonato il sacro si nomina arbitro delle eventuali manifestazioni del divino, anche se l’intero provvedimento impone una stretta a fenomeni che spesso sono di credulità popolare e basta.

Lollobrigida ci prende ormai gusto e offre la sua gaffe a cadenza fissa: ieri ha organizzato un evento agli Internazionali di tennis e ha trovato il modo di dire che con le cene si evitano le guerre.

La Juve licenzia Allegri, dopo la scientifica scenata dell’allenatore contro la società alla fine della vittoriosa partita con l’Atalanta. Juventini divisi tra chi gli riconosce meriti importanti e chi lo accusa di aver gestito male l’ultima stagione. Monterò traghetterà la squadra a Thiago Motta.

A Imola ieri le Ferrari erano i ottima forma. Incrociamo le dita per oggi e domani.

Ed  ecco  alcuni  dettagli/approfondimenti.  Scintille  sulle  norme «Lgbt+». Opposizione contro il governo. L’Italia non firma la dichiarazione Ue con 8 Paesi dell’Est. Roccella: ricalca il contenuto della legge Zan. Schlein: che vergogna. Conte: inseguono il modello orbaniano. (Alessandra Arachi, Corriere della Sera)

L’Italia non firma la dichiarazione Ue per i diritti Lgbtq+. Schlein: “Rabbia e vergogna”. Roccella: “Sinistra usa omofobia per avere il gender”. A non firmare anche Ungheria, Romania, Bulgaria, Croazia, Lituania, Lettonia, Repubblica Ceca e Slovacchia. (Gabriella Cerami, Repubblica)

Zan (Pd) «Ipocriti, a parole contestano le discriminazioni e poi si schierano con chi le vuole». (Maria Teresa Meli, Corriere della Sera)

Tajani: «Sono diritti inviolabili». Lo smarcamento del ministro oltre le questioni dell’economia. Il confronto al telefono con la premier dopo lo scontro sul Superbonus. Il leader ha incontrato rappresentanti dei dipendenti «Lgbt+» del «suo» ministero. (Monica Guerzoni, Corriere della Sera)

Massimo Franco sul Corriere: Così l’Italia può scivolare verso i margini dell’Europa. Ci sono due episodi che sembrano indicare un clima europeo non proprio favorevole all’Italia e al suo governo. Il primo è la decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo di ammettere il ricorso di un ex segretario radicale contro la legge elettorale del nostro Paese: ricorso che Palazzo Chigi ritiene infondato, e sul quale sta preparando una memoria difensiva. Il secondo è una dichiarazione proposta dal Belgio ai 27 Stati membri a difesa delle comunità Lgbtq per la giornata internazionale contro l’omofobia. Otto Paesi non l’hanno firmata, tutti dell’Europa orientale. Più l’Italia. E pensare che il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ieri ha invitato le istituzioni a impegnarsi «per una società inclusiva e rispettosa delle identità».

“Toti pretendeva fondi illeciti”. Giallo sul verbale di Spinelli jr. Il racconto del figlio del ras del porto: “Chiamava lui e faceva sceneggiate per averli”. Ma è scontro sulla trascrizione. I legali scrivono al gip: “Ha detto finanziamenti leciti”. Carozzi e il voto su Rinfuse: “Non mi sorprendo dello scandalo”. Scio’ Aldo trovò le cimici sullo yacht: “Spiato dai miei rivali, indagate”. La denuncia che rischiò di far saltare l’inchiesta per corruzione sul sistema Toti. E in un’altra occasione pensò di essere sotto controllo per la sua relazione sentimentale. (Marco Lignana e Marco Preve, Repubblica)

«Illeciti». «No, leciti». È un caso la parola usata dal figlio di Spinelli. Lui: ho parlato soltanto di erogazioni consentite. (Giuseppe Guastella e Andrea Pasqualetto, Corriere della Sera)

Il giallo dell’interrogatorio di Spinelli jr. “Toti ci chiedeva finanziamenti illeciti”. Per l’imprenditore Roberto Spinelli, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti avrebbe voluto «finanziamenti illeciti». Una frase che sarebbe un macigno sulla posizione di Toti, un pesantissimo j’accuse nei suoi confronti da parte di uno dei principali indagati nell’inchiesta sulla corruzione ai vertici della Regione. Il condizionale però è d’obbligo, perché quelle parole, contenute nella trascrizione dell’interrogatorio di garanzia affrontato lunedì scorso da Roberto Spinelli, sono state contestate formalmente ieri nel tardo pomeriggio dallo stesso imprenditore, tramite gli avvocati che lo difendono (e che assistono anche il padre, Aldo Spinelli), Alessandro Vaccaro e Andrea Vernazza: secondo la nota inviata all’autorità giudiziaria tramite Pec, Roberto Spinelli sostiene di aver risposto a una domanda parlando di «finanziamenti leciti», non illeciti. (Marco Fagandini e Tommaso Fregatti, La Stampa)

Caso Toti, mossa di Salvini: ispettori al porto di Genova. Rixi: evitare il blocco dei lavori. Il procuratore e l’interrogatorio: nessun obbligo sui tempi. Boom di esposti anonimi ai pm su presunti vecchi casi di corruzione. Sentito per 5 ore il membro del comitato portuale che in un primo tempo si oppose. (Alessandro Fulloni, Corriere della Sera)

Aiuti ai politici corrotti e attacchi ai giudici. La nuova destra distorce il diritto. Inchiesta sullo stato della democrazia in Italia. Meloni sta avviando una riforma costituzionale che avrà due punti cruciali: la separazione delle carriere e la modifica del funzionamento del Consiglio superiore della magistratura. E forse, anche, la cancellazione di uno dei capisaldi del nostri sistema: l’obbligatorietà dell’azione penale. La riforma sta per essere approvata con la benedizione del ministro Nordio e di quella che lui stesso chiama “la ministra”, la sua potentissima capa di gabinetto Giusi Bartolozzi, magistrata fuori ruolo ed ex parlamentare di Forza Italia (con ottime entrature anche in Italia Viva) che gestisce tutti i dossier più delicati. La separazione delle carriere è stata una bandiera di Gelli, poi adottata da Silvio Berlusconi Le prigioni scoppiano e sono completamente fuori controllo: i suicidi tra i detenuti crescono. (Giuliano Foschini, Repubblica)

Carlo Bonini su Repubblica: La grottesca caricatura del garantismo. In questi diciotto mesi di governo, abbiamo assistito allo spettacolo di una destra convinta che la definizione della propria legittimità politica alla guida del Paese passi attraverso un regime speciale che la sottragga al controllo di legalità.

Il duello saltato da Vespa. Conte contro Elly (e Giorgia). «Volevano escludere gli altri». Esposto su Meta: altera la visibilità dei politici. I sondaggisti: il confronto avrebbe polarizzato l’attenzione sulle due leader. Riparte il dibattito sulla par condicio. Lupi: è antistorica, va superata. (M. Cre., Corriere della Sera)

L’enigma del Centro affollato e diviso (ma diventerà decisivo). Sarà indispensabile al campo largo per competere con Meloni. Il duo Renzi-Calenda alla prova decisiva del 4 per cento alle elezioni europee. (Francesco Verderami, Corriere della Sera)

Paolo Decrestina sul Corriere: Le parole dei partiti. Dai diritti alle imprese, dalla pace all’agricoltura. Dietro i termini più usati nei programmi elettorali, le strategie (e i travagli) delle forze politiche. Nel programma di FdI 4 mila parole, 2 mila per Lega e FI. Pd a quota 15 mila, M5S a 31 mila.

Casa, mini condono e salva-grattacieli: il blitz di Salvini con l’ok di Meloni. Il decreto in arrivo la prossima settimana in cdm non convince ancora Forza Italia. Il vicepremier sente Sala: nel testo anche la norma per Milano. (Giuseppe Colombo, Repubblica)

Via al processo contro Pfizer e Ue. A Liegi prima udienza nei confronti dell’ad Albert Bourla e della Von der Leyen per le trattative segrete a colpi di sms (poi cancellati) sull’acquisto dei vaccini anti Covid. Tutto rinviato a dicembre per decidere sul conflitto di competenze con la Procura europea. Ursula von der Leyen non è riuscita a sottrarre alla giustizia belga l’inchiesta Pfizergate che la riguarda e rimarrà «tra color che son sospesi» almeno sino alla fine dell’anno: è questo l’esito della prima udienza a porte chiuse che si è tenuta ieri a Liegi a seguito della denuncia presentata da Polonia e Ungheria, insieme con il lobbista Frédéric Baldan, il presidente del partito francese «Les Patriotes» Florian Philippot e l’associazione Generazioni future contro il presidente della Commissione europea, accusata di corruzione, conflitto d’interessi, interferenza nelle funzioni pubbliche e distruzione di documenti (i famosi sms spariti, che lei e l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, si erano scambiati per negoziare in totale segretezza il prezzo dei vaccini anti Covid). L’udienza di ieri era stata convocata per decidere se dovevano essere i pubblici ministeri belgi o la Procura europea Eppo (European public prosecutor’s office) ad avere la competenza sull’indagine Pfizergate. La parte civile aveva depositato la denuncia presso la Procura di Liegi a gennaio 2023, ma già prima, il 14 ottobre 2022, la Procura Ue, diretta dalla Procuratrice rumena Laura Kövesi, aveva annunciato di aver avviato un’indagine sull’acquisizione dei vaccini anti Covid nell’Ue, scaturita dalle pesanti critiche formulate verso Von der Leyen dalla Corte dei conti europea, dalla mediatrice europea e dalla commissione Covid del Parlamento europeo, che aveva convocato, invano, sia lei che Bourla a riferire sui negoziati per l’acquisto dei vaccini. (Maddalena Loy, La Verità)

Le industrie del G7: “No al protezionismo, i Paesi collaborino su AI e investimenti”. A Roma il summit delle imprese che hanno consegnato le loro raccomandazioni alla premier Meloni. Marcegaglia: “Nelle politiche industriali servono un patto tra governi e uno tra pubblico e privato”. (Filippo Santelli, Corriere della Sera)

Pnrr, i controlli solo sulla carta. Il governo disarmato contro le frodi. “Prendiamo 5 milioni, chi se ne accorge?”. L’inchiesta di Genova svela la mancanza di risorse e personale. (Giuseppe Colombo e Filippo Santelli, Corriere della Sera)

Due miliardi di falsi crediti in mano alle cosche di mafia. Si calcola che circa 2 miliardi di euro di crediti d’imposta fittizi siano in mano alle cosche di mafia. Ma potrebbero essere molti di più. La stima indicativa è della Direzione investigativa antimafia e non rientra nei calcoli sul valore delle frodi finora fatti emergere da agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, perché è basata su indagini preliminari in corso di istruzione per le quali non c’è stata ancora una discovery e che presto potrebbero riservare interessanti sorprese. Una brutta faccenda, basata su falsi crediti per superbonus, bonus facciate, sismabonus e bonus Ricerca&Sviluppo creati ad hoc da società «cartiere» — riconducibili alla ‘ndrangheta ma intestate a personaggi albanesi —, notai e fiscalisti compiacenti, e che arrivano a sfruttare funzionari “compiacenti”. (Ivan Cimmarusti e Sara Monaci, Il Sole 24 Ore)

Illimity, bollette e multe ora si pagano in ufficio alla macchinetta del caffè. La rete con Confida. In Italia 830 mila distributori automatici. (Alessia Conzonato, Corriere della Sera)

Gli altri temi del giorno

Recuperati i corpi di tre ostaggi. C’è anche Shani, la ragazza- simbolo. Pronto il molo Usa per gli aiuti a Gaza. L’Italia e 12 Paesi chiedono a Netanyahu di fermarsi a Rafah. (D. F., Corriere della Sera)

L’ultima sfida di Rajoub, fedelissimo di Arafat: «Israele fuori dal calcio». E la Fifa prende tempo. Il capo della Federazione palestinese: sospendeteli. Hanno violato le leggi internazionali, vanno esclusi dalle competizioni. (Davide Frattini, Corriere della Sera)

Incendia la sinagoga, ucciso dalla polizia. L’allerta in Francia. Spari all’ambasciata dello Stato ebraico: arresti in Svezia. In Francia vive la terza comunità ebraica più grande al mondo dopo Israele e Usa. (Marta Serafini, Corriere della Sera)

Putin-Xi, la tregua olimpica e l’abbraccio da interpretare. Lo zar sostiene che con il leader cinese si è parlato del cessate il fuoco chiesto da Macron. (Guido Santevecchi, Corriere della Sera)

Putin continua la guerra, ma in Cina parla di pace. così Putin dal palco cinese: “Non ci siamo mai rifiutati di negoziare, cerchiamo una soluzione sostenibile e giusta del conflitto con strumenti pacifici. Siamo aperti al dialogo sull’Ucraina, ma i negoziati devono tenere conto degli interessi di tutti i Paesi coinvolti”. Il presidente russo approva il piano “positivo” per la risoluzione del conflitto elaborato dal cinese Xi che ha incontrato per la 43ª volta, la seconda negli ultimi sei mesi, e sfida le cancellerie occidentali proprio mentre si avvicinano le urne europee: uno sgambetto per gli alleati di Kiev che affronteranno le elezioni tra una manciata di giorni. Da Xi il presidente russo ha anche discusso della tregua olimpica per gli imminenti giochi di Parigi: Zelensky non ci crede, “iniziative così con Putin non funzionano”. Dopo aver proposto l’invio di truppe Nato al fianco di Kiev, invece sconvolge gli alleati il presidente francese Macron, che invita i rappresentanti russi il 6 giugno per celebrare l’80° anniversario del D-day, lo sbarco di quella Seconda mondiale che tanto piace ricordare al presidente russo per il sacrificio di Mosca, all’epoca. (Michela Iaccarino, Il Fatto Quotidiano)

La versione di Krah: “Non prendo soldi dai russi. Le SS criminali? Sbagliato generalizzare”. L’intervista con lo “spitzenkandidat” dell’Afd alle Europee: “C’è fobia verso i cinesi. Sono un miliardo e mezzo di persone, ci sono enormi interessi economici. Non rinuncio ad avere rapporti con loro”. (Tonia Mastrobuoni, Repubblica)

Russia, pagamenti difficili anche in Cina Fuga verso le cripto. Il motore della “macchina da guerra russa” inizia davvero a battere in testa. A oltre due anni dall’aggressione dell’Ucraina, Mosca incontra difficoltà inedite nei pagamenti internazionali, che ora si sono estese persino alla Cina, il più amico tra i Paesi amici. Serve anche a mettere a punto nuove strategie su questo fronte la visita di Vladimir Putin nella Repubblica popolare. «Abbiamo concordato che Russia e Cina continueranno a potenziare i contatti tra le istituzioni bancarie e che utilizzeranno energicamente i sistemi di pagamento nazionali pr servire i nostri operatori economici», ha dichiarato ieri il presidente russo secondo Interfax. I problemi nel condurre transazioni sono ormai evidenti, confermati anche dagli ultimi dati ufficiali sugli scambi: a marzo le esportazioni cinesi verso la Russia sono diminuite del 15,7% in valore (Sissi Bellomo, Il Sole 24 Ore)

La presidente Zourabichvili: “In Georgia la guerra può scoppiare solo se l’Europa ci abbandona”. Intervista alla leader: “I segni dell’influenza di Mosca sono molti ed evidenti. Metterò il veto alla ‘legge russa’ e spero che le pressioni di Bruxelles funzionino. Alle elezioni di ottobre ci saranno tentativi di frode. Sarà come un referendum sul nostro percorso verso l’Ue”. (Anais Ginori, Repubblica)

La denuncia di una Ong americana: “Le proteste nei campus universitari Usa pagate da finanziatori cinesi”. Secondo il Network Contagion Research Institute, il vero obiettivo non sarebbe combattere Israele ma destabilizzare gli Stati Uniti. (Paolo Mastrolilli, Repubblica)

Ernesto Galli della Loggia sul Corriere: L’ostilità che ferisce l’Occidente. I giovani che protestano nelle università si servono di Israele come un simbolo, un capro espiatorio. Attaccano Israele ma per esprimere il proprio rifiuto nei confronti dell’Occidente.

«Per alcuni siamo insopportabili. Non attacchiamo, rispondiamo». Il vicepremier Kalinak: è stanco ma cosciente, anche i medici sono fiduciosi. Il premier incriminato quattro volte, ma non sono mai pervenuti a nulla. Avevano persino tentato di legarlo invano all’assassinio di Kuciak. Abbiamo vinto le parlamentari e poi le presidenziali I media e le ong delusi perché non abbiamo rapporti stretti con loro. Diversamente da come appare in pubblico, Fico è una persona calma, pensa sempre alle esigenze degli altri, non è per niente egoista. (Alessandra Muglia, Corriere della Sera)

Matteo Falcinelli e i video «Quando li riguardo provo il dolore di allora». Lo studente italiano è in attesa di un visto per lasciare Miami. (Fulvio Fiano, Corriere della Sera)

Veneto salvo dalle inondazioni. Zaia: servono più opere idrauliche. Mai così tanta pioggia da 300 anni. Il governatore: l’Italia metta in sicurezza il territorio. (Michela Nicolussi Moro, Corriere della Sera)

Fleximan tradito dalle telecamere Indagato metalmeccanico 42enne. Rovigo, avrebbe danneggiato 5 rilevatori. Fa parte di Forza Nuova. Sospetti su altri casi. (Roberta Merlin, Corriere della Sera)

Il Corriere intervista Cristiano Malgioglio: «Presentai io Dori a De André, svenni davanti a Sophia Loren. Un marinaio mi insegnò a baciare. L’omofobia? Mai conosciuta. Berlusconi mi disse: lei è tutto meno che volgare. »

Di Mare, la malattia e il coraggio. Si era sposato pochi giorni fa. Addio al giornalista, aveva 68 anni. L’amianto respirato in guerra e il caso con la Rai. (Ilaria Sacchettoni, Corriere della Sera)

Sofia, l’ex vigile gentile uccisa dal vicecomandante “L’aveva lasciata da poco”. A spararle è stato Giampiero Gualandi, 63 anni, vicecomandante dello stesso corpo di polizia locale in cui aveva lavorato anche lei e con cui aveva una relazione segreta e altalenante. Dopo un interrogatorio risolto senza rispondere e di qui il fermo con l’accusa di omicidio volontario, il legale di quest’uomo sposato con due figli, ha promesso che oggi parlerà con il giudice. Insisterà a dire che il colpo è partito accidentalmente e sfiderà la perizia balistica. (Filippo Fiorini, La Stampa)

Gli Anniversari

1198, incoronazione di Federico II re di Sicilia
1652, il Rhode Island rende illegale la schiavitù
1803, il Regno Unito dichiara guerra alla Francia
1804, Bonaparte imperatore dei francesi
1839, muore a Firenze Carolina Bonaparte
1897, a Londra compare Dracula il non morto
1909, muore a Melbourne Fred Perry
1921, entra in commercio il cerotto
1933, Roosevelt crea la Tennessee Valley Authority
1944, gli Alleati conquistano Cassino
1951, Raising presenta il Tetra Pak
1969, parte la missione Apollo 10
1974, l’India possiede l’arma nucleare
1976, in vigore il divieto di fumo in Italia
1978, l’aborto approvato in via definitiva
1978, ciclismo: Eddy Merckx si ritira
1988, muore a Milano Enzo Tortora
1993, arrestato il latitante Nitto Santapaola,
1995, Chirac nomina Juppé presidente
1998, Microsoft accusata di posizione dominante
1999, Ciampi giura davanti al Parlamento
2006, Il Nepal si dichiara Stato laico
2014, gli svizzeri bocciano l’aumento dei salari

Nati oggi

1868, Nicola II Romanov
1872, Bertrand Russell
1897, Frank Capra
1920, Karol Wojtyla
1937, Anna Bartolini
1937, Silvan
1939, Giovanni Falcone
1941, Edoardo Boncinelli
1943, Giorgio Squinzi
1945, Giuseppe Ayala
1946, Giampiero Galeazzi
1960, Yannick Noah
1966, Enrico Brignano

Si festeggia San Giovanni I

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