“Nella vita, sapete, non c’è gran scelta. O si marcisce o si arde” (Joseph Conrad)
Il piano Biden per il cessate il fuoco a Gaza non fa passi avanti, “é come spingere un masso in salita” scrive Federico Rampini sul Corriere, anche se fonti israeliane di stamattina riportate dalle agenzie sembrano aprire alle trattative “per riavere tutti gli ostaggi” ancora in vita. Nel frattempo Putin se la prende con le madri e le mogli dei soldati russi che protestano: le definisce “agenti stranieri” perchè possono far capire all’esterno quante vittime l’aggressione all’Ucraina ha fatto nell’esercito russo, ed è un altro episodio di una violenza mai vista all’interno di una tragedia.
E così le prime pagine seguono la campagna elettorale per le europee, campagna ormai totalmente slegata dai contenuti che vanno messi a terra a Bruxelles da chi viene eletto: Repubblica accusa Meloni di volere il plebiscito, il Corriere cerca di farla franca con il solito “scontro tra i leader”, il Giornale invita a scegliere “L’Europa giusta”, il Fatto la smena con l’accusa ai ministri, già vista in ogni tornata elettorale da parte dei governi di ogni colore, di usare i voli di Stato per fare i comizi in giro per l’Italia.
Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, è l’unico a invitare le forze politiche ad ancorarsi alle cose concrete e impegnarsi affinchè la nuova commissione europea non faccia più politiche anti industriali con il pretesto dell’ambiente. E poi aggiunge che ha parlato del piano casa per mettere sul mercato alloggi a costi contenuti di affitto o di mutuo anche con la premier Meloni, un progetto di alto valore sociale per risolvere l’emergenza abitativa per studenti, giovani coppie, nuovi assunti che si spostano per lavoro e immigrati. Case di qualità che possono nascere grazie al sostegno di “fondi pazienti”, enti previdenziali, Cdp, banche e quant’altro e rispondere alla domanda attualmente inevasa di un milione e 300 mila alloggi.
Meloni rilancia il provvedimento per ridurre le liste d’attesa, aggiungendo che si potranno fare visite specialistiche anche durante il week end: ma Stampa e Messaggero scrivono che non vi sono i fondi necessari perchè Giorgetti vuol dare solo 300 milioni mentre servirebbe un miliardo e mezzo. Il ministro Schillaci avverta la premier che la sanità è cosa troppo seria per giocarsela a vuoto in campagna elettorale perchè può essere un boomerang: o seguono i fatti, oppure è meglio non parlarne proprio.
Il clima da campagna elettorale non si avvertiva invece ieri sera nella grande bellezza dei giardini del Quirinale al ricevimento del presidente Mattarella per la Festa della Repubblica, dove ovviamente Meloni, la sorella Arianna e i ministri più importanti erano più gettonati rispetto a quelli dell’opposizione (Schlein non c’era), insieme al capo degli imprenditori, ai manager pubblici, a Padre Benanti, l’uomo dell’intelligenza artificiale del Papa, del governo e dell’Onu. La passeggiata per i saluti fatta dal presidente insieme alla figlia Laura tra gli ospiti è stata accolta con grande affetto da tutti i presenti.
Bisignani sul Tempo evoca lo spettro di un nuovo Superbonus sui conti pubblici a causa delle garanzie concesse alle imprese durante il Covid: sarebbero in ballo finanziamenti per 300 miliardi di euro con “Garanzia Italia” della Sace decisi a suo tempo dalla coppia Conte-Gualtieri. E anche per questo, conclude, Giorgetti starebbe pensando di gettare la spugna: “non vuole diventare il capro espiatorio dei propri predecessori, a pochi mesi da una finanziaria ingestibile”. Ma la sua è anche una tattica.
Carlo Ancelotti vince la sua sesta Champions come allenatore, record difficilmente battibile, la quindicesima del Real Madrid. Antonio Conte e il Napoli si accordano.
Ed ecco alcuni dettagli/approfondimenti. Mattarella tra il 2 Giugno e il voto «Consacreremo la sovranità della Ue». Sottolinea «il lascito della Liberazione». E sulla pace: no a baratti tra sicurezza e diritti. Gli italiani scrissero una pagina decisiva di democrazia e posero le basi per il rinnovato patto sociale della Carta costituzionale. Occorre l’avvio di un processo in grado di porre fine ai massacri e porti a una pace stabile attraverso il cessate il fuoco, l’accesso umanitario a Gaza e la liberazione degli ostaggi. (Marzio Breda, Corriere della Sera)
«Alle Europee un referendum». E Meloni dal palco sfida Schlein. Il comizio a Roma: non sarei democratica? Rispondimi. La sinistra dà alibi agli estremisti. Il voto è una scelta tra un’Europa ideologica, nichilista, centralista e tecnocratica e la nostra Europa, coraggiosa, fiera, che non dimentica le radici. A chi resta in silenzio se una donna viene insultata da un uomo e protestano se lei si difende chiedo: fateci capire il vostro femminismo. Le forze che hanno bivaccato sulla pelle degli italiani faranno di tutto per metterci impedimenti. (Adriana Logroscino, Corriere della Sera)
Meloni, la sfida sovranista: posa da vittima e trasforma le Europee in un referendum. Un’ora di comizio a Roma, senza pienone, sempre col gobbo davanti. Niente annunci mirabolanti e l’appello ai seguaci per le Europee: l’8 e 9 giugno vuole un plebiscito “fra due visioni opposte”. (Lorenzo De Cicco, Repubblica)
Carmelo Lopapa su Repubblica: Meloni e il richiamo della foresta. La leader di Fratelli d’Italia dismette i panni per lei strettissimi da presidente del Consiglio e pretende il sì al suo personalissimo referendum.
«Lei cancella la libertà». La segretaria pd con Sala batte su salari e sanità. A Milano l’evento con i candidati: noi contro ogni nazionalismo. Non ce ne facciamo nulla di una premier donna che non si batte per i diritti di tutte le donne. (Maurizio Giannattasio, Corriere della Sera) Schlein: “Con Meloni premier gli italiani vivono peggio. E ora arrivano i tagli”. Intervista alla segretaria del Pd: “Il programma della leader FdI per le Europee è: la verità ve la diciamo dopo il voto. La gente è stufa del suo vittimismo”. (Giovanna Vitale, Repubblica)
Salvini e il no alla guerra. Vannacci saluta i militanti «Siete come la X legione». Sul palco i big del partito (freddi) e «Generale» di De Gregori. Come «Il gladiatore». Siete tantissimi. Al vostro segnale scateneremo l’inferno. (Cesare Zapperi, Corriere della Sera)
Il Capitano e il Generale. «Scateniamo l’inferno». Facile vedere un rimando alla X Mas di Junio Valerio Borghese, ma l’alto ufficiale é già oltre: «Al vostro segnale scateneremo l’inferno». Boato. Applausi. Foto a raffica e clima da curva. Un tifo che si rinnova un minuto più tardi quando tocca a Matteo Salvini: «Questa è una piazza che chiede, invoca, vuole costruire pace. Troppi stanno parlando a sproposito di guerra in queste settimane. Questo è l’impegno sacrodi questa piazza: mai un soldato a morire in Ucraina, mai un missile italiano a spargere sangue in Russia. L’Italia non è in guerra contro nessuno». (Stefano Zurlo, Il Giornale)
Tarquinio tra Togliatti e pizze «pacifiste»: il Pd? Non mi sta dando tanta accoglienza. Il giornalista: la base è con me. Prima di candidarmi ci ho pensato 8 mesi. (Alessandra Arachi, Corriere della Sera)
Maurizio Molinari su Repubblica: Europa, un voto spartiacque all’ombra di Mosca. L’interesse del Cremlino è portare scompiglio al fine di far implodere l’Ue, rescindere il legame con gli Stati Uniti. E far venir meno la fiducia dei cittadini nella democrazia rappresentativa.
«Avanti sul premierato, la sinistra contro mi fa orrore. Decideranno gli italiani». Casellati: non c’è alcun pericolo di deriva autoritaria. Oggi loro protestano, sono gli ultimi giapponesi. Potremo disegnare la legge elettorale solo dopo il passaggio del testo dal Senato alla Camera. (Paola Di Caro, Corriere della Sera)
Angelo Panebianco sul Corriere: Una riforma buona. E un’altra no. Bene l’intervento sulla giustizia. Ma il premierato non convince. Nordio conosce perfettamente la materia. Molto diverso è il caso del premierato: la proposta è assai deficitaria sul piano tecnico.
Quante divisioni ha l’Europa. La guerra riporta alla luce nell’Ue le rivalità storiche: sta nascendo una nuova cortina di ferro e si rischia un’instabilità intensa. Perciò serve promuovere un assetto di sicurezza paneuropea. (Lucio Caracciolo, Repubblica)
Toti e il summit con l’assessore «Vado avanti, no alla sfiducia». L’incontro ai domiciliari. E il gip a Spinelli: può ospitare tre amici per giocare a carte. «Prima esco e poi si vedrà». Giampedrone: l’ho trovato combattivo e attento a ogni pratica. (Andrea Pasqualetto, Corriere della Sera)
Stop incentivi alle elettriche e i tedeschi fanno il pieno di vetture diesel e benzina. Berlino dimostra che senza «aiuti» le auto a batteria faticano: + 28% gli acquisti dei veicoli a combustione. In Italia vendute 1.100 Ferrari e un centinaio di 500e. Il mercato è sovrano e i clienti delle case automobilistiche hanno scelto: Italia, Spagna e Germania guidano la risalita della benzina, a +7,3% in UE, mentre il diesel ha perso in Italia (-21,1%), in Spagna (-19,3%) e Francia (-18,1%) ma ha guadagnato in Germania mettendo a segno un +28,2%. Crescita accelerata dallo stop agli incentivi all’elettrico. L’Acea, l’associazione dei costruttori europei di autovetture, ha diffuso i dati di vendita relativi ad aprile 2024 e ai primi quattro mesi dell’anno, che riservano dettagli interessanti. Guardando al solo mese di aprile, l’aumento delle immatricolazioni è stato del 13,7% rispetto al 2023, con la fetta più grande del mercato che è andata alle vetture alimentate a benzina (36%). (Camilla Conti, La Verità)
Ilva, lo Stato avvia la vendita «Criticità sugli impianti, effetto della vecchia gestione». Urso: iter da luglio. Previsto un piano da 4,5 miliardi per gli stabilimenti. La prossima settimana iniziano le visite da parte di tre importanti attori internazionali. (Michelangelo Borrillo, Corriere della Sera)
Corsa a succo d’arancia, cacao e caffè. La speculazione fa volare i prezzi. Effetto raccolti, costi triplicati. Le quotazioni delle fave per il cioccolato a 10 mila sterline. Negli ultimi 30 anni perso il 5% del Pil agricolo mondiale per calamità naturali. Riso e impatto del clima (Sara Tirrito, Corriere della Sera)
Gli altri temi del giorno
Pressione su Bibi per l’intesa. Gantz: c’è impegno sul piano. Il premier: Hamas deve sparire. Ben-Gvir e Smotrich pronti a lasciare, Lapid offre una rete. Ora tocca a Sinwar. (Davide Frattini, Corriere della Sera)
A Tel Aviv 120mila persone in piazza contro Netanyahu. È stata una notte di manifestazioni e proteste a Tel Aviv, dove decine di migliaia di persone hanno riempito il centro chiedendo al governo di portare avanti l’accordo per il rilascio degli ostaggi e per la destituzione del primo ministro Benjamin Netanyahu. È stata la manifestazione più imponente da quella seguita al massacro di Hamas del 7 ottobre: circa 120.000 persone cui si sono affiancate altre dimostrazioni in numerose località del Paese. In Piazza della Democrazia, dopo la fine della manifestazione ufficiale, le persone hanno continuato a intonare slogan per il rilascio degli ostaggi. Alcuni attivisti hanno acceso un falò e i video pubblicati sui social media mostrano scaramucce con la polizia. Secondo Haaretz, due manifestanti sono stati arrestati e la polizia ha utilizzato un cannone sonoro per disperdere i manifestanti. (La Stampa)
L’invito al Congresso (meglio di Churchill) e il calendario estivo: le mosse di Netanyahu. L’evento, spinto dai repubblicani, entra nella trattativa. L’ala sinistra del partito democratico non sarà presente all’incontro (in data da confermare). (Davide Frattini, Corriere della Sera)
Sami al-Ajrami su Repubblica: La gente di Gaza ora spera: “Rendete reale il piano di pace”. La popolazione teme l’eventuale dopoguerra, tra anarchia e voglia di fuggire dalla Striscia.
Bernard-Henri Lévy su Repubblica: A Parigi contro le tenebre dell’antisemitismo. Ecco perché ci riuniamo il 3 giugno. L’anima dell’Europa è in pericolo. Dovrebbe essere, per parafrasare Paul Celan, la patria degli uomini e dei libri. Invece torna a essere il luogo dei vituperi più criminali.
Zelensky spinge per colpire la Russia. Mosca attacca basi e infrastrutture. Il leader ucraino sarà al G7 in Puglia. A Singapore confronto con Austin. Varsavia fa alzare i jet. «I prigionieri usati come sacchi da boxe» Le accuse all’Armata: torture e stupri. L’ipotesi di uno scambio totale dopo Lucerna. Alle trattative per l’ultimo scambio hanno partecipato gli Emirati Arabi Uniti. (Marta Serafini, Corriere della Sera)
Zelensky porta la guerra sul fronte Orientale. A Singapore in cerca di alleanze anti-Mosca. Il leader ucraino proverà a ottenere un bilaterale anche col ministro della Difesa cinese, Dong Jun. Nessuna conferma fino a tarda sera, ma qualcuno della delegazione cinese si lascia sfuggire che si tratta di un «dilemma» per la differenza di grado diplomatico e per la rilevanza di un incontro che dovrebbe ricevere il placet dai vertici del potere di Pechino. Sin qui, Zelensky non ha mai cavalcato le ipotesi lanciate da Washington di assistenza militare cinese a Mosca, in particolare con l’invio di materiali dual use, negata con forza anche da Dong nel suo colloquio di venerdì con Austin. Anzi, ha più volte definito decisivo il ruolo di Xi Jinping che il leader ucraino vorrebbe vedere alla conferenza svizzera di metà giugno. Prima che venisse ufficializzato l’arrivo di Zelensky (che ieri Giorgia Meloni ha confermato in presenza anche al G7 in Puglia), il governo cinese ha però di fatto ufficializzato la sua assenza. Il motivo è stato spiegato proprio nelle stanze dello Shangri-La da Cui Tiankai, veterano della diplomazia cinese ed ex ambasciatore a Washington: «Per avere successo, qualsiasi negoziazione ha bisogno della presenza delle due parti in causa. Noi sosterremo qualsiasi iniziativa riconosciuta sia dall’Ucraina, sia dalla Russia». (Lorenzo Lamperti, La Stampa)
Ucraina, sotto piogge di razzi e droni l’intera regione di Kharkiv. Mentre Kharkiv si risveglia da una nottata finalmente tranquilla dopo giorni di fuoco, disturbata solo da quattro esplosioni prima di mezzanotte che non hanno causato danni, in altre zone del Paese i missili russi hanno preso di mira diverse infrastrutture energetiche con circa 100 attacchi. Le allerte hanno risuonato a più riprese in tutta l’Ucraina e ben 81 tra missili e droni sono stati intercettati dalla difesa aerea. Per l’attacco sono stati usati diversi mezzi, lanciati da più punti sia da terra sia dai bombardieri strategici Tu-95. Nella giornata di ieri sono poi ripresi gli attacchi russi sulla regione di Kharkiv. (Alessandro Parente, Il Fatto Quotidiano)
Pioggia di missili russi, nel mirino i depositi di armi. All’indomani della ministeriale Nato che ha visto aumentare il numero di Paesi disposti ad allentare le restrizioni sull’utilizzo in territorio russo di armi fornite a Kiev, una pioggia di missili e droni russi ha investito il territorio ucraino: centrali elettriche nelle zone di Zaporizhzia, Dnipropetrovsk, Donetsk, Kirovogradsk e Ivano-Frankivs, secondo Kiev, impianti energetici che lavorano per imprese del complesso militare-industriale, secondo quanto ha riferito Mosca, che ha poi fatto saper di aver danneggiato gli arsenali per lo stoccaggio di armi occidentali. È stato il bombardamento più massiccio delle ultime tre settimane: 53 missili e 47 droni in tutto, in buona parte abbattuti. Secondo il coordinatore militare russo Sergej Lebedev, è stato colpito anche l’aeroporto militare vicino alla città di Stry, nella regione di Leopoli; nella base aerea, a detta di Mosca, le forze armate ucraine si stavano preparando a ricevere i caccia F-16 della Nato.(Il Sole 24 Ore)
Minacce ai giudici, inni alla violenza. L’«esercito» pronto a servire Trump. Migliaia i messaggi sulle piattaforme vicine all’ex presidente. La campagna: post rimossi. (Massimo Gaggi, Corriere della Sera)
E a Wall Street sono tanti i big che non mollano il condannato. Contro Biden su tasse e spesa. Salgono sul carro di quello che ritengono il probabile vincitore del voto di novembre. Massimo Gaggi, Corriere della Sera)
Volano le donazioni per la corsa di Trump ma il tycoon perde un elettore su dieci. Per gli strateghi di Donald il caso Stormy Daniels non impatta sui sondaggi. Ma i legali pensano di ricorrere alla Corte Suprema targata Maga. (Paolo Mastrolilli, Repubblica)
Caldo, selfie e inchiostro viola «Re» Modi già festeggia, Gandhi boicotta la tribuna tv. Ieri gli exit poll, il 4 si saprà se il leader indiano ha i voti per cambiare la Carta. (Alessandra Muglia, Corriere della Sera)
Travolti a un minuto dalla salvezza. I pompieri: «Ci sono scivolati via». Udine, ancora dispersi i tre 20enni: il fiume restituisce una borsa. Festeggiavano un esame. (Agostino Gramigna, Corriere della Sera)
Giada gettata dal ponte quando era ancora viva, Sul corpo anche lividi. Padova, il risultato dell’autopsia. La sorella: mai segnali. (Alfio Sciacca, Corriere della Sera)
Addio Philippe Leroy, attore gentiluomo. È morto a 93 anni a Roma dopo una lunga malattia. Le origini nobili, si diede al cinema dopo aver fatto il marinaio.
Il Corriere intervista Eddy Ottoz: «Teddy Reno voleva 100 milioni perché innaffiammo Rita Pavone Saragat mi convocò a pranzo dopo che rifiutai il Cavalierato».
Il Corriere intervista Patrizia Caselli«I tradimenti di Walter Chiari. Ad Hammamet ogni giorno pranzavo o cenavo con Craxi». La conduttrice: ho un tumore al terzo stadio, mi fa paura.
Gli Anniversari
455, i Vandali saccheggiano Roma
1800, prima vaccinazione contro il vaiolo
1835, primo spettacolo per il circo Barnum
1848, Praga: primo congresso Pan-Slavo
1858, avvistata la Cometa Donati
1878, si apre il Congresso di Berlino
1882, muore a Caprera Giuseppe Garibaldi
1891, nasce il calcio di rigore
1896, Marconi chiede il brevetto per il telegrafo
1897, Twain: la notizia della mia morte è un’esagerazione
1924, cittadinanza Usa ai nativi americani
1946, l’Italia vota su Repubblica o Monarchia
1948, nasce la Festa della Repubblica Italiana
1948, Baviera: impiccato il criminale nazista Hoven
1953, Elisabetta II regina del Regno Unito
1954, McCarthy: comunisti infiltrati nella Cia
1977, Indro Montanelli gambizzato dalle Br
1978, muore a Madrid Santiago Bernabeu
1979, Giovanni Paolo II torna in visita in Polonia
1981, muore a Roma Rino Gaetano
1987, Greenspan presidente della Federal Reserve
1989, esce L’attimo fuggente
2001, ripristinata in Italia la Festa della Repubblica
2009, 134,5 mld di dollari alla frontiera italo-svizzera
2012, Mubarak condannato all’ergastolo
Nati oggi
1740, Marchese De Sade
1743, Cagliostro
1835, Pio X
1904, Johnny Weissmuller
1928, Luigi Napolitano
1930, Alfredo Diana
1931, Sandro Viola
1941, Carmine Lamanda
1943, Crescenzio Sepe
1945, Rita Borsellino
1947, Bruno Longhi e Giorgio Cagnotto
1948, Giovanni Angelo Becciu
1951, Marina Confalone
1957, Luciano Pignataro
1958, Luca Danese
1972, Alessandra Facchinetti
Si festeggiano i Santi Marcellino e Pietro Martiri, Sant’Erasmo
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