La nota del 23 giugno

“Quelli di destra mi fanno disgustare della destra, quelli di sinistra della sinistra. Di fatto, con uno di destra sono di sinistra.  Con uno di sinistra, di destra” (Emil Cioran)

Sergio Mattarella dà una buona mano per mantenere la tristissima vicenda di Satnam Singh e del capolarato in agricoltura sulle prime pagine: “mai più braccianti sfruttati”, dice a Torino ad un evento della Croce rossa. I giornali più importanti mandano i propri inviati a Latina e provincia. Anche il Sole lo fa, e Sara Monaci dà conto di un rapporto dei Carabinieri che documenta come gli indiani arrivano chiamati da società che servono solo per accedere al decreto flussi e poi vengono fatte sparire lasciando gli immigrati senza contratto. Il caporale è una specie di amministratore delegato dell’organizzazione criminale che di fatto controlla tutto il sistema, e Renzo Lovato (il padre dell’uomo che scaricò a casa e non in ospedale Satnam) era già sotto indagine in altri procedimenti per capo lardato negli ultimi cinque anni. La Consulta contro il caporalato era guidata sino al 2022 (quando è morto prematuramente) da Roberto Maroni, ex ministro leghista del Lavoro e dell’Interno, e da allora si è riunita una volta sola, scrive il Fatto. La Stampa fa sapere in apertura di prima pagina che non sono stati utilizzati i 200 milioni del Pnrr per costruire gli alloggi proprio per gli immigrati che lavorano in agricoltura. Schlein vuol cambiare la Bossi-Fini.

Il Sole scrive che al Nord entro il 2040 servono due milioni di stranieri in più.

In tutta la vicenda brilla l’assenza di Coldiretti e Confagricoltura, ulteriore testimonianza dell’organizzazione criminale che governa le zone a lavoro agricolo prevalentemente stagionale e comunque intensivo. Anche Lollobrigida se ne tiene lontano. I giornali di destra fanno lo stretto necessario, il Messaggero pure.

Repubblica stressa “la sanità lacerata” in apertura, sottolineando che con l’autonomia differenziata le cose andranno peggio di oggi, aumenteranno i “viaggi della speranza” verso le strutture sanitarie del Centro e del Nord. La Stampa scrive che l’ambiente è una delle materie che con la riforma passa alle regioni, cosa che complica tante cose soprattutto per le imprese. Bisignani sul Tempo recensisce il libro di Nicola Porro “La grande bugia verde” e ricorda che sul nucleare ancora non vi sono fatti, eccetto la posizione favorevole del presidente di Confindustria Emanuele Orsini.

I vigili del fuoco veneti sono in rivolta perchè vogliono restare corpo nazionale e non locale. Tajani dice a La Stampa (dopo aver chiesto ai Popolari europei di aprire ai Conservatori di Meloni) che Forza Italia sarà il garante dell’autonomia utile a tutti.

Per le nomine alla Commissione europee non vi sono novità. Meloni si dichiara neutrale sull’eventuale (molto eventuale) nomina di Enrico Letta al Consiglio d’Europa: non lo candida nè si oppone. Belpietro su La Verità scrive di “polpette avvelenate” per far fuori l’Italia.

Calenda si sottopone ad un’operazione in ospedale e lo fa sapere con un selfie dopo l’intervento.

Negli ex grillini Conte è contrastato apertamente dagli ortodossi Raggi, Appendino, Fico e Di Battista.

Nordio dice al Messaggero che l’Ue ha dato via libera alla riforma che abolisce l’abuso d’ufficio.

Secondo il Corriere servono 13 miliardi all’anno di tagli alla spesa pubblica.

Domani spiega che almeno il 30 per cento degli esami radiologici del Servizio sanitario sono superflui o inappropriati, e molti sono dovuti alla cosiddetta “medicina difensiva”. Così aumentano sia i costi sia le liste d’attesa.

Il Giornale con Regina De Albertis attacca la Procura di Milano che vuol fermare lo sviluppo edilizio della città.

Ventidue società dicono addio alla Borsa di Milano, che perde 21 miliardi di capitalizzazione.

I produttori di auto cinesi per affermarsi hanno avuto da Pechino 231 miliardi di aiuti in nove anni.

Il Sole scrive che l’Italia dovrà restituire all’Ue 160 milioni di “Garanzia giovani” perchè non utilizzati.

Ita potrebbe ripescare il marchio Alitalia. Lo scrive Repubblica.

Lollobrigida assume Marco Bruschini, come direttore dell’Ufficio Affari generali e Bilancio dell’Agricoltura. Sinora si è occupato di turismo.

Libero accusa Salis e la sinistra di voler legalizzare le occupazioni di case.

Domani attacca Bruno Vespa, troppo schierato con il governo e con Giorgia Meloni.

Male la Ferrari alle qualificazioni per il Gran Premio di Spagna. Alla fine Spalletti mette Darmian in difesa al posto di Di Lorenzo e Retegui in attacco al posto di Scamacca per la decisiva partita con la Croazia. Sinner e Musetti in finale a due tornei sull’erba.

Ed ecco alcuni dettagli/approfondimenti. La piazza di Latina: Satnam è stato ucciso Sferzata di Mattarella. Schlein: riscrivere la Bossi-Fini. Calderone: atto di barbarie. (Virginia Piccolillo, Corriere della Sera)

Concita De Gregorio su Repubblica: Nell’Italia schiavista, patrioti bella gente. I sindacati denunciano da anni, la politica non raccoglie.

Ci sono 200 milioni di euro stanziati dal Pnrr per superare gli insediamenti abusivi dove vivono migliaia di lavoratori agricoli, per lo più stranieri e spesso sfruttati, bloccati da mesi. Le aree sono state individuate da due anni ma è ancora tutto fermo. Secondo il Rapporto su «Le condizioni abitative dei migranti che lavorano nel settore agroalimentare» pubblicato a giugno del 2022 dal ministero del Lavoro e dall’Associazione nazionale dei Comuni italiani, sarebbero 150 gli insediamenti non autorizzati che stando alle stime ospiterebbero circa 10 mila immigrati tra casolari e palazzi occupati, baracche, tende e roulotte. Veri e propri ghetti, invivibili, indecenti e pericolosi, che sulla carta andrebbero sostituiti realizzando aree attrezzate con moduli abitabili e la predisposizione di tutti i servizi necessari. Per recuperare tutto il ritardo il governo Meloni lo scorso marzo ha deciso di nominare un commissario ad hoc. Nomina che è sì arrivata, ma solo a inizio giugno, ovvero – segnalano ora i capigruppo dell’M5s nelle Commissioni lavoro e agricoltura della Camera, Valentina Barzotti e Alessandro Caramiello, «60 giorni dopo quanto previsto dal decreto che istituiva questa nuova figura». Insomma al ritardo del piano si aggiunge il ritardo di chi dovrebbe portarlo a compimento. L’incarico in questione è toccato al prefetto di Latina Maurizio Falco, che avrà competenze su tutto il territorio nazionale facendo venir meno i poteri dei tre commissari che sino a ieri si occupavano delle aree degradate di Caserta, Foggia e Reggio Calabria. (Paolo Baroni, La Stampa)

Al Nord servono entro il 2040 2 milioni di stranieri in più. Fondazione Nord Est. Gli occupati nel Nord Italia scenderanno di 2,4 milioni. Non basteranno l’attrazione dei giovani, l’aumento dell’occupazione femminile e l’allungamento della vita media. La crisi demografica, che ormai ha assunto la fisionomia di “glaciazione” – non più solo “inverno” quindi, perché al momento non c’è in vista una “primavera” – ridurrà il numero degli occupati nel Nord Italia di 2,4 milioni entro il 2040, passando da 27,4 milioni del 2023 a 25,1 milioni, in assenza di apporti esterni. La quarta nota della Fondazione Nord Est sugli effetti della demografia su economia e mercato del lavoro nel Nord afferma che «le contromosse dell’attrazione dei giovani, della più alta occupazione femminile e dell’allungamento della vita lavorativa non basteranno a compensare il calo. E nemmeno saranno sufficienti gli afflussi dal resto d’Italia, che tenderanno a ridursi perché anche là opera la riduzione delle nascite». Secondo le stime della Fondazione occorrerà quasi un milione di lavoratori stranieri aggiuntivi; con le loro famiglie assommano a due milioni di persone estere in più rispetto a quelle presenti ora. (Carlo Marroni, Il Sole 24 Ore)

Nella provincia di Latina, una dei più importanti centri agricoli in Italia, secondo la Cgil ci sono circa 30 mila indiani Sikh, tra regolari (pochi) e irregolari. Lavorano nei campi, percorrono chilometri in bicicletta, vengono pagati – se va bene – 4 euro l’ora. Entrano in Italia attraverso un collaudato sistema di aggiramento della legge Bossi-Fini. Il sistema è ben collaudato: ci sono mediatori che attraverso imprenditori compiacenti reclutano persone nella regione indiana del Punjab e poi partecipano al “click day” che permette, mesi dopo, il rilascio dei visti temporanei per il lavoro stagionale. “Può accadere – si legge nell’ultimo rapporto Ero Straniero, sui numeri del Decreto Flussi – che venga meno la disponibilità all’assunzione da parte del datore di lavoro quando la persona straniera è già giunta in Italia”, così “alla scadenza semestrale del nulla osta” il lavoratore “diventa irregolare”. Una rinuncia che però spesso è fraudolenta. (Vincenzo Bisbiglia, Il Fatto Quotidiano)

LUrsula bis sotto quota 400. La partita sui voti e su FdI. Gli ostacoli con i Verdi. Il sì del Parlamento al commissario italiano condizionato anche dal sostegno alla candidata Ppe. (Francesca Basso, Corriere della Sera)

L’opzione Letta al Consiglio Ue e l’antico rapporto con Meloni (che non cambia strategia). Gli avversari che nel 2022 erano «come Sandra e Raimondo». Palazzo Chigi non ha reazioni negative, ma considera la partita tutta interna al Pse. (Marco Galluzzo, Corriere della Sera)

Bruxelles chiede una correzione da 13 miliardi l’anno. E pesa il Pnrr «lento». I vincoli sul deficit eccessivo mentre il piano è indietro. Il percorso per Roma durerà per i prossimi 7 anni. E c’è un tetto alla spesa pubblica. (Federico Fubini, Corriere della Sera)

Lucrezia Reichlin sul Corriere: Affrontare la vulnerabilità europea. La globalizzazione non è finita, ma si sta invece riorientando in relazione ad una nuova geopolitica caratterizzata dal conflitto tra Cina e Usa che trova l’Europa impreparata e fragile.

L’Autonomia fa male alla Sanità, si allarga la faglia tra Sud e Nord. Dal 2001 la competenza è delle Regioni e le cose non vanno meglio. La legge Calderoli, secondo gli esperti, peggiorerà il quadro Il Mezzogiorno arranca: con le nuove regole aumenteranno i viaggi per curarsi e chi ha più soldi avrà più medici e infermieri. Per i dati il Paese è a due velocità per aspettativa di vita, mortalità infantile, posti letto nelle Rsa. “Chi può va nel privato o fuori Regione”. (Michele Bocci, Repubblica)

De Cataldo: “Con il ddl Autonomia tornerà un’arretratezza culturale pre-risorgimentale. No alla desertificazione”. Lo scrittore: “Il disegno di legge di Calderoli ribalta il significato del tricolore. È lo Stato che dice: ‘Mi faccio da parte, vedetevela voi’. Preoccupa la scuola. Spero che il Sud preso a calci si ribelli nell’urna e che si faccia presto e si vinca il referendum”. (Clotilde Veltri, Repubblica)

Carmelo Lopapa su Repubblica: La disparità dei diritti. Dopo l’approvazione della legge sull’Autonomia differenziata ecco quanto perderà la Sanità per prima.

Da Pd e 5S un salvagente per chi ha debiti. Rate e aiuti pubblici sui beni pignorati. Due emendamenti dell’opposizione che ampliano una proposta del ministro Urso sulle “cartolarizzazioni sociali” Si potrà ricomprare il debito con un mutuo o prendere in affitto l’appartamento o la fabbrica finiti al creditore. (Andrea Greco, Repubblica)

I duelli nei quattordici capoluoghi. I partiti cercano la spinta delle città. Il centrosinistra, premiato nel voto urbano alle Europee, punta a crescere contro la maggioranza. (Maria Teresa Meli, Corriere della Sera)

L’affondo di Nordio contro l’Anm «Pm sotto il governo? Basta litanie». Le toghe: nuove mobilitazioni. Il ministro: pene alternative contro carceri sovraffollate e suicidi. Il guardasigilli e l’ipotesi referendum: vedremmo da che parte sta il popolo. (Adriana Logroscino, Corriere della Sera)

Calenda e il selfie sui social dal letto d’ospedale «Affettato, ma tutto bene». La scelta del leader di Azione (e della moglie) di condividere la malattia. (Fabrizio Caccia, Corriere della Sera)

«Le caste erano contro, a D’Alema una lettera di minacce. Così fallì la Bicamerale». Cuperlo: le resistenze esterne furono molto forti, ci fu una missiva anonima su carta della Corte dei conti ma la caduta avvenne per scelta politica di Berlusconi. I consiglieri del capo di FI, non Letta, temevano di consegnare al leader del Pds la patente di padre della nuova Carta. (Francesco Verderami, Corriere della Sera)

Barcellona vieta gli affitti brevi e realizza il vecchio sogno del Pd. Da novembre 2028 via le licenze a oltre 10.000 appartamenti. Il settore promette ricorsi. La sinistra spagnola realizza  il  sogno  dei  compagni  italiani:  il  sindaco  di Barcellona, Jaume Collboni, esponente del Partito dei socialisti di Catalogna, ha annunciato che dal novembre 2028 verrà vietata la pratica degli affitti a breve termine in tutta la città. Come spiega il sito La Vanguardia, il Comune abolirà tutte le licenze attualmente valide per i 10.101 appartamenti destinati agli affitti a breve termine. Questa misura mira a ridurre il costo degli affitti per i residenti, che hanno subito una forte impennata, e a migliorare la vivibilità della città per gli abitanti: «Stiamo affrontando quello che crediamo sia il problema più grande di Barcellona», ha riferito Collboni, «a partire dal 2029 gli appartamenti turistici come sono concepiti oggi scompariranno da Barcellona». Il sindaco ha inoltre spiegato che «quei 10.000 appartamenti saranno utilizzati dai residenti della città o saranno messi sul mercato per l’affitto o la vendita». Come sottolineato dal sindaco, il boom degli affitti a breve termine a Barcellona e il successo della città spagnola più visitata dai turisti stranieri, ha fatto sì che alcuni residenti non potessero permettersi un appartamento dopo che gli affitti sono aumentati del 68% negli ultimi dieci anni e il costo di acquisto di una casa è aumentato del 38%. (Carlo Tarallo, La Verità)

«Puntare sulle aziende green? Spinge il Pil e rende il 20%». Nino Tronchetti Provera (Ambienta): scegliere campioni della sostenibilità. Abbiamo raggiunto una raccolta di circa 4 miliardi, investiti su 72 aziende con 127 fabbriche. La crescita dell’Ebitda delle aziende rispettose dell’ambiente è tre volte superiore alla media. (Nicola Saldutti, Corriere della Sera)

Spesa pubblica, il freno-scudo Ue. I progetti della famiglia Callipo per il tonno, le strategie di Philogen e di Carlsberg. (Isidoro Trovato, Corriere della Sera)

Ita, nuovi aerei e più assunzioni. E sarà ripescato il marchio Alitalia. La Consulta valuterà se c’è una continuità tra vecchia e nuova compagnia: possibile una raffica di reintegri nel personale. (Aldo Fontanarosa, Repubblica)

Gli altri temi del giorno

Raid e accuse, decine di morti a Gaza. «Colpito un ospedale della Croce Rossa». Il caso del ferito legato al cofano di un blindato in Cisgiordania. Continuano i colpi: ucciso ieri un grande armiere di Hamas nella Bekaa. (Francesco Battistini, Corriere della Sera)

Nel frattempo un video shock diffuso da Al Jazeera e girato nel nord della Cisgiordania (vicino a Jenin) mostra le immagini drammatiche di un palestinese ferito e legato sul cofano di un veicolo militare israeliano in movimento tra le macerie, quasi come fosse uno scudo umano. Secondo i media di Tel Aviv, l’Idf ha affermato che questa condotta è «contraria agli ordini e alle procedure» delle forze armate. (Valeria Robecco, Il Giornale)

Guerra Israele-Hamas. Media: “Israele intensifica bombardamenti e attacchi aerei su Rafah”. La Croce Rossa denuncia che, in un altro attacco nel sud del Paese, è stata danneggiata la sede dell’organizzazione internazionale e 25 persone sono state uccise. Israele nega responsabilità. Le forze israeliane stanno intensificando gli attacchi aerei e i bombardamenti di artiglieria sulla citta’ meridionale di Rafah. Lo riferiscono i corrispondenti di Al Jazeera Arabic, secondo cui le forze israeliane stanno facendo saltare in aria alcune case nel quartiere Brasile (a sud), mentre elicotteri e carri armati israeliani sono impegnati in scontri a fuoco nel centro della città. (La Stampa)

Chi ferma le sirene? L’ora dei moderati. Lo scrittore: essenziale accettare i compromessi se aspiri a una vita normale. La mia seconda figlia vuole servire come combattente, si arruola tra sei mesi. Cosa c’entra una ragazza vegana con la guerra e il sangue? (Eshkol Nevo, Corriere della Sera)

Maurizio Molinari su Repubblica: Asia, Putin all’offensiva sulle orme di Krusciov. Con una scelta di tempo mirata a sfruttare le debolezze dell’Occidente, Vladimir Putin si è recato in Nord Corea e Vietnam con l’intenzione di trasformare l’Estremo Oriente in un nuovo fronte della sfida alle democrazie, seguendo le orme del leader sovietico Nikita Krusciov. In attesa di sapere se Putin andrà nella stessa direzione sarebbe un grave errore per Nato e Unione Europea ignorare i pericoli globali che discendono dal patto di mutua assistenza militare Russia-Nord Corea.

“Non c’è una strategia perché non c’è un chiaro un obiettivo finale. Quello che abbiamo invece è una serie di mantra che dicono Putin deve perdere: ‘gli ucraini devono essere messi in grado di sconfiggere i russi’. Quindi solo una sconfitta militare completa è un risultato accettabile? O cosa?”. Mark Galeotti – professore di Studi dell’Europa dell’Est all’University College London – spiega: “Su questa guerra in Occidente non c’è stato un vero dibattito. E, se mai ci sarà, saremo costretti a fare i conti con il fatto che questa guerra appare molto diversa da Varsavia, Roma o Londra”. L’esercito ucraino è in difficoltà, dopo la controffensiva deludente dello scorso anno, ma stanno arrivando aiuti e munizioni, e la nuova campagna di arruolamento, per quanto odiata dalla popolazione, porterà nuove truppe. Quindi, a medio termine, gli ucraini saranno in una posizione più forte. Ma se lanciano una controffensiva l’anno prossimo e non ha successo, il che è possibile, non credo abbiano la forza per una terza controffensiva. I russi sono al massimo delle loro capacità. (Sabrina Provenzani, Il Fatto Quotidiano)

Biden contro Trump, arriva in tv il match dell’anno: la Cnn come un ring. Giovedì sera il primo dibattito svelerà i toni dell’intera campagna elettorale. Il Tycoon attaccherà sull’età di Joe, che ribatterà con le aspirazioni dittatoriali del rivale. (Gianni Riotta, Repubblica)

Esistono francesi di serie A e B? Le spine nella corsa dei lepenisti. Gaffe (con smentita della leader) sui «bi-nazionali». E tensione per gli «impresentabili». Emergono casi di candidati che lodano Pétain e di altri del tutto allineati con il Cremlino. (Stefano Montefiori, Corriere della Sera)

Polonia, il difficile ritorno della democrazia. La vittoria elettorale di Donald Tusk dell’autunno scorso ha portato con sé la promessa di un rapido ripristino dello stato di diritto dopo gli anni degli illiberali del Pis. Ma ri-democratizzare il Paese si sta rivelando un’impresa. Anche a causa dei veti del presidente Duda. (Tonia Mastrobuoni, Repubblica)

Filippo, Giulia e quell’ultima sera «L’avevo già colpita in passato». L’interrogatorio di Turetta. Con due zaini all’appuntamento: in uno peluche, nell’altro coltelli. In un’occasione abbiamo discusso, voleva lasciarmi. L’ho afferrata. Mi sono scappati insulti. Lei non sarebbe tornata con me. È scesa dalla macchina gridando, sei matto… lasciami in pace. (Alice D’Este, Corriere della Sera)

Gli italiani bevono sempre meno vino Per le Doc tricolori una cattiva annata. Consumi dimezzati e prezzi in aumento. E i cugini francesi si allontanano

Vince il bianco. Nei gusti degli italiani sempre più vini bianchi e bollicine a scapito dei rossi. (Alessandro Cicognani, Repubblica)

Fisioterapia, fatica,  energia.  Jovanotti  ritorna  sul  palco: «Faccio un pezzo in più?». Il concerto (a sorpresa) 649 giorni dopo l’ultima esibizione. (Andrea Laffranchi, Corriere della Sera)

Il Corriere intervista Dario Vergassola: «Gli inizi da comico operaio Gaber rideva dei miei sketch. Quelle bugie di Villaggio sulla moglie fuggita di casa».

Gli Anniversari

930, in Islanda la prima assemblea parlamentare al mondo
1812, Napoleone inizia la campagna di Russia
1868, brevettata la macchina per scrivere
1894, de Coubertin fonda il Comitato Olimpico Internazionale
1900, ultimata a Parigi la chiesa del Sacro Cuore
1902, Santa Croce a Firenze: inaugurato il sepolcro di Rossini
1905, primo volo dell’aereo dei fratelli Wright
1931, primo tentativo di giro del mondo in aereo
1956, el-Nasser secondo presidente della Repubblica d’Egitto
1960, in commercio la pillola anticoncezionale
1969, in edicola il primo numero del Manifesto
1978, Br: 15 anni di carcere a Renato Curcio
1978, in Giamaica il primo festival Reggae al mondo
1980, il pm Mario Amato ucciso dai Nar
1989, debutta al cinema Batman
1991, muore a Roma Lea Padovani
1992, John Gotti condannato all’ergastolo
1993, Lorena Bobbitt evira il marito con un coltello
1993, inaugurato a Losanna il Museo Olimpico
1994, via l’Apartheid: l’Onu riammette il Sudafrica
1995, muore in California Jonas Salk (poliomielite)
1997, Harry Potter: prima delle battaglie di Hogwarts
1996, Giappone: in commercio il Nintendo
1999, petrolio nel mar del Sudafrica: morti 23mila pinguini
2012, si sposano Luca Zingaretti e Luisa Ranieri
2016, nel Regno Unito si vota per la Brexit

Nati oggi

1668, Giambattista Vico
1763, Giuseppina de Beauharnais
1894, Edoardo III
1912, Alan Turing
1926, Arnaldo Pomodoro
1929, Natalia Aspesi
1941, Tiziana Maiolo
1944, Luciano Cimmino
1946, Gherardo Colombo
1953, Nicola Calipari
1954, Fabio Tamburini
1957, Frances McDormand
1959, Alessandro Bartezzaghi
1960, Giovanni Bianconi
1969, Noa e Mattia Feltri
1972, Fabio Volo e Zinedine Zidane
1977, Pierluigi Diaco
1980, Francesca Schiavone

Si festeggiano San Lanfranco e San Giuseppe Cafasso

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