“Si è responsabile non solo per ciò che si fa ma anche per ciò che non si fa” (Lao Tzu)
Solo l’Italia al Parlamento europeo si schiera contro il Patto di stabilità, che pure ha negoziato. I partiti di maggioranza e il Pd si astengono, gli ex grillini votano contro. Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia sconfessano Giorgetti, il Pd non segue il commissario all’Economia Gentiloni. Lunedì si vota al Consiglio dei ministri dell’Agricoltura e serve l’unanimità, altrimenti la riforma del Patto viene bocciata. Dietro la scelta dell’astensione i conti che non tornano e che non si sa come far tornare e la campagna elettorale, ma la figuraccia in Europa resta. Per i conti servono almeno 13 miliardi per stare dentro le nuove regole, mentre i bonus edilizi cubano 219 miliardi più del previsto. Di qui anche il rinvio del bonus che aumenta le tredicesime non più di 80 ma di 100 euro (per dare 20 euro in più di Renzi), che Meloni tuttavia vuole sia approvato in tempo per la campagna elettorale. I giornali di destra appaiono più in difficoltà a spiegare quanti avvenuto, Repubblica e Stampa attaccano come sempre il governo e i loro commenti sono tutti a senso unico sul non ruolo dell’Italia in Europa. Il Sole fa notare in apertura che per i fondi europei 2021-2027 la spesa dell’Italia resta sotto l’1 per cento. Intanto il governo dovrebbe almeno evitare di chiedere rinvii del Pnrr, che va utilizzato entro il 2026 altrimenti davvero il Paese primo non riuscirà a reggere e, secondo, farà davvero mostra di incapacità. Intanto il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, stima che serviranno all’Europa 800 miliardi per la transizione green e la difesa comune. Il Foglio lo definisce “la nuova star dell’antipopulismo”.
La notizia economica più importante dopo il voto del Parlamento europeo riguarda lo sfaldamento della terza Fondazione bancaria italiana, quella della Cassa di Risparmio di Torino: Fabrizio Palenzona si dimette accusando i consiglieri di pensare solo alle poltrone, che effettivamente i consiglieri si dividono appena Palenzona chiude il collegamento Teams (evidentemente già un modo per prendere le distanze). Federico Monga, il vicedirettore de La Stampa che si occupa di economia, scrive un editoriale durissimo accusando Palenzona e la Fondazione di occuparsi solo di potere e poltrone e non di filantropia. E’ una scorciatoia anche perchè i finanziamenti alle opere di bene ci sono stati, evidentemente non piacciono i giochi di potere, soprattutto quelli non andati a buon fine. Repubblica invece ospita un colloquio con l’ex presidente. Vietti, Poggi e Siniscalco sono i primi nomi buttati lì per la successione.
Le altre notizie economiche: Labriola confermato a Tim, i manager pubblici a capo di Leonardo, Fincantieri, Enel ed Eni vanno tutti alla corte di Meloni a Pescara per la conferenza programmatica di Fratelli d’Italia; Vittimberga, amica del sottosegretario Fazzolari, è il nuovo Dg dell’Inps; Chelli, nuovo capo dell’Istat.
Il Fatto apre la sua prima pagina con la notizia che Piero Fassino, ex ministro e pure ex segretario del Pd, ha preso un profumo al duty free dell’aeroporto e non lo ha pagato.
Il cugino di Carlo Calenda, Carlo Toscan du Plantier, curerà la comunicazione della campagna elettorale del Pd. La cosa ha provocato malumori nel partito. Lo scrive il Foglio.
Fratelli d’Italia prepara la kermesse di sabato a Pescara, una conferenza programmatica per lanciare la candidatura della premier alle europee. Al completo la partecipazione dei manager delle industrie pubbliche, sperando che abbiano programmi in grado di aiutare davvero l’economia come le partecipazioni statali delle origini. Altrimenti è solo opportunismo.
Assume contorni sempre più netti contro Israele la protesta nelle università: 200 arresti a New York, scontri tra studenti e polizia a Torino, con 7 agenti feriti e Libero che ci fa la sua copertina (“La Polizia presa a mazzate”). Sembra chiaro che sta mancando un ruolo equilibratore dei docenti nello spiegare la realtà delle relazioni tra Israele e i palestinesi, tra Hamas e l’Iran e così via e mantenere le università come luogo di approfondimento e dialogo basato su conoscenze il più possibile obiettive.
Totò diventa un marchio registrato, omaggio importante ad un grande artista.
Roberto Napoletano è il nuovo direttore del Mattino. Francesco de Core viene retrocesso a vice dopo una buona conduzione del quotidiano.
La Juve perde con la Lazio ma si conquista la finale di Coppa Italia. Stasera Atalanta e Fiorentino si giocano l’accesso alla finale.
Ed ecco alcuni dettagli/approfondimenti. Patto di stabilità, sì dell’Europarlamento. I deputati italiani astenuti o contrari. FdI: punti critici voluti dai Paesi frugali. M5S: ritorno all’austerity. Gentiloni: fatto molto lavoro per correggere regole fiscali esistenti talvolta troppo rigide. (Francesca Basso, Corriere della Sera)
Patto di stabilità al via, solo l’Italia non lo vota: “Governo sconfessato”. L’Europarlamento approva le regole. Lega, Forza Italia, FdI e Pd si astengono. No dei 5S. Polemica per la posizione del centrodestra: “Meloni e Giorgetti lo avevano approvato”. (Rosaria Amato, Repubblica)
Se cercavano un modo per perdere la faccia in Europa, ma per perderla tutti insieme, senza esclusione di nessuno, i partiti italiani, di maggioranza e di opposizione, l’hanno trovato ieri all’Europarlamento nel voto sul nuovo patto di stabilità in cui si sono astenuti o hanno votato contro. Con il risultato che il patto è stato approvato lo stesso dai rappresentanti degli altri Paesi membri, ma in Italia la campagna elettorale si svolgerà come se questo non fosse avvenuto. E ciascuno, a prescindere dalla propria collocazione, potrà fare la sua parte di propaganda euroscettica, nella speranza (molto appannata) di rinegoziare gli accordi dopo il 9 giugno, a urne chiuse e con nuovi equilibri politici. La conseguenza immediata di queste scelte di piccolo cabotaggio è stata la sfiducia simmetrica espressa contro il commissario agli Affari Economici Gentiloni, autore del progetto – molto emendato – delle nuove regole, che ha accolto con rassegnazione il “tradimento” anche del suo partito, il Pd, preoccupato di non farsi sopravanzare dal Movimento 5 stelle, che in aula si è espresso contro il patto. E contro il ministro dell’Economia Giorgetti, anche lui negoziatore a Bruxelles, smentito dalla Lega. (Marcello Sorgi, La Stampa)
L’ironia di Gentiloni sui partiti. E il voto «pensando a Roma». Le divisioni nel Pd. La Lega e il sì (precedente) del ministro Giorgetti. Meloni aveva chiesto ai deputati di approvare, ma l’astensione della Lega ha trascinato FdI. (Federico Fubini, Corriere della Sera) Il Patto “tradito”: “Incoerenti e inaffidabili”. La retromarcia della destra ci allontana dall’Europa. Malumore e sorpresa nei gruppi dei partiti di maggioranza. Ora il testo torna in Consiglio e serve l’unanimità. (Claudio Tito, Repubblica)
Fondi europei 2021-27: in tre anni speso meno dell’1%. Alla vigilia della verifica di metà percorso, qualcosa sembra essersi inceppato nella spesa italiana dei fondi strutturali europei. Lo dicono i dati del Dipartimento per le politiche di coesione (il Dpcoe, che risponde al ministro Raffaele Fitto) allegati al Documento di economia e finanza consegnato al Parlamento qualche settimana fa: al 31 dicembre 2023 risultavano attivati progetti per 4,8 miliardi di euro, meno del 6,5% degli oltre 74 miliardi complessivi del Fondo di sviluppo regionale (Fesr) e del Fondo sociale plus (Fse+) per il periodo 2021-2027. Il dato è ancora più preoccupante se si guarda alla spesa effettiva, cioè quanto di quei 4 miliardi e 800 milioni è stato finora pagato realmente: 535 milioni, lo 0,7%. E solo per merito delle regioni perché anche in questo caso i programmi gestiti dai ministeri sono fermi a zero. (Giuseppe Chiellino, Il Sole 24 Ore)
Zanda: “I dem fuggono spesso dalla responsabilità del voto. La debolezza fa il gioco di Conte”. Intervista all’ex capogruppo del Pd: “In Ue pesano calcoli di politica interna. No al nome di Schlein nel simbolo, stonate le candidature di chi non va a Strasburgo”. (Giovanna Casadio, Repubblica)
Fisco, slittano le misure sull’Irpef. Mancano le coperture per gli sgravi. Bankitalia contro il 110%. Verso sussidi diretti per i redditi bassi e stop alle seconde case. La richiesta di approfondimenti tecnici su alcune delle misure. (Mario Sensini, Corriere della Sera)
«Rai e sanità, la destra è dannosa. Il Pd? Da noi si decide insieme». Schlein: Prodi lo ascolto sempre, questo non significa essere sempre d’accordo. Sul Patto di stabilità abbiamo deciso di astenerci perché il testo è fortemente peggiorativo rispetto alla proposta iniziale di Gentiloni. Ai 5 Stelle vorrei far notare che il problema per il loro elettorato non è la presenza di altri nella coalizione. Basta veti perché uniti si vince. Noi ci aspettiamo che il governo prosegua con i tagli alla sanità pubblica, alle pensioni, al sociale, con una totale assenza di politica industriale. È la prima volta che si fanno le liste con un metodo nuovo che archivia il manuale Cencelli. Le abbiamo fatte con la minoranza. (Maria Teresa Meli, Corriere della Sera)
Andrea Bonanni su Repubblica: Il corto circuito italiano. I rappresentanti del popolo italiano, si sono astenuti in massa. I Cinque Stelle e la sinistra hanno votato contro.
Massimo Franco sul Corriere: Partiti uniti soltanto per smarcarsi dall’Europa. Lascia perplessi l’astensione sul patto di Stabilità di Pd e maggioranza rispetto alle grandi famiglie europee.
Da Milano a Roma, 25 Aprile blindato. Allerta per la presenza degli antagonisti. Le misure particolari per evitare contatti tra filo palestinesi e comunità ebraica. (Cesare Giuzzi e Rinaldo Frignani, Corriere della Sera)
Corrado Augias su Repubblica: La destra e il 25 Aprile: nei panni di un neofascista. È inutile chiedere una professione di antifascismo a chi non può farla. Ma a Giorgia Meloni consiglio Michel de Montaigne.
Viola Ardone su Repubblica: Cari ragazzi, vi racconto i mali del Fascismo. La lettera della scrittrice. Italo Calvino aveva poco più divent’anni quando scrisse il suo primo romanzo, Il sentiero dei nidi di ragno, in cui racconta la lotta per la Liberazione attraverso gli occhi di un bambino che si unisce ai partigiani. Prima di uno degli scontri più duri, il partigiano Kim spiega la differenza tra fascisti e antifascisti e dice: “C’è che noi, nella storia, siamo dalla parte del riscatto, loro dall’altra. Da noi, niente va perduto, nessun gesto, nessuno sparo, pur uguale al loro, m’intendi? uguale al loro, va perduto, tutto servirà se non a liberare noi, a liberare i nostri figli, a costruire un’umanità senza più rabbia, serena, in cui si possa non essere cattivi. L’altra è la parte dei gesti perduti, degli inutili furori, perduti e inutili anche se vincessero, perché non fanno storia, non servono a liberare ma a ripetere e perpetuare quel furore e quell’odio, finché dopo altri venti o cento o mille anni si tornerebbe così, noi e loro, a combattere con lo stesso odio anonimo negli occhi e pur sempre, forse senza saperlo, noi per redimercene, loro per restarneschiavi.” È questo il fiore del partigiano, cari ragazzi e ragazze, lo stesso che ogni 25 aprile seguiteremo a portare all’occhiello della nostra democrazia. Non esiste una terza via, se non la strada grigia dell’ignavia e della noncuranza.
Scurati, l’opposizione attacca: “Meloni venga in Aula”. Il cda Rai liquida il caso. La Vigilanza si spacca sull’audizione a Corsini e Bortone. Lo scrittore: “C’è una certa deriva fascistoide, non fascista. Non vi aspettare le camice nere con il manganello che vengono a bussare alla vostra porta”. (Giovanna Vitale, Repubblica)
L’ordine che arriva dai piani alti di viale Mazzini è salvare il soldato Corsini. Ma come? Il piano c’è, ma «non si può salvare Paolo e sanzionare solo Serena». Come dire, nelle intenzioni di chi ragiona al caso post censura del monologo dello scrittore Antonio Scurati, c’è la convinzione che «dopo la tempesta, può arrivare anche uno tsunami se Serena Bortone diventasse – dicono – un’altra martire sull’altare del servizio pubblico». Da qui, la quiete apparente dopo la tempesta. Anche se il clima al quartier generale della Tv pubblica resta tossico, nonostante la conferenza stampa sul 1 maggio e il via libera al documentario (voluto dall’ad Roberto Sergio) su Raitre per celebrare Vincenzo Agostino e le tante speranze riposte sul ritorno di Roberto Bolle con un suo show evento lunedì prossimo che sulla carta dovrebbe macinare ascolti. Nonostante tutto il problema resta bollente ed è chiaro che il prossimo 8 maggio davanti alla Commissione di Vigilanza i vertici Rai dovranno presentarsi con un’istruttoria chiusa. (Paolo Festuccia e Michela Tamburrino, La Stampa)
Aborto, sì al decreto con la fiducia. Sui pro life di nuovo scontro in Aula. Il testo sul Pnrr è legge. La difesa di Foti (FdI): non abbiamo toccato la 194. Landini: sono balle. (Alessandra Arachi, Corriere della Sera)
Scontri al corteo pro Palestina Meloni: attacchi inaccettabili. Torino, puntavano al Politecnico dove c’erano quattro ministri. Nove i feriti. Lollobrigida: l’azione di squadracce. Tajani: non boicotteremo mai gli atenei israeliani. (Paolo Coccorese, Corriere della Sera)
Columbia, più tende dopo gli arresti. La rettrice sotto attacco dei docenti. Critiche per aver chiamato la polizia. Oggi nell’ateneo lo speaker repubblicano della Camera. Stephanie McCurry insegna Storia: «Non era impossibile gestire una situazione simile». (Viviana Mazza, Corriere della Sera)
Cresce la protesta per Gaza la polizia nelle università Usa Raffica di arresti nei campus. Nel Politecnico californiano di Humboldt gli studenti pro-Gaza si sono barricati in un edificio; a Berkeley una manifestazione per ora etichettata come pacifica ha invaso il piazzale antistante l’ingresso del celebre ateneo della ribellione del’68. Da Pittsburgh a Chapel Hill in North Carolina, da Yale sino al Mit di Cambridge, alla Michigan University a quella delle Twin City in Minnesota, i campus d’America ribollono sull’onda della miccia innescata la scorsa settimana alla Columbia University e ai disordini dell’altra notte alla New York University, con 133 studenti e attivisti fermati.
Arresti, accampamenti di tende, spazi pubblici occupati, chiamate alla polizia per sgomberare i manifestanti, quasi 200 arresti in tutti gli States – 45 a Yale poi rilasciati – e una tensione che sembra a un passo dal diventare ben più pericolosa da far dire a Josh Hawley, senatore repubblicano, che Biden dovrebbe schierare la Guardia Nazionale. (Alberto Simoni, La Stampa)
Usa, oltre 200 arresti negli atenei tra i manifestanti contro Israele. Deputati del Gop chiedono l’invio della guardia nazionale dopo le minacce agli studenti ebrei. (Massimo Basile, Repubblica)
Federico Rampini sul Corriere: Dietro l’America in Piazza. La solidarietà al popolo palestinese blocca le università. E negli Usa si torna a sentire l’aria di un nuovo Sessantotto.
Libertà di stampa, carceri e rifugiati: un rapporto Usa bacchetta l’Italia. Il Country Reports on Human Rights Practices relativo al 2023 denuncia le violenze contro i giornalisti cosi come gli abusi contro le minoranze. (Paolo Mastrolilli, Repubblica)
Salta il bonus tredicesima: il governo si spacca sul decreto. La misura “elettorale” prevedeva cento euro ai redditi fino a 28 mila euro con coniuge e figlio. Ma mancano coperture certe. E il ministro Giorgetti ferma Leo, suo vice al Tesoro. (Giuseppe Colombo, Repubblica)
Gli altri temi del giorno
Il primo pacchetto di aiuti per l’Ucraina è in rampa di lancio. Si tratta di un miliardo di dollari, secondo quanto riferisce l’agenzia Reuters, citando due funzionari Usa. Il portavoce del Pentagono Pat Ryder non ha commentato le rivelazioni, ha precisato che «prima serve il voto del Senato» e solo allora «si potrà ragionare sui dettagli». Ma ha aggiunto che è sensato pensare che possano esserci «munizioni e sistemi per la difesa anti-aerea e missili» nel primo invio, il cinquantaseiesimo dall’agosto 2021. Una volta controfirmata la legge sui 60,8 miliardi di dollari (in un pacchetto di 95) da parte di Biden, «sarà solo questione di giorni consegnare gli aiuti», ha detto Ryder sottolineando che c’è una macchina logistica «robusta fatta insieme agli alleati». Il Pentagono da settimane si prepara all’invio degli aiuti. Armi e munizioni necessarie si trovano in basi in Germania e Polonia. Altre partiranno dalle basi Usa, probabilmente dall’Oklahoma. (Alberto Simoni, La Stampa)
Ormai è solo questione di tempo, poco, è gli aiuti americani saranno finalmente a disposizione di Kiev. Parte del pacchetto da 61 miliardi di euro varato dal principale alleato ucraino potrebbe arrivare entro il 9 maggio, giorno in cui in Russia si festeggia, ma senza parata per motivi di sicurezza, la vittoria della seconda guerra mondiale. Per quella data, Mosca vuole conseguire quanti più successi possibili sul campo e allora il tempo stringe. «Alcuni aiuti, come i proiettili di artiglieria arriveranno subito», spiega un funzionario. Nel primo pacchetto, da un miliardo, previsti veicoli, missili antiaereo Stinger, munizioni aggiuntive per sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità, munizioni di artiglieria da 155 millimetri, munizioni anticarro TOW e Javelin e altre armi subito operative sul campo. (Matteo Basile, Il Giornale)
Migranti in Ruanda, il via libera di Londra. Altra tragedia nella Manica: 5 morti. La contestata legge sulla deportazione è stata approvata ieri dal Parlamento. (Luigi Ippolito, Corriere della Sera)
«Il mio tabloid al servizio di Trump». Pecker: insabbiavo gli scandali e diffamavo i nemici. Il giudice al legale della difesa: «Sta perdendo ogni credibilità». (Samuele Finetti, Corriere della Sera)
«Beccaria, omissioni dai vertici». Gli agenti e l’incubo dei video. Le accuse dei pm. La difesa: «Noi lasciati soli». Perquisita anche una ex direttrice. (Pierpaolo Lio, Corriere della Sera)
Se la casa non è green, niente affitto. Tra i suggerimenti di Bankitalia all’esecutivo per costringere i proprietari ad adeguare le abitazioni, pure quella di subordinare la possibilità di locare solo al raggiungimento di standard energetici minimi. Il presidente di Confedilizia: «Siamo sconcertati». La Banca d’Italia entra nel dibattito sulle case green con un lungo articolo pubblicato nella serie «Questioni di economia e finanza», in cui disegna alcune ipotesi di intervento legislativo e di finanza pubblica per aumentare gli investimenti in efficienza energetica degli immobili. Le proposte della Banca d’Italia sono relative al necessario disegno di legge che il governo dovrà predisporre per recepire la direttiva, entro due anni dalla sua entrata in vigore tra pochi giorni. In tema di sostegno pubblico alle ristrutturazioni degli immobili esistenti, il documento indica un ventaglio di strumenti diversificati che dosi in modo equilibrato detrazioni, crediti d’imposta, forme di sussidio diretto e sostegno all’accesso al credito. (Sergio Giraldo, La Verità)
Auto elettrica, frena la crescita in Europa: stime riviste al ribasso. Nel 2024 il mercato globale dell’auto dovrebbe recuperare i volumi pre-Covid (+3% e 89 milioni di veicoli attesi) soprattutto grazie alla Cina, primo mercato per volumi (26 milioni di veicoli nel 2023, +6% rispetto al 2022) e primo esportatore al mondo. Intanto, però, l’auto elettrica in Europa schiaccia il pedale del freno. La crescita della quota di mercato si è appiattita nei principali mercati del Vecchio continente. È quanto emerge dall’aggiornamento infra-annuale del Global Automotive Outlook di AlixPartners, che conferma come la domanda aumenti con tassi inferiori alle attese. Una percentuale minima di aumento si registra in Germania, dove si è passati dal 17 al 18% tra il 2022 e l’anno scorso. La frenata è evidente anche nel Regno Unito (crescita zero tra il 2022 e il 2023), in Francia e persino in Scandinavia (Danimarca, Norvegia, Svezia), dove la crescita in doppia cifra tra il 2020 e il 2022, si è ridimensionata al +4%. In Italia, invece dal 2021 l’incidenza dei veicoli a batteria sulle nuove immatricolazioni è stabile al 4%. Quindi, crescita zero. (Alberto Annicchiarico, Il Sole 24 Ore)
Tim, confermato Labriola: avanti sulla rete. Nominato il nuovo board, presidenza a Figari. Entrano Paolucci, Siragusa e Giannotti per i fondi attivisti. (Francesco Bertolino, Corriere della Sera)
Intelligenza artificiale, stretta sui diritti d’autore. Il sottosegretario Butti: siamo il primo governo che legifera.
«Abbiamo inserito una norma per tutelare nel modo migliore le nostre opere». (Paola Pica, Corriere della Sera)
«Digitale e reti, l’Italia punti sulle infrastrutture». Farina (Ania): le assicurazioni leva per un Paese con più crescita. Poggi (Deloitte): dall’AI errori diagnostici ridotti del 50% e possibilità di prevedere i terremoti. (Maria Elena Zanini, Corriere della Sera)
L’inverno ad aprile. In una settimana le temperature sono scese anche di 25 gradi. I meteorologi: l’alterazione del vortice polare spinge l’aria gelida verso Sud. Da Torino a Firenze, ok alla riaccensione degli impianti di riscaldamento. Ma la colonnina di mercurio è in via di risalita. (Paolo Virtuani, Corriere della Sera)
Repubblica intervista Jannik Sinner, l’intervista: “I calcoli li faccio, ma per la vetta ho tanto tempo”. L’azzurro numero 2 del mondo torna in campo sul rosso di Madrid: “Roma, Roland Garros e Olimpiadi obiettivi dell’anno. È bello che in Italia ci sia tanto fermento, io penso a fare più grande il nostro tennis”.
Il Corriere intervista Paolo Bonolis: «Parlai con Freddie Mercury, ci provò con me: ero caruccio La separazione da Sonia? L’ho subita, non è stato facile». Lo stesso quotidiano intervista Mario Andreose: «Portavo Eco a fare le chemio, non smise mai di scherzare. Su Coelho mi ero sbagliato». Il direttore editoriale compie 90 anni: il rimpianto? Calvino.
Gli Anniversari
1184ac, i greci conquistano Troia
1066, avvistamento della cometa di Halley
1704, nasce il primo giornale delle 13 colonie Usa
1792, Francia: composta La Marsigliese
1854, l’imperatore d’Austria Cecco Beppe sposa Sissi
1863, massacro di nativi americani in California
1916: Irlanda: ha inizio la rivolta contro la Gran Bretagna
1821, Manzoni inizia la stesura di Fermo e Lucia
1926, Trattato di Berlino: amicizia con la Russia
1934, inventato a Chicago l’organo senza canne
1945, al culmine la guerra partigiana in molte città
1953, Winston Churchill cavaliere di Elisabetta II
1968, le Mauritius nelle Nazioni Unite
1970, primo satellite per telecomunicazioni cinese
1970, il Gambia diventa una repubblica
1973, contro i colonnelli in Grecia: giornali sequestrati
1978, Moro: rifiuto dei partiti di trattare con le Br
1979, le Br feriscono Piccinelli e Dagnino
1980, Iran: fallisce tentativo Usa di liberare prigionieri
1984, presentato l’Apple IIc
1990, in orbita il telescopio spaziale Hubble
1992, si sposano a Losanna David Bowie e Iman
1993, Iraq: autobomba nella City di Londra
1995, Chevrolet Corvette ZR-1: fine della produzione
1996, leggi speciali antiterrorismo in Usa
2001, firmata la fusione tra Stream e Telepiù
2005, prima messa di Benedetto XVI papa
2006, attacco terroristico nella penisola del Sinai
2008, la salma di San Pio esposta ai fedeli
2012, Kamchatka: avvistata un’orca bianca
Nati oggi
1859, Luigi Lavazza
1880, Gideon Sundback (inventore della zip)
1910, Pupella Maggio
1922, Susanna Agnelli
1942, Barbra Streisand 1952, Jean Paul Gaultier
1958, Annamaria Furlan
1959, Luigi Zunino
1960, Paolo Possamai
1961, Roberto Giachetti
1966, Alessandro Costacurta
1971, Stefania Rocca
Si festeggia San Fedele
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