La nota del 26 luglio

“Finire secondo alle Olimpiadi ti comporta l’argento. Finire secondi in politica ti procura l’oblio” (Richard Nixon)La Nota del 26 luglio
I Giochi Olimpici blindati a Parigi (nel mondo in fiamme) è
l’argomento che unifica le prime pagine di oggi. Repubblica
torna a usare la sanità per attaccare il governo definendo un
“bluff” il provvedimento per cercare di abbattere le liste
d’attesa, facendo di un tema delicatissimo cui sarebbe dovuta
attenzione bipartisan materia di demagogia (e di schieramento
visto che coincide con posizioni altrettanto demagogiche
dell’opposizione). Il Sole fa sapere che la crescita Usa
raddoppia al 2,8 per cento, ma purtroppo la campagna
elettorale americana si gioca meno sull’andamento
dell’economia e moltissimo sulla denigrazione dell’avversario:
in ogni caso lavoro e crescita sono un argomento a favore di
Kamala Harris. Il Giornale apre su Giovanni Toti che oggi si
dimette da presidente della Liguria, e non è casuale che la
dichiarazione di resa ai giudici avvenga sul quotidiano che più
l’ha difeso. Non è ovviamente chiaro se la decisione dipenda
da prove di colpevolezza, oppure soltanto dal desiderio di
riconquistare la libertà.
Le fibrillazioni nella maggioranza sono destinate ad
aumentare: Tajani si mette di traverso sull’autonomia
differenziata e su CasaPound, la Lega su tutto a cominciare
dalla Rai (dove il giornalista Di Bella potrebbe soffiare la
presidenza a Simona Agnes, protetta di Gianni Letta, mentre il
Foglio scrive che Meloni vorrebbe privatizzarne un pezzo), la
sanità è un terreno di scontro tra gli alleati di governo e con
l’opposizione (oggi è il titolo principale di Repubblica), la
manovra economica non sarà comunque indolore. Intanto la
sinistra sembra ringalluzzirsi, e lo si vede dal ritorno di
Goffredo Bettini (che tra l’altro rimpiange la divisione del
mondo in due blocchi finita con la caduta del muro di Berlino,
divisione che è tornata con l’aggressione russa all’Ucraina).
Buon clima nel primo incontro tra la nuova Confindustria di
Emanuele Orsini e i sindacati e nuovo appuntamento a
settembre per discutere di sicurezza, contratti e politica
industriale: “ci saranno battaglie che dovranno unire”, dice
Orsini. Intanto Urso aggiunge che il governo sta lavorando al
piano casa del presidente di Confindustria.
Stellantis dimezza i profitti e fa sapere che cederà alcuni
marchi, è possibile che tra gli indiziati ci siano Lancia e Alfa
Romeo. Mario Sechi, direttore di Libero, attacca il silenzio di
Elkann.
Il Foglio racconta che la Procura di Milano avrebbe favorito,
grazie alle inchieste, 14 mila posti di lavoro.
Il Fatto fa sapere che Berlino manda le bombe a grappolo
all’Ucraina e si chiede cosa sta mandando l’Italia.
Daria Perrotta viaggia verso la Ragioneria generale dello Stato,
spinta da Giorgetti: Biagio Mazzotta, secondo Repubblica,
potrebbe accettare la presidenza di Fincantieri e lasciare.
Secondo il Foglio, la Coldiretti pratica il “bullismo” e
Lollobrigida deve riposizionarsi rispetto allo scontro con la
Confagricoltura su multinazionali e dieta mediterranea.
Milleri, ad di Essilux, apre a Zurckenberg che vorrebbe
comprare il 5 per cento del colosso italo-francese e dice che gli
occhiali sostituiranno lo smart phone.
Santanchè deve mettere 4,5 milioni in Visibilia per evitare il
fallimento.
Vittorio Feltri nella sua rubrica di posta con i lettori sul
Giornale fa l’elogio di Dagospia, definendolo addirittura
“l’unico editore puro del Paese”.
Ed ecco alcuni dettagli/approfondimenti. Parigi si consegna
all’Olimpiade diffusa tra sogno e rabbia. Mai vista così
blindata e deserta: Macron ha voluto la cerimonia sulla Senna
ignorando ogni opposizione. (Aldo Cazzullo, Corriere della
Sera)
Parigi, Giochi blindati. Il tanto atteso D-Day olimpico arriva in
una Parigi quasi spettrale, pronta ad accogliere i fasti della
cerimonia inaugurale prevista sulla Senna con il fiato sospeso
per il timore di attacchi. Una paura giustificata dal recente
passato segnato da una lunga scia di attentati jihadisti, che ha
portato a blindare la Ville Lumière con un dispositivo di
sicurezza mai visto prima d’ora. Le zone più sensibili della
città sono state suddivise in perimetri di sicurezza di vario
genere, che per buona pace dei commercianti hanno imposto
forti restrizioni agli accessi, mentre le strade vengono
pattugliate dalle forze dell’ordine e dall’esercito nell’ambito di
un dispiegamento massiccio di tutte le unità a disposizione:
circa 45mila poliziotti e gendarmi, 2mila agenti della sicurezza
privata, 18mila militari, 200 teste di cuoio, un centinaio di
sommozzatori, unità cinofile e sistemi antidroni. Un vero e
proprio esercito, al quale si aggiungono rinforzi stranieri come
quelli della Spagna o del Qatar per garantire il corretto
svolgimento della più importante dimostrazione di grandeur
nella storia recente della Francia. (Danilo Ceccarelli, La
Stampa)
Olimpiadi, per Parigi il conto finale rischia di superare i 10
miliardi di euro. Con l’inedita Cerimonia di Apertura al
Trocadero – la spianata che si apre ai piedi alla Torre Eiffel – e
prim’ancora con la “sfilata” sulla Senna dei battelli che
trasporteranno le 206 delegazioni, questa sera cominciano
ufficialmente le Olimpiadi di Parigi. Diecimila atleti si
sfideranno fino all’11 agosto prossimo (dal 28 agosto all’8
settembre ci saranno invece le Paralimpiadi che
coinvolgeranno altri 5mila sportivi) per conquistare l’alloro
più ambito della carriera sportiva. La Francia di Emmanuel
Macron appena andata al voto anticipato è pronta a mostrare al
mondo la propria grandeur, coniugata però sullo spartito di una
manifestazione che deve essere green, sostenibile e inclusiva
in ottemperanza ai dettami del Cio.Il Comitato olimpico
internazionale guidato da Thomas Bach ha detto basta a spese
folli e cattedrali nel deserto e Parigi si è adeguata. (Marco
Bellinazzo, Il Sole 24 Ore)
L’altra faccia dei Giochi Parigini in fuga e «catastrofe» inattesa
per hotel e ristoranti. Eppure, mentre il gotha della politica
mondiale è a Parigi (assenti Zelensky, Putin e Biden) e così
anche la crème delle aziende che contano, a essere in fuga
sono les parisiens, i residenti, già da diverse settimane. E come
se non bastasse, ristoratori e addetti al turismo lamentano un
giro d’affari ben al di sotto delle aspettative. «Non avremo
l’eccesso di fatturato che pensavamo di avere e per alcuni sarà
molto dura», spiega Alain Fontaine, presidente
dell’Associazione francese dei maestri ristoratori, che ha
affidato lo sfogo a France Info. I preparativi per fare di Parigi
un palcoscenico internazionale l’hanno resa tutta un cantiere e i
disagi dei mesi scorsi e quelli previsti nei giorni «caldi»
dell’evento, dall’aumento dei prezzi ai mezzi pubblici
congestionati, dalle strade presidiate e blindate al boom dei
turisti – hanno convinto molti parigini a scappare, anche grazie
alla campagna governativa. (Gaia Cesare, Il Giornale)
Via i residenti e i clochard: Parigi piegata alle Olimpiadi. “Da
mesi le istituzioni hanno accelerato la pressione sui richiedenti
asilo e clochard della regione della Seine Saint Denis. Le
espulsioni sono all’ordine del giorno. Qui oggi abbiamo circa
400 persone che da due giorni sono per strada. Parliamo di
richiedenti asilo, che secondo le leggi europee hanno diritto a
un tetto, e invece dormono in accampamenti e vengono
continuamente espulsi violentemente. Le loro tende buttate nel
canale o tagliate. A volte non dormono per diversi giorni: è
molto stressante. Ci sono donne e bambini e probabilmente nel
momento di venire portate nelle varie strutture le famiglie
verranno divise”. Yann Manzi, co-fondatore dell’Ong “Utopia
56” ci racconta che “in dieci anni il numero dei senzatetto è
duplicato, ora sono 300 mila, oltre i 120 mila già in alloggi
provvisori. La situazione ha visto un peggioramento con
l’inizio dei lavori per le Olimpiadi. Hanno espulso edifici che
ospitavano centinaia di famiglie povere con la scusa dei
Giochi, ma poi non hanno fatto niente con quegli immobili,
che ora sono murati”. Le espulsioni non riguardano solamente
gli abitanti del quartiere, come gli studenti, allontanati con un
rimborso di 100 euro, ma anche gli spazi culturali associativi,
come il teatro La belle Etoile, attivo da oltre 20 anni, il
collettivo Migrant Wilson o gli orti comunali degli anni ‘70:
les jardin ouvriers. (Alessandro Parente, Il Fatto Quotidiano)
Mattarella show vola con Tamberi e poi canta l’inno. Agli
Azzurri: «Avete l’affetto di tutta l’Italia». (Stefano Montefiori,
Corriere della Sera)
Israele: «Piano per colpirci ai Giochi». Ma Parigi rassicura:
non ci risulta. L’allarme: dietro i terroristi ci sarebbe l’Iran. Il
ministro Darmanin: protezione massima. Garantiremo
protezione alla delegazione israeliana ma anche a Usa, Ucraina
e Iran. (Stefano Montefiori, Corriere della Sera)
Dossier economici e conflitti. Meloni, la prima visita in Cina.
Missione dopo lo strappo sulla Via della Seta. Guerra MoscaKiev, il confronto con Xi. L’incontro con il presidente cinese
Xi Jinping si terrà il 29 di luglio. Al centro i temi economici
dopo lo stop al documento firmato da Conte nel 2019. (Monica
Guerzoni, Corriere della Sera)
Massimo Franco sul Corriere: Effetto domino sulle riforme per
le tensioni tra alleati. L’affondo di Forza Italia contro
Autonomia differenziata, spinta dalla Lega, rischia di
ripercuotersi su premierato e giustizia.
Maurizio Molinari su Repubblica: Il laboratorio di Repubblica
per l’agenda del Paese. Il governo Meloni è il più a destra della
Storia repubblicana. Per chi non si riconosce e vuole un’Italia
prospera e sicura nasce il Cantiere di Repubblica: un
laboratorio di idee e opinioni su temi cruciali come sanità,
giovani, diritti, istruzione.
«Assegno unico discriminatorio». L’Italia finisce davanti alla
corte Ue. Per Bruxelles esclusi troppi stranieri. Von der Leyen
agli Stati: commissari, nomi entro agosto. (Adriana
Logroscino, Corriere della Sera)
Ultima accusa sull’assegno unico Ma la misura è di Conte e
Draghi. Ogni giorno una legnata da parte della Commissione
europea, che viene strumentalizzata per attaccare il governo
Meloni. Sembra quasi una strategia, dopo il no degli
europarlamentari di Fratelli d’Italia all’Ursula II. Prima la
libertà dell’informazione e altre temi alimentati da bolle
mediatiche. Adesso il deferimento alla Corte di giustizia Ue
per l’«Assegno unico e universale per i figli a carico ». Peccato
che questa volta i governi «responsabili» siano quelli
precedenti, Conte II e soprattutto Draghi, osannato come il
massimo lume dell’Europa. (Fausto Biloslavo, Il Giornale)
Alta tensione sull’Autonomia. Affondo del forzista Occhiuto:
«Ci vuole una moratoria». Il governatore: così al Sud vince il
No. Il leader di FI: richieste legittime. (Paola Di Caro, Corriere
della Sera)
La Lega irritata per i «segnali» degli alleati: «Chiediamo
lealtà, non solo a parole». Nel partito si ricordano le assenze
degli azzurri in Aula quando fu votata la riforma. Oggi
Calderoli illustrerà ai ministri quale sarà il percorso della
riforma nei prossimi mesi. (Cesare Zapperi, Corriere della
Sera)
Lite continua a destra. Tajani alza lo scontro. Forza Italia si
mette di traverso sull’Autonomia. Vicepremier pronto al duello
con Calderoli oggi in Cdm. Occhiuto: “Serve una moratoria”.
(Tommaso Ciriaco, Repubblica)
Un Parlamento di vitalizi e pensioni. La spesa supera quella
degli stipendi. Nonostante la riduzione del numero di deputati
e senatori la quota previdenziale cresce più di quella delle
indennità. Lasciata ampia discrezionalità al presidente della
Camera. (Antonio Fraschilla, Repubblica)
Giovanni Toti ha deciso di dimettersi. Questione di ore, già
oggi potrebbe formalizzare il passo indietro. Ieri, in consiglio
regionale, la sua lista ha cambiato nome da «Cambiamo con
Toti presidente» a «Lista Toti Liguria». Via la parola
presidente. É la conclusione di ottanta giorni di arresti
domiciliari e provvedimenti giudiziari che di fatto hanno
colpito al cuore il suo ruolo politico e la sua attività di
governatore con l’accusa di corruzione e finanziamento illecito
ai partiti. Formalizzate le dimissioni, il suo avvocato, Stefano
Savi, farà subito istanza di revoca della misura cautelare al gip.
Servirà qualche giorno per sapere se il futuro ex governatore
potrà tornare a essere un uomo libero. Quanto alla Liguria, il
presidente facente funzioni dovrà fissare la data delle elezioni
da tenersi entro 90 giorni, dunque a fine ottobre. (Lodovica
Bulian, Il Giornale)
Taxi contro Ncc. Sfida nelle città. La rissa a Milano è solo
l’ultimo caso. Affari e interessi (e paga la gente). «In tutto il
mondo il tema è stato affrontato e risolto. Noi siamo un
unicum». (Gianni Santucci, Corriere della Sera)
Poche risorse e norme vecchie. Sanità, il bluff delle liste
d’attesa. Nel decreto del governo Meloni non c’è un euro né
per l’assunzione di personale né per l’acquisto di nuove
strumentazioni Fondi solo per la detassazione degli
straordinari dei medici. Le Regioni: “In Europa nessuno ha
affrontato così il problema”. In Emilia-Romagna, Lombardia e
altri territori già adesso è possibile fissare visite nel week end:
“Ma senza assunzioni non serve a nulla”. (Viola Giannoli,
Repubblica)
Linda Laura Sabbadini su Repubblica: Sanità, difendiamo la
nostra salute. Con le scelte del governo Meloni (come il
decreto sulle liste di attesa) si colpiscono tutti i cittadini. Ma in
particolare i più fragili, i meno tutelati. Quelli che vivono nel
Mezzogiorno. E che non hanno le risorse per ricorrere al
settore privato per curarsi.
Roberto Bernabei e Sebastiano Maffettone sul Corriere: Un
geriatra e un filosofo si interrogano sfide (e opportunità) della
vecchiezza. Per la prima volta nella storia, in questo angolo di
mondo, gli individui della nostra generazione hanno
ragionevoli probabilità di essere attivi — fisicamente e
mentalmente — fino a 85 anni (perlomeno). Da questo punto
di vista, quello che ci interessa di più per la comprensione del
nostro tempo è la mancata riflessione su questo
invecchiamento di massa. Si può, volendo, incolpare di ciò il
cosiddetto «ageism», un pregiudizio — non troppo diverso dal
razzismo e dal sessismo — che porta a «disprezzare» quanto
connesso con la vecchiezza, per considerare rilevante solo quel
che accade dal punto di vista clinico. A nostro avviso, invece,
il problema di cui stiamo parlando ha una valenza molto più
generale. In Italia, abbiamo circa 25.000 centenari e quasi un
milione di ultranovantenni, la più parte donne che
aumenteranno. C’è invece da dare un senso, un’identità,
promuovendo l’accettazione comune di tutto ciò. C’è da
«inventare» una vita e un ruolo a oggi inesistente per i molti
che affronteranno l’inedito di una vita dotata di 25/30 anni in
più. Con l’opportunità di soddisfare il bisogno di socialità
piena del singolo — longevità è anche pienezza relazionale —
e di disporre, in un paese senza risorse naturali, dei nostri 10
milioni di vecchi «abili», petrolio umano soprasuolo. Tutti
dobbiamo consultarci per uscire da una vecchiezza «fai da te»
e in primo luogo la Politica deve riflettere e proporre.
Stellantis vende i robot Comau. Urso: valutiamo il golden
power. Il fondo One Equity al 50,1%. Utili dimezzati a 5,6
miliardi. Renault: 27 miliardi di ricavi. (Bianca Carretto e
Andrea Rinaldi, Corriere della Sera)
Stellantis, profitti dimezzati. «Possibili cessioni di brand».
Stellantis ha chiuso il semestre con ricavi netti pari a 85
miliardi di euro, in calo del 14% rispetto allo stesso periodo
del 2023, e con un utile netto di 5,6 miliardi, ovvero -48%
rispetto al I semestre 2023 (secondo la nota del gruppo
«principalmente a causa della riduzione dei volumi e del mix
di prodotti, dei fattori negativi legati ai cambi e dei costi di
ristrutturazione»). L’utile operativo rettificato è stato di 8,5
miliardi, in diminuzione di 5,7 miliardi («soprattutto per cali in
Nord America»).Così il titolo è caduto dell’8,69%, dopo avere
perso fino al 10%. (Alberto Annicchiarico, Il Sole 24 Ore)
Utili Enel a 3,9 miliardi (+20%) «Possibile cedola più alta».
Cattaneo: risultati eccellenti, target confermati. Debito giù del
4,6%. (Fausta Chiesa, Corriere della Sera)
Gli altri temi del giorno
Ucraina e Russia, segnali di dialogo. Zelensky e Putin
sembrano pronti a trattare, la Cina a fare da mediatore. Assad
ricevuto a Mosca dall’alleato. (Lorenzo Cremonesi, Corriere
della Sera)
Scudi antidroni e metallo fuso. Viaggio nell’acciaieria di Stalin
che arma l’esercito di Kiev. L’impianto, nella regione di
Zaporizhzhia, è tra i più grandi d’Europa. (Federico Fubini,
Corriere della Sera)
Paolo Mieli sul Corriere: La chiesa e l’aiuto all’Ucraina. Guerra
e diplomazia: un sostegno giunge dalla Santa Sede. Il
segretario di Stato Pietro Parolin è stato in visita nella capitale
Kiev e a Odessa.
La nomina del nuovo inviato speciale della Nato per il
Mediterraneo Javier Colomina è un affronto del segretario Jens
Stoltenberg contro l’Italia e il suo successore, l’olandese Mark
Rutte, modificherà la scelta. L’aumento delle spese militari
fino al 2% del Pil è un obiettivo che il governo rispetterà,
seppur preso dagli esecutivi precedenti. Sulla guerra in
Ucraina invece la vittoria della Russa è una “fake news, solo
propaganda”, mentre Israele adesso rischia l’isolamento
politico internazionale dopo i massacri in corso a Gaza. Sono
queste le considerazioni più importanti sulla politica estera
dell’Italia che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha
fatto martedì nella sua relazione, durata quasi due ore, al
Copasir, il comitato parlamentare per la Sicurezza della
Repubblica. I contenuti dell’audizione sono secretati ma,
secondo fonti accreditate di governo, la premier si sarebbe
concentrata soprattutto sulle guerre in corso spiegando quale
sarebbe la posizione italiana. Temi che saranno ribaditi l’1
agosto dal ministro della Difesa Guido Crosetto che terrà
un’informativa in aula alla Camera. Sulla guerra in Ucraina
Meloni ci ha tenuto a mantenere la barra dritta dell’Italia
l’alleanza atlantica. (Giacomo Salvini, Il Fatto Quotidiano)
Harris parte all’attacco, il partito è con lei (in attesa di
Obama). E Donald accusa: «Contro Joe i dem hanno fatto un
golpe». «Libertà», titolo anche di una canzone di Beyoncé che
sarà l’inno della campagna. (Viviana Mazza, Corriere della
Sera)
Insulti, sessismo, fake news Sui social è caccia a Kamala.
Rispunta un video di Vance: «È una gattara senza figli». Il
primo è stato Trump: è una stupida. Poi le accuse di essere una
arrampicatrice sociale. (Giuseppe Sarcina, Corriere della Sera)
La Casa Bianca: vicino l’accordo su Gaza Netanyahu promette
di lavorare insieme. Harris condanna i manifestanti che hanno
bruciato una bandiera Usa. Oggi il premier da Trump. (Viviana
Mazza, Corriere della Sera)
La vice presidente e candidata in pectore dei Dem aveva
disertato il discorso del premier al Congresso. Motivo
ufficiale, precedenti impegni elettorali. Una mossa che le è
valsa un attacco di Trump: «Volta le spalle a Israele» –
nonostante fosse assente anche il delfino del tycoon, JD Vance,
anche lui impegnato nella campagna. Su Israele e la guerra a
Gaza, così come sugli altri temi di politica estera, Harris deve
ancora uscire allo scoperto nella sua nuova veste.
Probabilmente, come sta facendo per le questioni di politica
interna, costruirà su quanto fatto finora dall’amministrazione
della quale è ancora vice titolare, senza però proporsi come
una copia carbone di Biden. (Marco Liconti, Il Giornale)
Vaticano, si allarga il deficit: tagli ai costi e rilancio
dell’Obolo. Nel 2023 il disavanzo operativo è stato di 83
milioni di euro, solo cinque milioni più dell’anno precedente
grazie a spending cut e valorizzazione del patrimonio
immobiliare. Ma nel lungo periodo si preannuncia una dieta
dimagrante. (Iacopo Scaramuzzi, Repubblica)
Perché la banca centrale cinese ha tagliato i tassi due volte in
tre giorni. In questo momento la Cina è nelle mani di un mite
funzionario, Pan Gongsheng, nominato Governatore della
Banca centrale cinese dopo il XX° Congresso che in una
manciata di giorni sta limando tutti i tassi di interesse possibili
e immaginabili pur di ridare linfa all’economia reale. Non era
mai successo che prime rate, pronti contro termine, prestiti a
medio termine venissero ritoccati tutti insieme nell’arco di una
settimana per giunta a ruota della più grande iniezione di
liquidità immessa nel sistema interbancario da oltre 70 miliardi
di dollari con una manovra reverse repo come non se vedeva
dal mese di gennaio. La situazione cinese è critica. Lo stimolo
ora c’è, ma non si vede perché è monetario, quindi non c’è
garanzia che si traduca in una ripresa dell’economia reale. La
catena degli operatori è lunga e non è detto che da centro alla
periferia il passo sia breve. Quel 4,7% di crescita registrato nel
secondo trimestre è troppo ridotto per raggiungere l’obiettivo
annuo del 5 e anche oltre. (Rita Fatiguso, Il Sole 24 Ore)
Yellen: «No alla tassa globale sui super ricchi, ogni Paese
faccia da sé». I rischi di frammentazione economica sono,
ovviamente, anche sul tavolo del G20 dei ministri finanziari,
che si chiude oggi, sempre a Rio de Janeiro. Per il Brasile, il
dossier principale è però la cooperazione sulla tassazione
internazionale dei grandi patrimoni e i suoi negoziatori
spingono almeno per una dichiarazione congiunta, un testo
separato dall’eventuale comunicato finale. Presa la guida del
G20, il Governo Lula da mesi propone un’imposta globale sui
super ricchi (il 2% sui patrimoni oltre un miliardo di dollari),
senza convincere i partner. Da Rio potrebbe arrivare un
rinnovato appello alla trasparenza fiscale e al dialogo su una
tassazione equa e progressiva, con particolare attenzione ai
grandi patrimoni. Il ministro delle Finanze brasiliano,
Fernando Haddad, in un’intervista alla Globo, ha ricordato che
una patrimoniale sui super ricchi potrebbe raccogliere tra i 200
ed i 250 miliardi l’anno: «A livello tecnico – ha detto – c’è
quasi un consenso su una prima dichiarazione che darà
impulso all’agenda». (Gianluca Di Donfrancesco, Il Sole 24
Ore)
Borse europee in rosso con auto, lusso e tech Piazza Affari al
tappeto con un ribasso del 2%. Borse europee al tappeto sotto i
colpi delle incertezze macroeconomiche e delle trimestrali
deludenti, che fanno suonare campanelli d’allarme sulla tenuta
dell’economia globale. Ieri i listini continentali sono stati
colpiti fin dall’avvio dall’onda lunga del sell-off sui titoli tech
(-2,69% il sottoindice del comparto), che già mercoledì aveva
portato Wall Street a vivere la peggiore seduta dalla fine del
2022. Ad aggravare la situazione è arrivata poi una nuova
raffica di risultati di bilancio inferiori alle previsioni, che
hanno messo sotto pressione soprattutto i settori auto, media,
lusso e beni di consumo. Piazza Affari è stata la maglia nera,
con il Ftse Mib (-2,03%) che ha registrato la flessione più
marcata dai giorni successivi alle elezioni europee, scendendo
ai minimi da oltre tre settimane sotto quota 34mila punti.
(Paolo Paronetto, Il Sole 24 Ore)
Agosto, 18 milioni di stranieri in arrivo. Demoskopika:
crescita del 3,2%. Federalberghi Rimini: boom di presenze
dall’Est Europa. I timori per la siccità al Sud. «Sempre più
visitatori internazionali arrivano da Francia, Germania, Belgio
e Nord Europa». (Virginia Nesi, Corriere della Sera)
«Il turismo? Serve più qualità. Italia aperta 12 mesi l’anno».
Santanchè: i prezzi li decide il mercato, le nostre bellezze
vanno pagate. I canoni delle spiagge vanno rivisti, soprattutto
per gli imprenditori più grandi. Sono contraria al ticket di
Venezia, ma vanno regolati i flussi. Al prossimo Consiglio dei
ministri proporrò che la tassa di soggiorno diventi una tassa di
scopo, le risorse vanno utilizzate per l’accoglienza. (Claudia
Voltattorni, Corriere della Sera)
La disfida dei Murdoch. Rupert vuole solo Lachlan per gestire
il suo impero. Battaglia per l’eredità: il magnate intende
escludere gli altri figli. (Matteo Persivale, Corriere della Sera)
In Procura i piani per Scampia. Faro dei pm su ritardi e
omissioni. Nei documenti il lungo elenco di società e dirigenti.
Ancora gravi le due cuginette. (Fulvio Bufi, Corriere della
Sera)
«Non fate donazioni in vita ai figli. Prendono e poi vi
abbandonano». Bernardini de Pace e i consigli dopo il caso
Messner: «Meglio spendere tutto». (Candida Morvillo,
Corriere della Sera)
Sul Corriere, il regista Mario Monicelli raccontato dalla figlia
Ottavia Monicelli: «Mio padre odiava andare al cinema, lo
portavo e lui fuggiva. Scelse una fine dignitosa, fu coraggioso
e lucidissimo. Si ispirava ascoltando le vite della gente alla
radio».
È il giorno della tempesta solare. Onde radio, satelliti, correnti
geomagnetiche e blackout: cosa dobbiamo aspettarci. Alle
14,22 di ieri la Terra è stata investita da una prima ondata delle
tempeste solari in corso sulla nostra stella. Per tutta la giornata
di oggi il sistema di osservazione Spaceweather annuncia altre
tempeste geomagnetiche di forza G1. Sono tempeste di
intensità relativamente moderata, tuttavia hanno come effetti
associati irregolarità nella propagazione delle onde radio,
aurore polari a latitudini alte e medio-alte, correnti
geomagnetiche indotte al suolo nei lunghi conduttori elettrici
delle linee ad alta tensione e qualche blackout negli impianti di
distribuzione dell’elettricità. Per oggi, invece, la Nautical
Oceanic and Atmospheric Administration (Usa) considera
improbabili le conseguenze più temute, cioè una riduzione
della funzionalità dei satelliti artificiali per accumulo di carica
elettrica, difficoltà nella ricezione dei segnali radio dai satelliti
GPS e danni ai microprocessori dei satelliti geostazionari in
orbita sull’equatore a 36 mila chilometri dalla Terra, alcuni dei
quali sono coinvolti nella diffusione in mondovisione delle
Olimpiadi di Parigi. Oltre a essere installati su aerei, navi e un
grande numero di auto, i navigatori satellitari pilotano i razzi e
i droni impiegati nella guerra in Ucraina e a Gaza. I margini di
errore di queste armi potrebbero quindi essere maggiori. (Piero
Bianucci, La Stampa)
Gli Anniversari
1788, lo stato di NY entra a far parte degli Usa
1803, a Londra la prima ferrovia pubblica
1847, la Liberia ottiene l’indipendenza
1882, prima esecuzione del Parsifal di Wagner
1887, pubblicato l’esperanto
1908, ordinata la costituzione dell’Fbi
1936, le potenze dell’Asse nella guerra civile spagnola
1943, i tedeschi cominciano a invadere l’Italia
1945, Winston Churchill perde le elezioni
1945, firmata la dichiarazione di Postdam
1947, Truman fonda la Cia
1952, muore a Buenos Aires Evita Peron
1953, inizia la rivoluzione cubana
1956, affonda l’Andrea Doria
1956, el-Nasser privatizza il Canale di Suez
1970, Al Bano e Romina si sposano
1976, inizia lo sgombero da Seveso
1984, prima a Hollywood di Purple rain
1994, autobomba all’ambasciata israeliana a Londra
2006, Calciopoli: ritirato lo scudetto alla Juve
Nati oggi
1856, George Bernard Shaw
1975, Carl Gustav Jung
1928, Francesco Cossiga e Stanley Kubrik
1939, Luca Montrone
1943, Mick Jagger
1954, Salvatore (Toto) Naldi
1958, Nino Buonocore
1961, Alessandro Barbano
1964, Sandra Bullock
Si festeggiano San Gioacchino e Sant’Anna

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