La Nota del 29 luglio

“O figli di Israele, ricordate i favori di cui vi ho colmato, rispettate il mio patto e io rispetterò il vostro. Solo me dovete temere” (dal Corano)

La reazione di Israele al missile di Hezbollah che ha ucciso 13 adolescenti che giocavano a calcio è l’apertura obbligata dei quotidiani, con l’inevitabile “alta tensione” cui ricorre il Corriere in casi del genere (purtroppo sempre più frequenti). Il Fatto fa notare che Netanyhau “conta solo i suoi morti” e non quelli che provoca. Il Messaggero si preoccupa dei 1300 soldati italiani presenti in Libano come forza di pace. Il capo del Mossad, David Barnea, lascia i negoziati di Roma. Gli Stati Uniti cercano di contenere l’attacco al Libano per evitare l’escalation, mentre Erdogan si dice pronto a invadere Israele. Putin non può non metterci del suo e minaccia ritorsioni pesanti verso i paesi europei che hanno accettato di installare i missili Usa a lunga gittata. E dietro a tutto, secondo il presidente della Commissione Esteri della Camera, Giulio Tremonti, c’è la mano della Cina. In Venezuela Maduro annuncia la vittoria alle elezioni, l’opposizione fa sapere di aver preso il 70 per cento e Tajani ha qualche dubbio su chi abbia davvero vinto. Ma è l’Ultima Cena di cristiana memoria o Le Festin des Dieux di un pittore seicentesco cui dice di essersi ispirato l’ideatore della cerimonia di apertura dei Giochi? Se anche i Vescovi francesi hanno pensato alla prima ipotesi vuol dire che l’equivoco è stato voluto, anche se un rito pagano e l’ultima cena di Cristo non sono la stessa cosa. In ogni caso ci sono le scuse, e ai francesi sta bene così visto che l’86 per cento approva il tono e i contenuti della festa. Libero non va per il sottile e titola “Ultimo fango a Parigi, il disastro di Macron”. L’Italia vince la prima medaglia d’oro con Martinenghi nei cento rana di nuoto. Kamala Harris raccoglie 200 milioni di euro di contributi elettorali nella sua prima settimana da candidata, non sono pochi anche se una parte era quella che i donatori avevano sospeso in attesa del ritiro di Biden. Meloni in Cina cerca di ridare consistenza ai rapporti commerciali dopo la chiusura della via della Seta, si spera che stavolta vi siano vantaggi per l’Italia. Tuttavia, gli unici accordi che Pechino vorrà fare sono quelli per la diffusione delle sue auto elettriche. Federico Visentin, presidente di Federmeccanica, dice al Corriere che solo i cinesi possono produrre in Italia l’utilitaria elettrica, ma a due condizioni: avere qui una quota di ricerca e sviluppo e prendere impegni sull’utilizzo della componentistica italiana. Anche Pichetto Fratin in una intervista all’Identità dice che il Green Deal “va gestito in modo realistico”. Lui “ha la sensazione che l’ambientalismo ideologico stia lasciando il passo ad un ambientalismo pragmatico”, che comprende anche la ricerca sul nucleare di nuova generazione. La premier scrive a Von der Leyen rigettando l’accusa di voler mettere il bavaglio all’informazione e sostenendo che il Report europeo era fatto di fake news. Più che la protesta, obbligata, si aspetta di conoscere il tono della risposta per capire lo stato dei rapporti con la presidente della Commissione. Sui nuovi commissari proseguono le trattative e le “interviste” ai candidati cominciano a metà agosto. Francia (Breton) e Germania vanno anche verso conferme importanti, mentre la Spagna candida Ribeiro. Repubblica attacca il piano Mattei: “risorse già stanziate e progetti riciclati, è un bluff”. Marina Berlusconi scrive a Repubblica contestando con le parole di suo padre scritte nel 1993 che la discesa in politica di Silvio Berlusconi era dovuta all’enorme indebitamento della Fininvest. Hanno ragione entrambi, l’indebitamento c’era (circa quattromila miliardi di lire) ma è stato pagato. Ed essere alla guida del governo certo non ha danneggiato. Il padre di Turetta, l’assassino di Giulia Cecchettin si scusa per aver cercato di rincuorare il figlio con parole sbagliate (“non sei stato solo tu a uccidere una donna”), Vittorio Feltri lo difende sul Giornale (“è solo un padre disperato”). Hamilton vince il Gran Premio del Belgio grazie alla squalifica del compagno di squadra Russell, la cui monoposto pesava un chilo in meno del consentito, Leclerc terzo ma sorpassato in gara dal futuro compagno di squadra Hamilton. Ed ecco alcuni dettagli/approfondimenti. Netanyahu prepara l’affondo. In Libano si teme l’escalation. Piano per tutelare i militari italiani. Erdogan minaccia di invadere Israele, la replica: finirai come Saddam. Blinken condanna l’attacco di Hezbollah ma auspica che il conflitto non si allarghi. Tajani e Crosetto in contatto con i governi. Aggiornati i piani di evacuazione. (M. Ser., Corriere della Sera) Il Libano sull’orlo della guerra Israele: “Colpiremo Hezbollah”. Gli Usa: “Lo Stato ebraico ha diritto di difendersi, ma eviti un’escalation del conflitto”. In allerta il contingente dell’Unifil Il presidente turco Erdogan minaccia Gerusalemme: “Potremmo invadere”. La replica: “Finiresti come Saddam Hussein”. (Paolo Brera, Repubblica) L’ex ministro del gabinetto di guerra Benny Gantz, tornato all’opposizione, appoggia una reazione più estesa di Israele. Non esclude la necessità di «colpire duramente il Libano e anche farlo a pezzi», ha detto davanti alle telecamere di Canale 12. Perché il danno è fatto e non si torna indietro. Il “danno” è quello di Hezbollah che ha lanciato un missile su un campetto da calcio uccidendo dodici ragazzini e ragazzine. Ma è anche quello del governo in carica, da cui si è dissociato a giugno, e che Gantz ritiene responsabile di non aver ancora concepito un «piano d’azione strategico completo». In Libano, l’atmosfera è di allerta. Il ministro degli Esteri Abdallah Bou Habib avrebbe chiesto agli Usa di fare pressione su Israele per limitare le reazioni. E il mondo si muove per disinnescare l’escalation del conflitto. Gran Bretagna, Francia e Germania hanno condannato con fermezza l’attacco mortale di Hezbollah sui civili a Majdal Shams ma invitano Israele alla cautela. Anche l’Italia si è mossa, con il capo della Farnesina Antonio Tajani in coordinamento con il responsabile della Difesa Guido Crosetto per evitare il peggio. Le autorità norvegesi hanno invitato i connazionali a lasciare il Libano. Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha stigmatizzato il lancio di razzi dal Libano ma non ha menzionato Hezbollah. (Fabiana Magrì, La Stampa) Le 12 maglie nere in campo, lacrime sulle bare bianche «Il rifugio era dietro la porta». Le vittime avevano non più di 16 anni. Fischiati i ministri. (Marta Serafini, Corriere della Sera) Nella piazza di Majdal Shams, villaggio druso nelle Alture del Golan – il territorio sottratto al controllo siriano da Israele nella guerra del 1967, ma annesso formalmente nel 1981 – le madri dei ragazzi strappati alle loro famiglie dal razzo scagliato dal sud del Libano, che sabato ha colpito il campo da calcio dove stavano giocando, non si danno pace. Ad ucciderli, per l’Idf, un Falaq di fabbricazione iraniana. Dunque un’arma di Hezbollah, nonostante la milizia sciita libanese alleata del regime di Teheran neghi ogni coinvolgimento. Intanto, la svolta nel vertice a Roma su una nuova tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi non c’è stata. Le trattative, però, proseguiranno anche alla luce della nuova proposta, consegnata nei giorni scorsi da Israele agli Usa. Netanyahu apre alla possibilità di un controllo “estero” e non solo più israeliano sul passaggio degli sfollati dal sud al nord di Gaza. Un’apertura che potrebbe avere un effetto positivo sulle prevedibili obiezioni di Hamas. Resterebbe, invece, ferma la seconda richiesta, ovvero il mantenimento del controllo da parte dell’Idf del Corridoio Filadelfia, quella striscia di terra che corre tra Gaza e l’Egitto, da sempre luogo di contrabbando per Hamas. (Nicole De Ilio, Il Fatto Quotidiano) «Né guerra totale né pace, non ci sono vantaggi. Il rischio aumenta se sale la pressione politica». Zisser: possibile un’azione limitata oltre il confine nord. Non vedo dove starebbe il vantaggio strategico. (Marta Serafini, Corriere della Sera) Il dilemma di Israele: aprire un nuovo fronte o provare a disgregare il potere di Nasrallah. La strategia della deterrenza a Nord finora ha fallito, e nel governo alcuni esponenti vogliono la guerra totale. Ma Blinken avverte: “Evitare l’escalation”. (Gianluca Di Feo, Repubblica) Italia preoccupata per i 1.300 militari Unifil Crosetto: “L’Onu cambi le regole d’ingaggio”. Italia in allerta per la situazione lungo la Linea Blu. Il razzo lanciato sabato sulla cittadina druso-israeliana di MajdalShams, sulle alture del Golan, che ha distrutto un campo da calcio causando almeno 12 morti, la maggior parte bambini, ha aperto una nuova fase nel conflitto fra Israele ed Hezbollah. Un conflitto pericolosissimo dato che, a livello di armamenti, le milizie sciite libanesi alleate dell’Iran valgono almeno dieci volte Hamas. A preoccupare il ministro della Difesa Guido Crosetto è prima di tutto la sicurezza dei 1. 300 militari italiani del contingente Unifil schierati nel sud del Libano, con il compito di mantenere un’area cuscinetto con Israele e di addestrare le forze di sicurezza libanesi. (Francesco Moscatelli, La Stampa) Chiediamocelo dunque – poiché forse di fronte all’immagine della catastrofe potremmo cercare con più forza di evitarla: non è stato che un intervallo la non-guerra, o la guerra per interposta persona, tra i grandi spazi imperiali dopo la Seconda guerra mondiale? Nient’altro che una pausa per meglio prendere la rincorsa in vista della definitiva “sistemazione” del pianeta? Perfino l’atomica, questa formidabile arma di equilibrio, sembra aver perduto il suo potere deterrente. Forse in qualche laboratorio del grande complesso militareindustriale si è scoperto il modo di usarla senza finire tutti sottoterra. Così come si inventano virus e poi vaccini, armi batteriologiche e poi antidoti. Soltanto la Tecnica, è noto, può, secondo la vox populi, risolvere i problemi che essa stessa genera. Se siamo certi di poter usare la Bomba senza che ci colpisca come un boomerang perché non usarla? Chi ha detto che è morto il dottor Stranamore? E chi dice che oggi finirebbe male? Lo puoi fare? – dice ancora la vox populi – E allora fallo. (Massimo Cacciari, La Stampa) A Roma il summit su Gaza e ostaggi. Il canale del dialogo resta aperto. L’incontro tra i capi dei Servizi di Usa, Israele ed Egitto con il primo ministro del Qatar. (Maurizio Caprara, Corriere della Sera) Maurizio Ferrera sul Corriere: Tre passi per un’Unione europea più solida. È necessario il controllo dei confini, la «condivisione» fra i Paesi e avere procedure più efficienti. Le scuse dopo le polemiche. «Cerimonia riconciliatoria». L’ideatore Jolly: «Sono i valori della nostra Repubblica». L’86% dei francesi approva. (S. Mon., Corriere della Sera) Senna inquinata, cibo senza proteine e tante, troppe code. Insorgono gli atleti. Paltrinieri: «Non ci sono le condizioni per nuotare». Cresce l’allerta canicola con temperature fino a 36 gradi: ora si teme l’allarme condizionatori. (Marco Bonarrigo, Corriere della Sera) Forse perché sperava che le acque si calmassero da sole, o più semplicemente non reputava necessario entrare subito nel dibattito. Fatto sta che il Comitato organizzativo dei Giochi (Cojo) ha aspettato quasi 48 ore prima di commentare la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi, finita sotto accusa da parte degli ambienti conservatori e cattolici di mezzo mondo per alcune sequenze, prima fra tutte quella ribattezzata “Festività”, dove delle drag queen erano impegnate in una scena simile all’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, con un Dioniso seminudo tinto di blu. «Se qualcuno è stato offeso, ce ne scusiamo», ha dichiarato Anne Descamps, direttrice della comunicazione del Cojo, dopo che nei giorni scorsi i vescovi d’oltralpe sono insorti denunciando «scene di derisione e di presa in giro del cristianesimo» (Danilo Ceccarelli, La Stampa) Senna inquinata, mense flop e diluvio: i disastri delle Olimpiadi di Macron. Le acque della Senna fanno schifo. Dispiace dirlo, in fondo non è colpa del fiume, ma della pioggia. Più cade, più degrada la qualità dell’acqua. Nel senso che i tassi di Escherichia-coli e altri batteri aumentano e superano i livelli consentiti per la balneazione. È quello che è successo tra venerdì e sabato, a Parigi: sono bastati 16 millimetri di pioggia per sabotare il primo allenamento di triathlon, previsto alle 8 di domenica. E domani, mica è detto che si potranno disputare le gare. Nel gergo dei triatleti, l’approccio al “teatro di nuoto” si chiama “familiarizzazione” con l’acqua, la sua temperatura, le correnti. Gli organizzatori e la federazione internazionale del triathlon, dopo aver preso atto che gli ultimi test nel settore della Senna interessato dalle gare non presentavano le garanzie necessarie, hanno deciso di annullare la “familiarizzazione”, per evitare che si trasformasse in “inquinamentizzazione”, ma si sono ben guardati dal comunicare i dati relativi ai tassi batterici di Escherichia-Coli. Hanno paraculamente messo le mani avanti: “Prima la salute degli atleti”. (Leonardo Coen, Il Fatto Quotidiano) La lettera della premier a Ursula: fake news contro il governo italiano. «Nessuna interferenza sulla governance della Rai». L’opposizione: vittimismo comico. Inizia oggi una settimana che potrebbe portare al rinnovo dei vertici Rai. (Antonella Baccaro, Corriere della Sera) Giorgia protesta con Ursula. «Uso politico del report Ue». Una narrazione distorta. Una serie di critiche strumentali, facilmente confutabili, L’obiettivo? Attaccare il governo italiano,sfidando anche l’evidenza. A distanza di quattro giorni dalla pubblicazione della Relazione annuale sullo stato di diritto, Giorgia Meloni spedisce una lettera pubblica a Ursula von der Leyen. «Cara Ursula, la Relazione annuale è un esercizio sostenuto e incoraggiato dal governo italiano». Ma «per la prima volta il contenuto è stato distorto a uso politico da alcuni nel tentativo di attaccare il nostro esecutivo. Qualcuno si è spinto perfino a sostenere che in Italia sarebbe a rischio lo stato di diritto, in particolare con riferimento al servizio pubblico radiotelevisivo«. Si critica il fatto che «il sistema di governance della Rai sarebbe soggetto ad un’eccessiva ingerenza politica; il fatto che il cambiamento della linea editoriale avrebbe determinato varie dimissioni di giornalisti. E infine l’asserito mancato rispetto della par condicio durante le elezioni del Parlamento europeo». (Fabrizio de Feo, Il Giornale) Ezio Mauro su Repubblica: I doveri della sinistra. Ci sono segnali ormai chiari di una diversa percezione del futuro, della nuova vulnerabilità della destra al governo, della possibilità di vincere una sfida elettorale. Guai a sprecare l’occasione per diventare la prima forza nazionale a sostegno della liberal democrazia. M5S, i sostenitori di Conte esultano: sancita l’indipendenza da Grillo. Dopo lo scambio di lettere. Ma i dissidenti: partecipazione? Perché allora non si è votato su Left? (Emanuele Buzzi, Corriere della Sera) Liguria, il risiko del centrodestra. L’ipotesi Toti in corsa con la sua lista. La caccia a un nome, aspettando che parli l’ex governatore. L’idea dell’election day. (Paola Di Caro, Corriere della Sera) Meloni apre la via cinese. «Parità per le aziende». Giorgia Meloni accolta nella Grande sala del Popolo a Pechino, con alle spalle il Tricolore e la bandiera rossa cinese è un’immagine indimenticabile. Da adolescente muoveva i primi passi politici nel Fronte della gioventù e adesso stringe la mano al primo ministro Li Qiang inaugurando, al suo fianco, il Forum imprenditoriale Italia-Cina. Il piglio è da statista, una nuova Thatcher con una visione rivoluzionaria dei conservatori del futuro, che sa come destreggiarsi nei meandri geopolitici di un mondo in crisi. Solo l’antipasto dell’incontro più importante, previsto oggi, con il secondo Mao, il presidente cinese Xi Jinping. (Fausto Biloslavo, Il Giornale) Gli altri temi del giorno Le minacce di Vladimir Putin all’Occidente sono ormai un genere letterario a parte. Ma ogni tanto il presidente russo ne spara una più grossa delle altre. Come ha fatto ieri a San Pietroburgo in occasione di una parata della marina militare russa. «Se gli Stati Uniti schiereranno i loro missili a lungo raggio in Germania a partire dal 2026 – ha detto lo Zar – la Russia si considererà libera dalla moratoria precedentemente dichiarata unilateralmente sullo spiegamento dei nostri mezzi di attacco a medio e corto raggio, compreso l’aumento delle capacità delle forze costiere della nostra Marina». Insomma, Putin sembra in cerca di pretesti per giustificare il riavvio della produzione di armi nucleari a raggio intermedio. (Andrea Cuomo, Il Giornale) Lo scrittore. Perché Kamala può farcela. Ai democratici non mancano le risorse per puntare alla vittoria il prossimo novembre, purché Biden si tenga lontano dalla scena. (Richard Ford, Corriere della Sera) Morale e politica la Chiesa sbiadita non guida più gli italiani. Solo il 15% la ritiene “molto importante da seguire” e tra gli under 30 si scende al 5% Più attenzione alla religione nel centrodestra, ma pesa sempre meno sulle scelte elettorali. (Ilvo Diamanti, Repubblica) Repubblica intervista l’ex deputata Dc Silvia Costa: “De Mita non riusciva a guardarmi negli occhi Parità, c’è tanto da fare. Nilde Iotti mi chiese come mi trovassi in Parlamento. Aveva vissuto il maschilismo di partito”. Un Fisco troppo amico. Redditometro e concordato premiano le partite Iva e graziano i piccoli evasori. Con il nuovo accertamento l’Agenzia delle Entrate si muoverà solo in presenza di uno scostamento considerevole tra le spese sostenute e quanto dichiarato. Maxi-sconto per gli autonomi infedeli che si mettono d’accordo con il Fisco. (Giuseppe Colombo, Repubblica) I Comuni potranno estendere le infrazioni regolarizzabili. Il testo del decreto Salva casa convertito in legge introduce una novità idonea a mutare la stessa percezione degli abusi edilizi, allargando la possibilità di sanare quelli più rilevanti e assicurando la commerciabilità di tanti immobili pressoché invendibili. Certo si tratta di abusi formali, ossia conformi alla disciplina urbanistica oggi vigente e comunque realizzati a partire da un titolo edilizio esistente (non sono compresi nelle agevolazioni gli abusi totali), ma dei quali prima di oggi il Comune doveva ordinare la demolizione. Come evidenziato dalle schede a fianco si tratta di abusi rilevanti: il mutamento della destinazione d’uso che implichi variazione degli standard; l’aumento consistente della cubatura o della superficie; le modifiche sostanziali di parametri urbanisticoedilizi del progetto approvato o della localizzazione dell’edificio; il mutamento delle caratteristiche dell’intervento edilizio assentito; la violazione delle norme vigenti in materia di edilizia antisismica. (Guido Inzaghi, Il Sole 24 Ore) “Premi a chi lavora in prima linea per arginare la fuga dei medici”. Filippo Anelli, presidente Fnomceo “Contro la carenza di personale garantire stipendi in linea con gli standard europei”. (Repubblica) Amazon & C. tra evasione e caporalato: cosa è cambiato in 5 anni di inchieste. “Una sorta di ‘nuovo potere‘, ufficioso ma molto effettivo, penetrante, opaco, vero regolatore dei processi lavorativi e alternativo allo Stato e dove le regole statuali a tutela del lavoro vengono sistematicamente pretermesse”. Era il marzo del 2023 e il Tribunale di Milano motivava anche così i provvedimenti per l’amministrazione giudiziaria delle aziende Brt e Geodis. Due dei colossi della logistica che, uno dopo l’altro, sono stati richiamati al rispetto delle norme fiscali e del lavoro dalla procura di Milano, la stessa che solo pochi giorni fa ha indagato anche Amazon Transport Italia ordinando un sequestro da 121 milioni di euro. L’ennesima contestazione da parte dei pm milanesi a una azienda del settore per somministrazione illecita di manodopera, contratti di appalto simulato ed evasione delle tasse. Prima di Amazon ci sono state Dhl Supply Chain (Italy), gruppo GLS, Spumador spa, Salumificio Beretta, Spreafico spa, Movimoda, Uber, Lidl, Nolostand – Fiera Milano, Schenker, Aldieri spa, gruppo Cegalin – Hotelvolver, Brt, Geodis, Esselunga spa, Ups, Chiapparoli, GS spa, Gxo Logistics Italy spa e Securitalia: sono le società in cui la procura negli ultimi anni ha riscontrato la stessa condotta tanto da poter parlare di “normalizzazione della devianza”. Che la politica non vede nonostante il clamore dei provvedimenti. (Leonardo Bison e giovanni Trinchella, Il Fatto Quotidiano) «Mi scuso per le frasi che ho detto a Filippo, ma temevo che lui si potesse suicidare». Nicola Turetta: quel colloquio era un momento intimo. Io non penso affatto che i femminicidi siano giustificabili. Ma cosa dovevo fare? Dirgli che è una persona orribile che merita la morte? (Roberta Merlin, Corriere della Sera) Carceri, strage infinita: 27enne suicida, “qui è l’ inferno”. Da gennaio 100 rivolte. Già 57 persone si sono tolte la vita nei penitenziari nel 2024 Monta la rabbia per il caldo, la mancanza di cure e il sovraffollamento. (Viola Giannoli, Repubblica) «Donazioni ed eredità ai figli? Basta pianificare per evitare liti». Biino, capo dei notai: spendere tutto, una scelta drastica. Ogni famiglia è un caso a sé. (Beppe Severgnini, Corriere della Sera) Il Corriere intervista Goti Bauer: «I miei 100 anni. Così ho rivissuto Auschwitz ogni giorno». Il compleanno della testimone della Shoah: «Uscii dal campo a piedi, ho perso tutti». Gli Anniversari 1754, primo incontro internazionale di pugilato 1830, Parigi: Carlo X costretto all’esilio 1836, inaugurato a Parigi l’Arco di Trionfo 1856, muore a Endenich Robert Schumann 1890, muore suicida in Francia Vincent Van Gogh 1900, ucciso a Monza Umberto I di Savoia 1928, primo film sonoro di Topolino 1950, Guerra di Corea: fine del massacro di No Gun Ri 1954, Tolkien pubblica Il signore degli Anelli 1957, nasce l’Agenzia internazionale per l’energia atomica 1958, gli Usa istituiscono la Nasa 1967, Vietnam: devastata dal fuoco la Uss Forrestal 1968, Paolo VI contro il controllo artificiale delle nascite 1974, Moro in Urss: petrolio all’Italia 1975, colpo di stato in Nigeria 1976, Tina Anselmi prima donna ministro in Italia 1978, Carolina di Monaco sposa Philippe Junot 1981, Carlo e Diana si sposano a St. Paul 1983, un’autobomba uccide il giudice Rocco Chinnici 1988, omicidio Calabresi: arrestato Sofri 1994, esce nelle sale The Mask 2004, abolito il servizio militare obbligatorio in Italia 2008, Karadzic estradato all’Aja 2015, la Microsoft lancia Windows 10 2016, muore a Milano Marta Marzotto Nati oggi 1796, Walter Hunt (inventore della macchina per cucire) 1805, Alexis de Tocqueville 1883, Benito Mussolini 1926, Franco Sensi 1934, Nando Orfei 1940, Enzo Mattina 1947, Lino Patruno 1949, Valeria Fedeli 1958, Piero Marrazzo 1964, Riccardo Realfonzo 1971, Roberto Poletti 1981, Fernando Alonso Si festeggia Santa Maria di Betania

 

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