“Un cuore vuoto usa gli occhi per controllare, usare, tentare di dominare. Un cuore pieno per esserci, conoscere, amare” (Carl Jung)
Non se ne può più di giornali riempiti con le polemiche elettorali: “scontro su migranti e sanità”, titola il Corriere; “Mosca, le mani sul voto Ue”, insegue Repubblica. E anche su questioni serie come le liste d’attesa nella sanità il giornalismo non riesce a dire se ha ragione il ministro Schillaci a sostenere su La Stampa che i soldi ci sono oppure se è meglio dar retta a Schlein, Conte e il Fatto che dicono il contrario (anche se poi la soluzione non è soltanto nei maggiori fondi ma in una diversa organizzazione che, anche con accordi sindacali, consenta l’utilizzo delle apparecchiature in orari più lunghi). Salvini riesce a ottenere un brevissima risposta via mail da Trump e si gioca molto sul risultato di Vannacci. Biden chiede a Meloni di non stare troppo vicina a Le Pen e di cosa fare in Europa si continua a non parlare. Conte fa gli show in teatro imitando Travaglio. La premier va di nuovo a Tirana a vedere a che punto è il centro di accoglienza dei migranti e salva Magi di Più Europa dalle attenzioni della Polizia locale. Schlein la accusa di buttare i soldi (la spesa iniziale di 800 milioni ma sarebbe salita a un miliardo). Il Manifesto titola “Deporto sicuro”.
Oggi in Normandia si celebra il D Day. Con Biden e Macron c’è Mattarella.
Intanto il Wall Street Journal in base ad oltre 40 testimonianze definisce il presidente USA “confuso”.
L’incarico più importante del Csm, la presidenza della Quinta commissione (quella che decide sugli incarichi direttivi) va a Carbone di Italia viva, con disappunto della maggioranza.
Libero mette in fila tutti gli attacchi, secondo loro pretestuosi, di Repubblica a Meloni e al governo. E apre con una grande foto della bandiera palestinese issata sul Duomo di Milano.
Sondaggio nella Ue, per la Commissione Draghi batte Ursula. L’ex premier italiano al 49%, la presidente uscente al 47.
Il Sole apre sulle categorie “più a rischio evasione”, lavanderie, noleggi, sport e ristoranti e poi fa sapere che la social card del governo per dare 500 euro di aiuti alle famiglie più in difficoltà è stata sbloccata. E poi intervista Folgiero.
Il Fatto fa le pulci al Pnrr e scopre che la metà dei fondi sinora erogati è andata a 22 imprese e a far la parte del leone sono le Ferrovie.
Primi indagati tra i consiglieri della Fondazione Crt, uno si dimette subito. La Stampa fa sapere che il Tesoro vorrebbe Elsa Fornero cine commissaria, ma lei mette le mani avanti per prevenire qualche veto dall’interno del governo.
Pichetto Fratin smentisce le tasse sulle rinnovabili.
La stilista Elisabetta Franchi viene condannata a giornali unificati per aver detto che assume solo donne over 40 per evitare le lunghe ferie della maternità. Lei si difende sul Giornale.
Mediobanca mette in fila i gruppi privati della sanità che assorbono il 40 per cento dei fondi statali: primo è il gruppo Rotelli, secondo l’Humanitas di Rocca, terzo Sansavini, quarto il Gemelli.
Ed ecco alcuni dettagli/approfondimenti. Speciale europee: 373 milioni al voto per l’Ue del futuro. Alle urne oggi in Olanda e domani in Irlanda e Repubblica Ceca. Poi via via tutti gli altri fino a domenica sera. Guerra, ambiente, immigrazione, diritti: tutto dipenderà dai voti veri, e dalle future alleanze. (Daniele Castellani Perelli, Repubblica)
Bossi-Fini, ecco le misure per bloccare le frodi. Resuscitare la Bossi Fini. E farla sopravvivere grazie a trapianti normativi fino a quando si arriverà ad un nuovo quadro giuridico capace di regolare gli arrivi dei migranti regolari. È il difficile compito della commissione tecnica guidata dagli uffici del sottosegretario Alfredo Mantovano e formata da esperti dei ministeri dell’Interno, degli Esteri, del Lavoro e del Turismo. La Commissione inizierà già domani a mettere a punto i correttivi amministrativi destinati a contrastare le frodi individuate nell’esposto presentato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Procuratore Nazionale Antimafia Giovanni Melillo. Correttivi che avranno bisogno di un decreto legge se intaccheranno lo spirito della Bossi Fini. Sulla base delle anomalie individuate il primo obbiettivo sarà una migliore definizione dei fabbisogni di manodopera. L’analisi dei flussi rileva, infatti, serie discrepanze tra la necessità di manodopera dei vari settori produttivi e i posti di lavoro effettivamente occupati. (Gian Micalessin, Il Giornale)
Lo scandalo che la leader Fdi ha portato alla Direzione nazionale antimafia riguarda (per ora) solo gli accessi previsti dalla legge Bossi-Fini gestiti dalle mafie a 15mila euro a pratica. Per il 2024 sono arrivate 690mila domande ma gli ingressi da paesi extra Ue disponibili sono solo 151mila, fino a esaurimento quote: 61.250 per lavoro subordinato non stagionale, 700 per lavoro autonomo e 89.050 per lavoro subordinato stagionale, con tre distinti clic day nel marzo scorso. Poi c’è anche la piaga della falsa cittadinanza o dei passaporti falsi, pratica che arriva prevalentemente dall’America Latina. Bastano matrimoni di comodo ma anche false parentele (come antenati inesistenti spuntati dalle anagrafi di piccolissimi Comuni italiani tra Toscana e Lazio, vedi l’inchiesta del Tempo), falsi certificati di nascita, falsi passaporti. Nei mesi scorsi la Farnesina ha disposto controlli a tappeto in ambasciate e consolati di tutto il Sud America: il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha mandato i suoi 007 in Venezuela, Argentina, Brasile e Uruguay ma anche in Cile, Perù e Santo Domingo. «Centinaia di persone hanno avuto la cittadinanza italiana senza avere alcun legame». (Felice Manti, Il Giornale)
La campagna elettorale (italiana) ha attraversato la sponda dell’Adriatico. Promesse, annunci, polemiche, scontri e anche qualche spintone. Gli ingredienti ci sono tutti, d’altronde sulla banchina di questo porto albanese si gioca una partita importante per Giorgia Meloni, «abbiamo gli occhi puntati addosso e vogliamo riuscire». Il protocollo per il trasferimento dei migranti partirà il primo agosto e se l’opposizione denuncia lo spreco enorme di risorse – «un miliardo di euro», dicono tutti i partiti del centrosinistra – per la premier, che riduce la somma spesa a 670 milioni in cinque anni, si tratta di «un investimento e di un’azione di deterrenza». Il protocollo firmato in pompa magna lo scorso novembre tra l’Italia e l’Albania, con lo scopo di spedire nel Paese delle aquile alcuni dei migranti raccolti in mare, doveva in realtà partire a maggio, ma le strutture principali sono un cantiere. «Un obiettivo del genere val bene due mesi di ritardo», dice la premier. Meloni è atterrata a Tirana in tarda mattinata per poi spostarsi in elicottero nelle due aree dove verranno rinchiusi i migranti. Ha fissato i tempi, «si parte il primo agosto», e indicato delle cifre: «All’inizio saranno ospitate mille persone». (Francesco Olivo, La Stampa)
L’autogol e la tensione pre-elezioni. La campagna elettorale, si sa, richiede un controllo nervoso superiore al normale perché tutto quel che accade diventa oggetto di propaganda, anche involontaria. Si iscrive in questa cornice l’”incidente”, chiamiamolo così, avvenuto ieri tra Meloni e Magi in Albania. Paradossalmente, conta più quel che è successo tra la premier e il segretario di +Europa, che non lo strattonamento, tra l’altro filmato e subito trasmesso online sui siti social, dello stesso Magi da parte delle forze di sicurezza albanesi, che magari rispondono a protocolli diversi e lontani dai nostri standard. E chissà come sarebbe potuta finire se la stessa Meloni non fosse intervenuta per spiegare che si trattava di un parlamentare italiano. Ma lo scambio di battute attorno al termine «poveri cristi», usato dal leader per riferirsi ai migranti prossimi oggetti di deportazione, e dileggiato dalla premier per la stessa ragione, è rivelatore della tensione con cui Meloni affronta gli ultimi giorni di propaganda prima del voto. (Marcello Sorgi, La Stampa)
Migranti in Albania. Meloni difende l’intesa. La visita dopo le polemiche sugli hotspot. Tensione con Magi. «Poveri cristi? See…». (Monica Guerzoni, Corriere della Sera)
In tv a sorpresa su La 7: io sempre per il confronto I flussi? Ecco i veri dati. I siparietti con Mentana: tante accuse ma incontinente glielo lascio. Meloni «I dati dicono che in alcune regioni, in una in particolare, la Campania, c’è una richiesta esorbitante di ingressi per motivi di lavoro rispetto a quello che il tessuto produttivo locale può raccogliere». E cioè, i 157mila migranti chiesti dalla Campania per posti di lavoro «in una regione che ha il 6% di aziende agricole in Italia» fanno sorgere dubbi. Anche perché la Puglia, con il doppio delle aziende agricole, ha chiesto soltanto 20mila migranti: «Poi, hanno sottoscritto un contratto solo il 2,8% di queste persone». Il che, per la premier, significa una cosa sola: «La criminalità organizzata si è infiltrata» in questo sistema. (Marco Cremonesi, Corriere della Sera)
Massimo Franco sul Corriere: La competizione nelle urne esaspera i toni sui migranti. C’ è da chiedersi come mai a tre giorni dal voto europeo sia rispuntato in modo fragoroso il tema dell’immigrazione. E perché lo abbia sollevato la premier di un governo che era riuscito a ridurre l’allarmismo sugli sbarchi. Giorgia Meloni ha rivendicato come un modello, che altri in Europa vorrebbero imitare, la creazione di alcuni centri di accoglienza in Albania, gestiti dalle autorità italiane. L’affondo di Le Pen contro il patto Ue per la ricollocazione (richiesto dall’Italia). La mossa di rivolgersi alla Corte di Giustizia. (Stefano Montefiori, Corriere della Sera)
Casa Bianca in allarme per il voto europeo: Le Pen vicina a Putin, Meloni eviti l’intesa. E il G7 è a rischio flop. Il retroscena. In Puglia previste frizioni sugli asset russi. Salvini: “Non usare armi in Russia”. (Tommaso Ciriaco e Paolo Mastrolilli, Repubblica)
Voto Ue, guerra ibrida sui social. Mosca punta sull’astensionismo. L’allarme del Parlamento a Strasburgo. Il bombardamento digitale di fake news destinato a intensificarsi nelle prossime ore. Obiettivo dei messaggi: screditare la Ue e allontanare gli elettori. L’Italia è il paese più colpito. Putin: nessuna disinformazione. (Claudio Tito, Repubblica)
Come la lotta al Covid e le guerre in Ucraina e a Gaza, anche le elezioni europee sono diventate un derby fra due curve ultrà: i buoni “europeisti” e i cattivi “sovranisti”. Il guaio è che più guardi i buoni e più ti domandi cosa potrebbero mai fare di peggio i cattivi. Il francese Macron, già noto perché due anni fa invitava a “non umiliare Putin in Ucraina”, ora che Putin sta umiliando l’Ucraina e la Nato propone di inviare soldati o almeno addestratori a Kiev contro la prima potenza nucleare e mostra la mappa degli obiettivi russi da bombardare con missili francesi. Il tedesco Scholz giura che mai autorizzerà gli ucraini a usare armi tedesche per attacchi in Russia, poi arriva l’ordine di Biden e scatta sull’attenti. Lo stesso fanno Finlandia, Svezia, Polonia, Repubblica Ceca, Danimarca, Olanda, Regno Unito, Canada, Romania e Paesi baltici. In Olanda il “liberale” Rutte si allea col fascio-islamofobo Wilders, ma siccome è più atlantista di Stoltenberg ora lo promuovono segretario Nato al suo posto. Il ministro dell’Economia finlandese Rydman definisce gli ebrei “spazzatura che non piace a noi nazisti”, ma siccome il suo governo è turboatlantista nessuno ci fa caso: la Nato lava così bianco che più bianco non si può. (Marco Travaglio, Il Fatto Quotidiano)
Alberto d’Argenio su Repubblica: “La guerra ibrida: le mani di Mosca sul voto Ue. Lo scopo è influenzare le elezioni continentali più importanti di sempre (siamo in tempi di guerra e di avanzata di estremismi). E indebolire l’Unione”.
«Uno spottone elettorale che costa 800 milioni. Quei soldi si potevano usare per la sanità pubblica». La leader pd Schlein: una presa in giro il decreto sulle liste d’attesa. Le forze nazionaliste non credono agli investimenti comuni. Questo è contro gli interessi italiani. (Maria Teresa Meli, Corriere della Sera)
Salvini attacca su cannabis e armi. E sente Trump: «Presto un incontro». Strappa foglie di marijuana e assicura: senza certezze non voteremo più per gli aiuti a Kiev. (Paola Di Caro, Corriere della Sera)
Lavanderie, noleggi e ristoranti: ecco la classifica dell’evasione. Nasce da questi spread reddituali larga parte dell’evasione Irpef degli autonomi, in un tax gap che secondo i calcoli del ministero dell’Economia (dati medi 2019-2021, allegati all’ultima NaDef)
toglie alle entrate statali 30,2 miliardi all’anno, il 68,5% dell’imposta potenzialmente dovuta. Con una mole di questo genere, per mettere sotto esame tutti i titolari di dichiarazioni potenzialmente infedeli l’agenzia delle Entrate dovrebbe completare poco meno di 6mila controlli al giorno. Sfida ovviamente impossibile anche con un organico 10 o 100 volte superiore ai 29.520 dipendenti dell’Agenzia, che però si occupano anche di rimborsi, interpelli e di tutta l’attività amministrativa. Con il risultato che secondo gli ultimi dati del dipartimento Finanze la probabilità annuale per una partita Iva di inciampare in una verifica è sotto l’1%: non altissima. È esattamente questo lo snodo chiave per il concordato preventivo biennale, l’accordo con cui il Fisco proporrà, in cambio dell’adesione al reddito calcolato dall’amministrazione finanziaria, proprio l’esclusione dalle verifiche per i successivi due anni. Ma se l’eventualità di incappare in una verifica è remota, il calcolo costi/benefici per favorire il «sì» del contribuente rischia di imporre una proposta di reddito particolarmente benevola. Il velo si alzerà presto, subito dopo le elezioni di sabato e domenica, perché il software per il calcolo dei redditi arriverà entro la fine della prossima settimana. (Marco Mobili e Gianni Trovati, Il Sole 24 Ore)
Nuovi rialzi sulle Borse europee, Nvidia spinge il Nasdaq al record. Alla vigilia del probabile taglio dei tassi nell’Eurozona il mercato azionario torna in rialzo. Lo spunto arriva dagli Usa e dagli ultimi dati macro, tanto sul fronte della crescita quanto su quello dell’occupazione, in rallentamento. In scia a questo deterioramento del quadro macro – che sposta il focus dallo scenario “no landing” a quello del “soft landing” – i futures sono tornati a scontare anche due tagli da qui a fine anno da parte della Federal Reserve. Non al prossimo meeting del 12 giugno, ma in quelli di settembre e dicembre. La distensione dei rendimenti delle obbligazioni – con il biennale Usa sceso al 4,75% e il decennale al 4,3% – ha ridato smalto ai titoli tecnologici che hanno trascinato al nuovo record storico il Nasdaq (dove hanno un peso per oltre il 50%) e l’S&P 500 (che ha toccato il record intraday). (Vito Lops, Il Sole 24 Ore)
Bufera Crt, nel mirino c’è il Cda E ora il Tesoro pensa a Fornero. Nessuno sa cosa fare e quali sono le implicazioni giuridiche del cul- de-sac in cui è finita la terza fondazione di origine bancaria d’Italia. Ieri, in via XX Settembre a Torino, sono arrivati gli ispettori inviati dal Mef che resteranno in città almeno fino a lunedì. Si sono presentati con l’indicazione del Tesoro che certifica che stanno svolgendo attività di accertamento per conto dell’autorità di vigilanza e hanno chiesto documenti e atti da esaminare al presidente ad interim Maurizio Irrera e alla segretaria generale ad interim Annapaola Venezia. (Claudia Luise, La Stampa)
Primo passo sulla rete Tim, Kkr compra da Fastweb. Ceduto il 4,5% di Fibercop al fondo americano. Stretta sul contratto per NetCo. (Francesco Bertolino, Corriere della Sera)
Veicoli militari, polo made in Italy. Leonardo prepara l’offerta a Iveco. La divisione produce blindati e carri armati e ha ordini per 4 miliardi. Il ruolo di Ubs. (Francesco Bertolino e Daniela Polizzi, Corriere della Sera)
«Simest, più export per le piccole imprese. La svolta? Le filiere». L’ad Corradini D’Arienzo: apriremo in Brasile e Vietnam. Per supportare il made in Italy fare sistema anche con i gruppi più grandi. (Nicola Saldutti, Corriere della Sera)
Il garante: pratiche commerciali scorrette. Antitrust, nuova multa a Meta. “Dati venduti senza consenso”. Il social perde il pelo, forse. Ma non il vizio. Multata nel 2018 per 10 milioni, Facebook ripete un’analoga condotta illegittima 6 anni dopo, nel 2024. E di nuovo l’Antitrust, come già nel 2018, sanziona il social di Zuckerberg, stavolta con la consorella Instagram. Pagherà altri 3,5 milioni. Una sanzione anche per la chiusura dei profili senza garanzie. Il social: condotte già corrette, ricorreremo. (Aldo Fontanarosa, Repubblica)
Gli altri temi del giorno
Putin è tornato ad alzare la voce sull’invasione dell’Ucraina e a scagliarsi contro gli Usa e la Nato. Ha definito «una stupidaggine» l’idea che la Russia possa attaccare l’Alleanza atlantica, ma allo stesso tempo ha minacciato di consegnare missili a Paesi che potrebbero colpire obiettivi occidentali. E soprattutto è tornato ad agitare il terribile spettro delle armi nucleari sostenendo che Mosca potrebbe ricorrere a queste armi tremende nel caso in cui fossero minacciate «la sovranità e l’integrità territoriale» del Paese. Ieri notte il presidente russo ha rilasciato una rara intervista alle agenzie di stampa internazionali, dalla Reuters all’Ansa, dalla France Presse all’Ap. Gli Usa, nella sua versione, «non combattono per l’Ucraina ma per la propria leadership nel mondo», mentre le forniture di armi occidentali a Kiev sono un «passo molto pericoloso» e senza esse il conflitto finirebbe «nel giro di due o massimo tre mesi». Le parole più dure sono probabilmente quelle con cui ha condannato il permesso che gli Usa e altri Paesi hanno dato a Kiev di colpire in territorio russo con missili fabbricati in Occidente. «Se qualcuno pensa che sia possibile fornire tali armi a una zona di guerra per attaccare il nostro territorio e crearci problemi, perché non dovremmo avere il diritto di fornire nostre armi dello stesso tipo? », ha tuonato, ventilando la possibilità che il Cremlino possa reagire fornendo missili a Paesi terzi che potrebbero colpire obiettivi occidentali. Ma ha liquidato come «una sciocchezza» l’ipotesi di un attacco russo alla Nato. «Siete diventati completamente pazzi? Ottusi come questo tavolo? ». (Giuseppe Agliastro, La Stampa)
L’Italia ha una politica meno aggressiva nei confronti della Russia, in Italia non viene incoraggiata la stessa «russofobia delle caverne» di altri Paesi europei, e questo al Cremlino viene tenuto in considerazione. «Noi speriamo di poter ristabilire le relazioni con l’Italia anche più rapidamente che con altri Paesi – ha detto ieri sera Vladimir Putin a Pietroburgo, rispondendo a una domanda dell’agenzia Ansa –, quando la situazione relativa all’Ucraina inizierà a stabilizzarsi». Il presidente russo si riferiva probabilmente alla decisione dell’Italia di non unirsi al “via libera” espresso in questi giorni a Kiev dagli Stati Uniti e da diversi altri Paesi Nato, che hanno autorizzato l’utilizzo delle armi fornite direttamente contro il territorio russo. Un passo, quest’ultimo, che Putin ha definito «molto pericoloso»: i Paesi che forniscono quelle armi, ha aggiunto, sono gli stessi che le controllano, gli ucraini da soli non sarebbero in grado di farlo. E gli attacchi alla Federazione Russa con la partecipazione di Paesi occidentali sono una guerra diretta contro la Russia. (Antonella Scott, Il Sole 24 Ore)
Putin, minacce e accuse all’Occidente. «Potremmo armare i vostri nemici». Le dichiarazioni dello zar ai media: Trump? Su di lui accanimento politico. Italia meno russofoba. (Fabrizio Dragosei, Corriere della Sera)
Mosca perde la guerra del gas crollano le vendite di Gazprom dieci anni per recuperarle. Un report interno della società del Cremlino mette in luce tutte le difficoltà nel trovare mercati alternativi all’Unione Europea. (Luca Pagni, Repubblica)
Il Wall Street Journal: “Joe Biden non è più in grado, si addormenta”. Occhi spesso socchiusi durante le riunioni, come se fosse sul punto di addormentarsi. Movimenti rallentati. La voce che si trasforma in sussurro, così esile da rendere poco comprensibile quello che dice. E la necessità continua di ricorrere ad appunti scritti, senza i quali appare perso, incapace di ricordare persino le leggi che lui stesso ha fatto approvare. È il ritratto di Joe Biden che emerge da un articolo del Wall Street Journal, destinato a riaprire la questione dell’età e delle facoltà fisiche e mentali del presidente. “Accuse senza fondamento dei repubblicani”, risponde il portavoce della Casa Bianca, Andrew Bates. (Roberto Festa, Il Fatto Quotidiano)
Il governo Netanyahu fabbrica di fake news. Il governo israeliano ha commissionato una ampia operazione di disinformazione online che ha preso di mira deputati degli Stati Uniti, in particolare esponenti della comunità nera e del partito democratico, con messaggi anti-islamici e pro-Israele. È la prima volta che viene dimostrata l’esistenza di una operazione di intelligence del governo israeliano mirata a condizionare l’amministrazione dell’alleato americano. Lo ricostruiscono il New York Times e il quotidiano israeliano Haaretz, che hanno visionato documenti e raccolto le testimonianze di quattro funzionari israeliani al corrente dei fatti. La strategia, partita ad ottobre 2023, quindi poco dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, è stata affidata dal ministero israeliano per gli Affari della Diaspora, il cui compito era agire da ponte fra lo stato di Israele e gli ebrei nel resto del mondo, ad almeno una società di consulenza politica, Stoic, con base a Tel Aviv. (Sabrina Provenzani, Il Fatto Quotidiano)
Msf: «A Gaza situazione apocalittica. Le forze israeliane sono pronte a una «potente azione» al Nord, oltre i confini con il Libano. Il premier Benjamin Netanyahu ha ribadito ieri l’intenzione, già affiorata dall’esercito, di una incursione di vasta portata contro i miliziani libanesi di Hezbollah, intensificando le violenze che si consumano dall’inizio del conflitto. Anche ieri Hezbollah ha rivendicato la responsabilità dell’attacco con droni carichi di esplosivo contro la città di Hurfeish, mentre gli attacchi israeliani nell’Area di Mezzo della Striscia di Gaza stanno spingendo sull’orlo del collasso le strutture sanitarie. La Ong Medici senza frontiere riferisce che all’ospedale di Al Aqsa sono arrivati 70 cadaveri e 300 feriti, la maggior parte dei quali bambini. «L’odore di sangue nel pronto soccorso è insopportabile. Ci sono persone stese ovunque, sul pavimento, fuori… I corpi sono stati portati in sacchi di plastica. La situazione è apocalittica» dichiara Karin Huster, responsabile medica di Msf a Gaza. (Il Sole 24 Ore)
«Gerusalemme è solo nostra». I coloni nella Città Vecchia. Scontri e cori: morte agli arabi. Sfoggio di forza, migliaia di oltranzisti alla marcia delle bandiere. (Davide Frattini, Corriere della Sera)
Israele, ministri ed estremisti sfilano a Gerusalemme: “Basta con Hamas, riprendiamoci Gaza”. Ben-Gvir e Smotrich, alleati di Netanyahu, alla Porta di Damasco per la Marcia delle bandiere mentre il governo deve decidere sulla tregua proposta da Biden. (Fabio Tonacci, Repubblica)
Danilo Taino sul Corriere: Lezioni che arrivano dall’india sul voto. Modi ha vinto ma non stravinto nel Paese con la crescita più alta al mondo. Ma sarà in grado di portarla avanti?
“Pronti al sacrificio oggi come allora” Il D-Day di Macron con lo sguardo a Kiev. Il presidente francese apre le celebrazioni dello sbarco in Normandia con un monito sulla guerra in Ucraina. Oggi arrivano Biden e Mattarella. (Anais Ginori, Repubblica)
Le attrici britanniche fondano un’agenzia anti-molestie sessuali. «Le tv finanzino l’ente di controllo, #MeToo non basta». (Paola De Carolis, Corriere della Sera)
Visconti shock, la lista delle “ragazze trofeo” appesa in classe dai maturandi. La preside: “Atto sessista, prenderò provvedimenti”. (Valentina Lupia, Repubblica)
Maura Gancitano su Repubblica: Caso Visconti, l’educazione sentimentale a scuola. Non è una formula standard, ma una pratica di pensiero, di emozione e di riparazione. Mettere al centro i sentimenti, dare dignità e parola alle vittime, permettere a chi ha sbagliato di capire e di imparare a farsi delle domande: questa è la vera novità.
Le chiamate, i tempi, i soccorsi. Acquisite tutte le conversazioni. Udine, le telefonate al vaglio dei pm. Il primo elicottero è decollato a 100 km dal fiume. (Alessio Ribaudo, Corriere della Sera)
La condanna e il pianto. Il ritorno in aula di Amanda a Firenze «Calunniò Lumumba». Accolta la richiesta dell’accusa: 3 anni. Lei: ero sotto choc. (Antonella Mollica, Corriere della Sera)
Caldo record, allarme Onu: “Non siamo in pericolo. Siamo il pericolo. L’umanità come il meteorite dei dinosauri”. Il segretario delle Nazioni Unite Guterres: “Più tasse per le aziende dei combustibili fossili. Il petrolio dannoso come il tabacco”. (Elena Dusi, Repubblica)
Il Corriere intervista Simone Viola, il nipote di Eugenio Scalfari: «Papa Francesco lo chiamava a Natale. Le imitazioni di Crozza? Noi ridevamo, lui no. Amò due donne contemporaneamente».
Vasco: «Chi mette sullo stesso piano droghe leggere e pesanti è un criminale. Con Meloni le libertà vengono derise». Il rocker è stato ospite del Corriere della Sera prima delle sette date tutte esaurite che lo aspettano a San Siro.
Gli Anniversari
1683, inaugurato a Oxford l’Ashmolean Museum
1833, Jackson primo presidente Usa a viaggiare in treno
1861, muore a Torino Camillo Benso conte di Cavour
1882, brevettato il ferro da stiro elettrico
1925, fondata la Chrysler Corporation
1933, inaugurato in New Jersey il primo drive in
1944, le truppe alleate sbarcano in Normandia
1946, nasce a New York la Nba
1948, George Orwell pubblica 1984
1951, prima edizione del Berlinale
1961, muore a Kusnacht Carl Jung
1968, muore a Los Angeles Robert Kennedy
1974, Svezia monarchia parlamentare
1975, il Regno Unito dice sì all’Europa
1976, Lefebvre conferma le distanze dal Vaticano
1977, br uccidono il maresciallo Antonio Santoro
1984, inventato il videogioco Tetris
1985, Brasile: riesumati i resti di Josef Mengele
1992, si sposa a Firenze David Bowie
1997, arrestato Pietro Aglieri successore di Riina
2002, annunciata la costruzione del Ponte sulle Stretto
2003, Torino: primo trapianto del fegato giovanile
2005, Steve Jobs: la Apple userà i processori Intel
2005, muore a NY Anne Bancroft
2012, primo volo intercontinentale con energia solare
2012, rinvenuti i resti del teatro di Shakespeare
2016, in vigore in Italia le Unioni civili
Nati oggi
1599, Diego Velasquez
1799, Aleksandr Puskin
1875, Thomas Mann
1906, Paolo Stoppa
1911, Giuseppe Albertini
1923, Giulia Maria Crespi
1927, Sergio Ricossa
1933, Heinrich Rohrer (microscopio)
1948, Rocco Buttiglione
1949, Paolo Liguori
1955, Maurizio Beretta
1956, Marco Minniti e Bjorn Borg
1959, Mario Landolfi
1962, Gennaro Sangiuliano
1964, Marco Patuano
Si festeggia San Norberto
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