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La Roma più bella ritratta dal fotografo Dirk Vogel durante il Covid sta per finire all’estero. I retroscena di una storia italiana

Per tre milioni di euro l’opera monumentale dedicata alla nostra capitale potrebbe essere acquistata da collezionisti asiatici. Il racconto di una incredibile storia italiana fatta di paura, amore e passione per la città eterna

 

di Guido Talarico

Dirk Vogel

Un’opera fotografica monumentale dedicata a Roma, una delle più belle ed originali mai realizzate, sta per essere venduta per andare verso Oriente. Pare per tre milioni di euro. La notizia che sto per raccontarvi è fatta di paura, amore e passione ed è di quelle dal sapore agrodolce, perché riferisce di un’opera d’arte che parla di noi ma che rischiamo di perdere. Partiamo dall’inizio. Dirk Vogel è un grande fotografo di moda. Questo è quello che dice il mercato. Del resto ha fotografato tutti i grandi personaggi degli ultimi 30 anni, da Carla Bruni a Monica Bellucci. Per me è un grando fotografo. Punto. Ed anche un caro amico.

Monica Bellucci

Tutto cominciò in quei giorni drammatici e inquieti del lockdown. Le città chiudevano, il mondo contava ogni giorno i suoi morti e a chi come noi vive di prodotti secondari, per molti effimeri, come la cultura o l’editoria, la terra del proprio futuro sembrava franare sotto i piedi. All’inizio degli anni ’10 eravamo riusciti a stento a sopravvivere a quello tsunami finanziario cominciato con Lehman Brothers. A febbraio del ’20 sembrava che stessimo precipitando di nuovo in un altro baratro, questa volta chiamato Covid. Ci ricordiamo tutti quelle giornate con lo stomaco chiuso ed il Maalox in bocca: i due cinesi in ambulanza, lo scoppio della pandemia, le file di bare e poi tutti chiusi in casa. Un dramma collettivo che non avevamo mai vissuto prima.

Era in gioco la salute di tutti ma anche il lavoro di molti. Le gambe tremarono a parecchi ma ad altrettanti, e tra questi Dirk, scattò la molla della reazione. Lui decise di fare semplicemente la cosa che gli riesce meglio, scattare fotografie e cogliere l’attimo. Gli venne naturale approfittare di quel momento per prendersi la cosa più bella ed irripetibile che possa mai capitare ad un fotografo: Roma ferma, nuda e meravigliosa. Insomma trasformare un incubo in una opportunità. Mi chiamò una mattina di marzo del 2020. Era carico, aveva il tono dell’urgenza. “Guido mi serve una lettera d’incarico per poter girare per strada per conto della tua agenzia di stampa”. Giornalisti e fotografi, se muniti di apposita autorizzazione, erano infatti esentati dai divieti di circolazione.

Gli feci arrivare la lettera nel giro di poche ore. E Dirk uscì per le strade di una Roma deserta come il Gobi e magnifica come solo la città più bella del mondo può essere. Per un intero mese girò a piedi la nostra capitale, con l’amore di chi in quella città non vi è nato ma l’ha scelta. E scattò, scattò, scattò. Sempre alla stessa ora, con il sole alto e quindi con la stessa luce, scegliendo le prospettive di De Chirico e le ombre di Caravaggio. Senza ricerca di stranezze o effetti scenici. Roma per Roma. La bellezza della città eterna ripresa per la prima volta nella sua storia millenaria senza anima viva in circolazione. I suoi marmi, le sue geometrie, i suoi capolavori come nessuno mai li aveva potuti fotografati prima.

Carla Bruni

Era una primavera bellissima, Dirk percorse centinaia di chilometri a piedi, con il suo zaino in spalla, fotografando tutto quello che voleva, usando solo ed esclusivamente il suo obiettivo preferito: il 50 millimetri. Si fermò soltanto quando ebbe quel che voleva. Scattò migliaia di foto, in modo rigoroso, come avesse di fronte la donna più bella del mondo. Finita la pandemia, quando finalmente ci rincontrammo, mi raccontò di quale gioia fosse stato quel lavoro e della bellezza che era riuscito a fermare nelle sue immagini. I suoi occhi azzurri e timidi brillavano. Di migliaia di foto ne scelse soltanto 30. Dirk è un selezionatore intransigente, a tratti feroce. Era la Roma essenziale: quella imperiale, monumentale, artistica.

Passò altro tempo. Poi finalmente me le fece vedere e siamo in pochissimi ad avere avuto questo privilegio. Erano conservate in un apposito elegante contenitore.  Dirk, che le custodisce con affetto paterno, lo aprì e me le mostrò una ad una. Lentamente, in silenzio. Un momento, vi assicuro, emozionante. Alcune di queste foto ti lasciano infatti senza fiato. Non si vede una sola persona. Neppure per sbaglio. Roma solo Roma, con la sua eleganza, il suo fascino, il suo infinito splendore e l’amore di chiunque abbia la fortuna di abitarla. Tutto rigorosamente in bianco e nero. Con queste fotografie un tedesco di Monaco di Baviera è riuscito a cogliere l’essenza della nostra identità, l’anima di un luogo che la storia lega all’eternità. La bellezza, l’arte, la magnificenza del nostro essere italiani emergono in tutta la loro forza in questi 30 irripetibili scatti.

E veniamo all’attualità. Vengo a sapere che l’intero compendio fotografico sta per essere venduto. Ma non ad un museo o a un collezionista italiano. No. La Roma resa essenziale e sublime dal Covid starebbe per andare all’estero: forse in Medioriente, forse a Singapore. Pare per tre milioni di euro, 100mila euro a foto. Chiamo Dirk, ci vediamo. “Volevo darla ad un museo italiano – mi dice – anche a privati. Ma non si è sentito nessuno e poi sono arrivati questi con i quali stiamo trattando”. Di più non dice, di più non chiedo. Dirk è un uomo riservato. Nulla è ancora fatto dunque non so come finirà, non so se andrà ad Abu Dhabi o a Singapore. Non so neppure quale dei due criteri latini prevarrà: il “genius loci”, che indicando lo spirito del luogo vorrebbe che l’opera rimanesse dove è stata concepita, oppure il “pecunia non olet”, che vespasianamente ricorda che sono i soldi a far girare il mondo e le opere d’arte. Quello che so è che vivere a Roma è un privilegio assoluto.

*Tutte le fotografie di questo articolo sono di Dirk Vogel 

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