Scritto da Francesco Maria Piave e rivisto da Antonio Ghislanzoni, il libretto esplora le devastazioni della guerra, un tema che risuona profondamente nel presente con quelle parole intonate da Leonora “Pace, pace, mio Dio!”
Il 7 dicembre 2024, “La forza del destino” di Giuseppe Verdi, ha inaugurato la stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano. Una serata in cui la grande musica si è intrecciata con l’assenza delle più alte cariche istituzionali e con le tensioni provocate da un corteo di protesta che ha attraversato il centro della città.
Un evento artistico di alto livello
Diretta dal Maestro Riccardo Chailly e con la regia di Leo Muscato, l’opera, circondata da un’aura di cattiva sorte e per questo di rado messa in scena, è statap proposta nella sua versione rivista nel 1869 da Giuseppe Verdi , un’edizione che enfatizza la potenza drammatica del libretto e la complessità dei personaggi, interpretati da artisti di fama mondiale: Anna Netrebko (Leonora), Brian Jagde (Don Alvaro) e Ludovic Tézier (Don Carlo). Le scenografie di Federica Parolini e i costumi di Silvia Aymonino hanno impreziosito una produzione che ha riscosso applausi unanimi, celebrando anche il ventennale della scomparsa di Renata Tebaldi, icona della lirica scaligera. Scritto da Francesco Maria Piave e rivisto da Antonio Ghislanzoni, il libretto esplora le devastazioni della guerra, un tema che risuona profondamente nel presente con quelle parole intonate da Leonora “Pace, pace, mio Dio!
Grandi assenti Mattarella e Meloni
Grandi assenti due delle più alte cariche dello Stato, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, entrambi a Parigi per partecipare all’inaugurazione della riapertura di Notre-Dame, a cinque anni dal devastante incendio che ne ha danneggiato alcune parti. Non lontano dal teatro, circa 2.000 manifestanti hanno partecipato a un corteo organizzato dalla Rete Milano antifascista, antirazzista, meticcia e solidale. La protesta, “Contro la guerra e il Ddl sicurezza” e contro un’élite culturale percepita come distante dalle difficoltà dei cittadini, ha coinvolto attivisti pro-Palestina, collettivi studenteschi e centri sociali. Il corteo è partito alle 15:45 da Corso Venezia per dirigersi verso Piazza Cairoli, passando vicino alla “zona rossa” attorno alla Scala. Durante il tragitto, sono stati lanciati fumogeni e intonati slogan contro il governo e non sono mancati momenti di tensione.
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