Lavoro, aumentano gli occupati ma è record di inattivi in Ue

Disoccupazione ai minimi storici e aumento del numero di occupati, la ministra Calderone: “Risultato storico, da rivendicare con orgoglio dal governo Meloni”

L’Istat ha certificato un tasso di disoccupazione ai minimi storici e un aumento degli occupati, un risultato definito dalla ministra del Lavoro Elvira Calderone “storico, che il governo Meloni può rivendicare con orgoglio”. Ma, nonostante questi risultati positivi, la percentuale di inattivi rimane altissima e l’Italia rispetto agli altri paesi europei è fanalino di coda per tasso di occupazione e lavoro femminile.

Il mercato del lavoro nei due anni del governo Meloni

La fotografia della situazione italiana è fornita dall’Istat che ha certificato come gli occupati siano il 63% della forza lavoro tra i 15 e i 69 anni. Disoccupazione ai minimi storici, appena il 4%, ma sono gli inattivi (coloro che non lavorano e non lo cercano) che restano tanti, circa 1 su 3. Dall’insediamento del  governo Meloni i dati sono positivi, come ha certificato lo stesso Istituto di Statistica: gli occupati sono cresciuti di 830 mila unità, a fronte di un crollo di 500 mila disoccupati e di un calo degli inattivi di 160 mila unità.

Chi sono gli occupati?

Guardando nel dettaglio agli occupati degli ultimi due anni, emerge come i lavoratori assunti a tempo indeterminato siano aumentati di un milione e gli autonomi di 150 mila unità, a fronte di un calo di 350 mila lavoratori assunti con contratti a termine. La gran parte degli occupati, inoltre, stando a quanto certificato dall’Istat, sono over 50, che registrano un aumento di 800 mila unità. Aumentano anche gli occupati nella fascia tra 24 e 49 anni, che salgono di 90 mila unità, mentre si registrano 43 mila occupati in meno tra i 15 e i 24 anni

Italia è ultima in Ue per tasso di occupazione e per lavoro femminile

Nonostante i dati record in positivo, l’Italia si conferma fanalino di coda per percentuale di occupati: come certificano i numeri dell’Eurostat, in Unione europea fanno meglio anche Paesi come la Grecia (63,3%); la Romania (64,2%); la Spagna (66%). Lo stesso discorso vale per il lavoro femminile: l’Italia è ultima con il 53,2% delle occupate sul totale, una percentuale inferiore a quella di Grecia (54,8%); Romania (55,9%) e Spagna (60,9%)

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