Le diete social e il sottile confine tra sano e dannoso.

Instagram, TikTok e Facebook non solo sono vetrine dove viene esposto un modello di bellezza inautentico, ma si stanno configurando come veri e propri formati tramite cui proporre stili di vita, abitudini alimentari e consigli sulla salute senza alcun fondamento scientifico.

Grazie a degli algoritmi appositamente affinati per pretendere attenzione e dimensione, i social media sono passati dal modellare i nostri gusti in fatto di bellezza, moda, libri e cinema a delineare veri e propri modelli alimentari che coinvolgono in maniera sempre più significativa gli adolescenti. 

Instagram e TikTok, infatti, sono in grado di alterare in modo allarmante il nostro senso della realtà, tanto che è ormai considerato normale parlare di “diete-social” “influencer del cibo” o “dietolgi Instragram”. Ma il dato più preoccupante riguarda l’aumento tra i giovanissimi dei disturbi alimentari, tra cui l’anoressia, l’ortoressia e la vigoressia. 

L’ortoressia è caratterizzata da un’attenzione maniacale per i cibi considerati e promossi come sani e comporta una selezione ossessiva di certi alimenti a discapito di altri che negli anni può diventare pericolosa, determinando gravi carenze nutrizionali.

È considerata dagli esperti un problema sociale e, come gli altri disturbi alimentari, un rischio per la salute pubblica, impedendo a chi ne soffre attività sociali come fare un pranzo con gli amici o partecipare a una ricorrenza, alimentando il senso di solitudine e il circolo vizioso dell’insoddisfazione. 

Numerosi studi hanno evidenziato il ruolo sempre più determinante dei social nell’insorgenza dei disturbi alimentari, non solo perché promuovono ideali di bellezza irraggiungibili, ma anche a causa di una tendenza più recente che consiste nel demonizzare alcuni cibi come quelli contenenti carboidrati e zuccheri, essenziali per il funzionamento dell’organismo.

Basti pensare ai numerosi influencer “fit” che documentano continuamente i loro pasti e sponsorizzano prodotti iperproteici. 

Nei casi dell’ortoressia e della vigoressia, infatti, il limite fra attenzione per la propria forma e un vero e proprio disturbo inizialmente può essere molto sottile, motivo per cui è essenziale sensibilizzare e non smettere di fare informazione su questi temi. 

La vigoressia è un disturbo psicologico che nasce da una percezione distorta del proprio corpo e si distingue per un’ossessione per il fitness e il culturismo. 

Nelle persone vigoressiche l’esercizio fisico è in cima ad ogni priorità e, come nel caso dell’ortoressia, è presente un’attenzione morbosa all’alimentazione e alla quantità e qualità dei cibi. La vigoressia nasce con il Web2.0, la sua prima descrizione in una rivista scientifica, infatti, risale alla seconda metà degli anni ‘90. 

Un altro disturbo strettamente connesso ai social è la drunkoressia, cioè la pratica di introdurre l’apporto calorico minore tramite il cibo per poter consumare grandi quantità di alcool senza aumentare di peso. 

Si tratta di un disturbo molto frequente fra gli adolescenti e su Instagram e TikTok sono presenti numerosi video che forniscono indicazioni sulle calorie dei cocktail e su come bere senza ingrassare. Il termine drunkoressia è stato coniato nel 2008 dal New York Times.

Instagram, TikTok e Facebook non solo sono vetrine dove viene esposta la propria fisicità tramite filtri e dove viene veicolato un modello di bellezza inautentico, ma si stanno configurando come veri e propri formati in cui proporre stili di vita, abitudini alimentari e consigli sulla salute senza alcun fondamento scientifico, contribuendo a sviluppare un’affettività negativa verso se stessi, verso le proprie abitudini e la propria salute.

Secondo i ricercatori l’età media di insorgenza dei dei disturbi alimentari negli ultimi anni si è abbassata notevolmente a causa del progressivo abbassamento della soglia di età in cui si accede ai social media. 

In questi ultimi anni sono aumentati anche gli “Eating Disorder Warriors”, cioè quegli influencer che hanno deciso di testimoniare la gravità dei disturbi alimentari e la correlazione fra lo sviluppo della bulimia e dell’anoressia e i canoni estetici sponsorizzati dai social.

Lo scopo della loro community è quello di promuovere un circolo virtuoso che aiuti gli altri ragazzi ad uscire dall’incubo di queste malattie, anche se occorre ricordare che i disturbi alimentari sono condizioni invalidanti e potenzialmente fatali che richiedono un approccio medico e psicoterapeutico. 

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