Mattarella ha autorizzato l’invio alle Camere del ddl Giustizia, conterrà l’abolizione del reato di abuso d’ ufficio

Mattarella non ha inviato alcuna raccomandazione, probabilmente spera che la premier faccia tesoro delle indicazioni ricevute a voce dal Quirinale

di Carlo Longo

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha autorizzato l’invio alle Camere il disegno di legge sulla Riforma della Giustizia di Nordio. Il Capo dello Stato non ha dato alcuna indicazione ufficiale, probabilmente ritenendo sufficienti quelle date a voce alla premier Meloni nei giorni scorsi.

Il ddl apporterà modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare. Tra i punti più controversi vi è sicuramente l’abolizione del reato di abuso d’ufficio. Dopo un incontro con Mattarella la presidente del Consiglio si era impegnata a cambiare il testo del ddl sul punto, impegno che però si pone in netto contrasto con la bocciatura da parte della Camera della direttiva Ue che che ribadiva l’importanza del reato di abuso d’ufficio che pertanto non dovrebbe essere cancellato-

Secondo il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Giuseppe Busia, “sarebbe utile puntualizzare, specificare ulteriormente la fattispecie” del reato ma “sarebbe sbagliato abolirlo del tutto perché , e lo ha detto anche la Cassazione, un funzionario pubblico che intenzionalmente viola la legge a vantaggio di qualcuno per nuocere ad altri commette un comportamento di una gravità tale da dover essere supportato da sanzioni penali”. Il governo si è impegnato ad agire in Parlamento “in modo che la norma sia coerente con la Costituzione”. Ma nella maggioranza si prevede un braccio di ferro con Nordio, spalleggiato da FI.

Non vi è, invece, alcuna traccia dell’ingresso nel ddl dele modifiche l reato di concorso esterno in associazione mafiosa proposte dal Guardasigilli e che hanno destato non poco scalpore. Sul punto abbiamo assistito ad un palese dietro front del ministro della Giustizia.   “Le mie considerazioni sulla necessità di una normativa ad hoc sul concorso esterno, miravano di conseguenza a eliminare incertezze future costruendo uno strumento anche più efficace di quello attuale nella repressione delle associazioni criminose e di chi, in un modo nell’altro, vi fa parte”, ha detto Nordio.

Per quanto riguarda l’esame del testo del disegno di legge partirà dal Senato  e si da per scontato che nel corso dell’iter di approvazione un’audizione sarà all’ Associazione nazionale dei magistrati. In vista di questo incontro Meloni,  insieme con sottosegretario alla Presidenza del consiglio Alfredo Mantovano, ha iniziato un percorso di riavvicinamento. Al momento, però, resta esclusa la possibilità di qualsiasi tavolo di confronto  e il governo si è detto convinto che il luogo migliore di confronto siano appunto le audizioni.

In ogni caso vale la pena sottolineare che  le opposizioni sulla carta non hanno i voti per far passare la sfiducia. Il Pd appoggerà la mozione presentata dal M5s, e così anche i parlamentari di Avs, anche se avrebbero preferito un percorso comune delle minoranze. Non si è ancora schierato il Terzo polo.

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