Mohammed bin Salman in Egitto, non solo investimenti ma anche cooperazioni

Il viaggio, che include anche Giordania e Turchia, mira a riaffermare la centralità dell’Arabia Saudita in Medio Oriente e a rilanciare il principe ereditario come “costruttore di relazioni” tra i vari attori dell’area

Jordan’s King Abdullah II stands next to Saudi Crown Prince Mohammed bin Salman as he welcomes him at Queen Alia International Airport in Amman, Jordan June 21, 2022. REUTERS/Alaa Al Sukhni – RC2IWU9BXW9H

di Marco dell’Aguzzo

Il principe ereditario dell’Arabia Saudita (e regnante di fatto) Mohammed bin Salman è stato ieri in Egitto: è stata la prima tappa di un viaggio più ampio – il primo in tre anni al di fuori della regione del Golfo – che include anche la Giordania e la Turchia.

Il viaggio di bin Salman ha due obiettivi profondi: riaffermare la centralità politica dell’Arabia Saudita in Medio Oriente e rilanciare sé stesso come “costruttore di relazioni” tra i vari attori dell’area. Anche l’Egitto, facendo leva sul suo peso demografico (è la nazione araba più popolosa) e sulle sue risorse energetiche (fossili e rinnovabili), vuole far sentire di più la propria voce nelle questioni regionali.

Più nell’immediato, la visita a Il Cairo è servita a bin Salman a coordinare le posizioni dei Governi saudita ed egiziano in vista del viaggio di Joe Biden in Medio Oriente: il mese prossimo il Presidente degli Stati Uniti andrà a Israele, nei territori palestinesi e, appunto, in Arabia Saudita. Al di là della politica estera, invece, l’incontro tra il principe e il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi è stato l’occasione per la firma di quattordici accordi di investimento dal valore complessivo di 7,7 miliardi di dollari, in settori come le energie rinnovabili e il commercio elettronico.

Tra l’Arabia Saudita e l’Egitto c’è un certo affiatamento, specialmente da quando al-Sisi ha assunto il potere, anche nella misura di sostegno finanziario. A fine marzo, per esempio, Riad ha depositato 5 miliardi di dollari nella banca centrale egiziana per mitigare l’impatto del rincaro delle materie prime e del ritiro dei capitali stranieri. Meno buone sono invece le relazioni tra l’Arabia Saudita e la Giordania, seconda tappa del viaggio di bin Salman: ad Amman il principe si riunirà con il re ‘Abd Allah II proprio per cercare di migliorare i rapporti; la monarchia giordana vorrebbe vedere un impegno concreto per il supporto dell’economia.

Il viaggio in Turchia

Oggi, infine, bin Salman sarà in Turchia: è una visita importante, perché le relazioni bilaterali si stanno riprendendo solo di recente dalla frattura creata con l’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi (dissidente saudita assassinato a Istanbul) nel 2018. Tra Riad e Ankara, è la seconda ad avere più bisogno dell’altra, come testimoniato dal viaggio – lo scorso aprile – del presidente turco Recep Tayyip Erdogan in Arabia Saudita. In quell’occasione, Erdogan aveva annunciato l’apertura di una “nuova era” nei rapporti tra i due Paesi. Messe da parti le dichiarazioni altisonanti, il Presidente turco ha bisogno di tutto l’aiuto possibile – anche di quello di uno storico avversario – per risollevare l’economia in vista delle elezioni generali che si terranno tra un anno.

Testo e foto pubblicati per gentile concessione di Eastwest, magazine di geopolitica diretto da Giuseppe Scognamiglio www.eastwest.eu

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