Muore a 100 anni l’ex Presidente Usa Jimmy Carter: riflessioni su una vita straordinaria

Con la sua scomparsa, il mondo perde una figura storica di grande rilevanza, che ha segnato un’epoca, sia durante il suo mandato presidenziale che negli anni successivi

di Carlo Longo

Jimmy Carter, il 39° presidente degli Stati Uniti, è morto domenica all’età di 100 anni nella sua casa di Plains, Georgia. La notizia è stata confermata dal figlio, James E. Carter III. Con la sua morte, il mondo perde una figura storica di grande rilevanza, che ha segnato un’epoca, sia durante il suo mandato presidenziale che negli anni successivi. Carter è stato un uomo di principi, noto per il suo impegno verso la pace, i diritti umani e le politiche ambientaliste, nonché per la sua straordinaria longevità.

La morte di Jimmy Carter segna la fine di una vita straordinaria, caratterizzata da coraggio, umiltà e servizio. Nonostante le sfide politiche che ha dovuto affrontare, Carter ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama politico e sociale mondiale. Sarà ricordato come un uomo che, anche dopo aver lasciato la Casa Bianca, ha continuato a lottare per un mondo migliore.Ma come è stato ricordato Jimmy Carter nella storia, e quale impatto ha avuto su Stati Uniti e mondo?

Chi era Jimmy Carter?

Nato il 1° ottobre 1924 in Georgia, James Earl Carter Jr., conosciuto come Jimmy Carter, è stato un uomo che ha vissuto una vita piena di sfide, successi e impegno sociale. Cresciuto in una famiglia modesta, Carter si è laureato in ingegneria nucleare alla Naval Academy degli Stati Uniti e ha servito come ufficiale della Marina prima di entrare in politica. Dopo essere stato governatore della Georgia, fu eletto presidente degli Stati Uniti nel 1976, durante un periodo particolarmente turbolento della storia americana.

Il periodo presidenziale di Jimmy Carter (1976-1981)

Carter arrivò alla Casa Bianca in un contesto di grande incertezza, con gli Stati Uniti che si trovavano nel mezzo di una grave crisi energetica e un’inflazione crescente. La sua presidenza, sebbene relativamente breve, fu segnata da eventi significativi.

La crisi energetica

Uno dei problemi principali durante il suo mandato fu la crisi energetica degli anni ’70, che comportò un aumento dei prezzi del petrolio e una carenza di carburante. Carter rispose con una serie di misure per promuovere l’efficienza energetica e ridurre la dipendenza dagli importatori di petrolio. Tra queste, la promozione dell’energia alternativa e l’istituzione di una strategia per aumentare la produzione di energia domestica.

La crisi degli ostaggi americani a Teheran

Nel 1979, poco prima della fine del suo mandato, Carter affrontò una delle crisi più gravi della sua presidenza: il rapimento di 52 cittadini americani da parte di militanti iraniani a Teheran. La crisi durò 444 giorni, fino alla fine del mandato di Carter, e il fallimento nel liberare gli ostaggi fu uno dei fattori che contribuì alla sua sconfitta nelle elezioni del 1980.

La perdita delle elezioni e il suo unico mandato

Jimmy Carter non fu rieletto nel 1980, cedendo la presidenza a Ronald Reagan. La sua sconfitta fu il risultato di un insieme di fattori, tra cui la crisi degli ostaggi, l’inflazione e la recessione economica. Carter è stato uno dei pochi presidenti nella storia degli Stati Uniti a non riuscire a ottenere un secondo mandato, un destino condiviso anche da George H. W. Bush nel 1992 e Donald Trump nel 2020.

Jimmy Carter dopo la presidenza

Dopo aver lasciato la Casa Bianca, Jimmy Carter non si ritirò nel silenzio. Al contrario, divenne una figura di grande rilevanza nel campo delle cause umanitarie e della diplomazia internazionale.

Attività umanitarie e diritti umani

Carter dedicò gran parte del suo tempo a cause legate ai diritti umani. Fu un forte sostenitore delle democrazie emergenti e degli sforzi per porre fine alla povertà. Fondò la Carter Center nel 1982, un’organizzazione no-profit che si è impegnata in numerosi progetti, tra cui la lotta contro le malattie infettive e la promozione della democrazia.

Premio Nobel per la Pace

Nel 2002, Jimmy Carter fu insignito del Premio Nobel per la Pace per il suo impegno instancabile nella risoluzione dei conflitti internazionali e la promozione dei diritti umani. Carter divenne così il primo ex presidente degli Stati Uniti a ricevere il prestigioso riconoscimento.

Habitat for Humanity

Un altro aspetto significativo della sua vita post-presidenziale fu il suo impegno con Habitat for Humanity, un’organizzazione che aiuta a costruire case per famiglie a basso reddito. Carter e sua moglie Rosalynn divennero attivi sostenitori, partecipando personalmente alla costruzione di case in tutto il mondo.

Il presidente che ha vissuto più a lungo

Con la sua morte a 100 anni, Carter è diventato il presidente degli Stati Uniti con la vita più lunga. Durante gli ultimi anni della sua vita, Carter ha vissuto una ritirata tranquilla nella sua città natale di Plains, dove ha continuato a impegnarsi in attività sociali e umanitarie, anche dopo aver cessato le sue funzioni politiche.

La morte di Jimmy Carter

Jimmy Carter è morto nella sua casa di Plains, in Georgia, domenica 29 dicembre 2024, circondato dalla sua famiglia. Il figlio James E. Carter III ha confermato la triste notizia, aggiungendo che il padre ha vissuto una vita piena di “servizio e dedizione al bene comune”. La sua morte segna la fine di un’epoca e lascia un vuoto nel cuore di milioni di persone che lo hanno ammirato e rispettato.

L’eredità di Jimmy Carter

Carter sarà ricordato non solo per il suo mandato presidenziale, ma per il suo impegno senza sosta nel promuovere la pace e il benessere globale. La sua eredità vive attraverso le sue numerose iniziative filantropiche e il suo esempio di integrità e impegno civico. Sebbene non sia stato sempre amato da tutti durante la sua presidenza, oggi è ampiamente riconosciuto come uno degli ex presidenti più rispettati degli Stati Uniti.

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