Nordio in carcere a Torino dopo il suicidio di due donne, “non un’ispezione ma per vicinanza”

Redazione

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, si è recato in visita nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino, dopo che ieri sono morte due donne, una deceduta per suicidio e l’altra venuta a mancare dopo aver deciso di non  alimentarsi per un lungo periodo.

“Ogni suicidio in carcere è un fardello che ci angoscia ogni volta – ha detto il ministro della Giustizia – Stamane abbiamo ascoltato tutte le proposte. Cercheremo quella che vorrei chiamare una detenzione differenziata tra i detenuti molto pericolosi e quelli di modestissima pericolosità sociale. C’è una situazione intermedia che può essere risolta con l’utilizzo di molte caserme dismesse e che hanno spazi meno afflittivi”.
“Costruire un carcere nuovo è costosissimo – ha spiegato Nordio – è impossibile sotto il profilo temporale, ci sono vincoli idrogeoligici, architettonici, burocratici. Con cifre molto inferiori possiamo riadattare beni demaniali in mano al ministero delle Difesa compatibili con l’utilizzazione carceraria”.

I condannati con pene brevi non destano allarme sociale. Sono loro i detenuti per i quali il ministro della Giustizia Carlo Nordio immagina un trattamento detentivo differenziato da realizzarsi nelle caserme dismesse. Stime ufficiali ancora non ce ne sono masi tratterebbe di alcune migliaia di detenuti. Il progetto a cui ha fatto riferimento Nordio partirà dal basso: saranno i singoli provveditorati regionali dell’amministrazione penitenziaria a contattare le articolazioni del demanio e del ministero della Difesa a livello territoriale per una ricognizione delle caserme disponibili, in vista di un piano nazionale.

In merito alla visita il Ministro ha spiegato che “non si tratta di una ispezione né di un intervento cruento ma di assoluta vicinanza: chi meglio di un ministro che ha svolto per quarant’anni la funzione di pubblico ministero conosce i disagi delle situazioni penitenziarie”.
“Bisogna garantire l’umanità del detenuto e il trattamento rieducativo – ha detto Nordio – una manifestazione di vicinanza del ministro e del suo staff sia in questo momento di dolore, ma anche di vicinanza alla direzione e alla polizia penitenziaria che soffre di gravi carenze di organico e di difficoltà operative che sono da subito, dall’inizio di questo governo, all’attenzione massima del ministero. Ringrazio sindaco di Torino con cui avevamo concertato da tempo un incontro e che poi abbiamo anticipato dati i fatti”.

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